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Mese: Marzo 2012

God(s) of the week: quando ci vuole ci vuole

La rubrica “God of the week” prevede (come il titolo tende a rendere esplicito) che ogni settimana un mega idiota sia premiato da appletini (per la sua idiozia, per l’appunto). Ciò escluderebbe che nella stessa settimana vi possano essere più vincitori dell’ambito titolo: ma siccome a volte la vita prende una piega stramba e siccome, soprattutto, questo è il nostro blog e ci facciamo il cazzo che ci pare, oggi vi proponiamo non uno, ma ben due Gods of the week, oltre a quello che abbiamo già insignito l’altro giorno. D’altra parte, se lo meritano tantissimo!

Questo è il primo:

Usa, fermato ubriaco: canta i Queen nell’auto della polizia

Robert, un giovane arrestato dalla polizia statunitense per guida in stato di ebbrezza, è diventato una star del web grazie alle sue “doti” canore manifestate per un pubblico davvero insolito. Caricato sull’auto dagli agenti, Robert decide di ingannare il tempo fino alla stazione di polizia con una coraggiosa (quanto stonata) interpretazione di Bohemian Rhapsody, il celebre brano dei Queen. La sua performance è ripresa dalla telecamera fissa all’interno della volante e il video (registrato a novembre ma pubblicato solo pochi giorni fa su Youtube) sta facendo rapidamente il giro della rete.

 
http://flv.kataweb.it/player/v4/player/player_v1a.swf

 

E questo il secondo:

Batman in Lamborghini per i bimbi malati

Fermato dalla polizia, le sue foto hanno fatto il giro del mondo. E’ un uomo d’affari

 Le foto di un uomo perfettamente vestito da Batman, fermato dalla polizia americana perché circolava con la sua ‘batmobile’ senza targa (in realtà una Lamborghini nera), sono finite sui giornali di mezzo mondo. Ma in realtà, è poi venuto fuori, si trattava comunque di un supereroe. Si tratta di un uomo d’affari di nome Lenny Robinson, che si veste così non per esibizionismo, ma per andare a trovare i babini ricoverati negli ospedali oncologici di numerose contee e regalar loro libri delle ‘sue’ avventure, il ‘suo’ simbolo a forma di pipistrello e un po’ di sogni. Rosenwald racconta che il suo amico ogni anno spende almeno 25 mila dollari in giocattoli, magliette e memorabilia varie, che regala ai bambini e che regolarmente autografa con la scritta ‘Batman’.

Ad ogni visita che compie con indosso la costosa ‘divisa’ di neoprene nera, suda terribilmente e perde un paio di chili di peso. L’ispirazione a vestirsi così gliel’ha data suo figlio, appassionato dell’eroe della Marvel, finito anche lui a collaborare con le attività benefiche del padre, naturalmente vestito da Robin. Robinson però non ha mai voluto pubblicizzare tutto questo. “Lo faccio solo per i bambini”, ha detto al suo amico giornalista, secondo cui anche il suo altruismo calza perfettamente con l’eroe di cui prende le sembianze.

Un ‘avvistamento’ di ‘Batman’:
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=DwO_NgsT0HM]

 

(fonte: repubblica.it)

Piccolo manuale per indecisi in pizzeria

Il nostro amico e lettore Gian possiede un gatto di nome Iris; l’hanno chiamato così perché è stato trovato nei paraggi di un hotel che si chiama, per l’appunto, Iris. La considerazione è semplice: seguendo questo principio, se l’avesse trovato nei paraggi della Bella Napoli sarebbe stata una bella inculata. Questo per introdurre l’argomento della giornata: la pizza. Noi italiani con la pizza siamo un po’ come con il caffè: all’estero è semplicemente “pizza”; da noi invece si possono ammirare ordinazioni di codesta risma:

“Allora, allora, allora… mi fai un calzone con prosciutto, funghi… anzi, no, cioè, sì, funghi sì ma solo i finferli, che i porcini mi restano un po’ pesanti e poi dormo male. Poi, poi, poi, poi… ah, be’, sicuramente le melanzane sott’olio, funghetti e qualche cappero, però non troppi – diciamo un numero compreso tra cinque e otto – perché mi fanno aria nell’intestino. Che altro? Ah, cazzo, il crudo!”
“Ehm, signore, è sicuro di volerci il crudo? Ci ha già messo il cotto!”
“Ah. Ma a me il cotto fa cagare! No, no, no: crudo, crudo. A fine cottura, mi raccomando.”
“Scusi se la interrompo nuovamente, signore, però ha ordinato un calzone, ed il calzone in genere tende ad essere… chiuso, diciamo. Quindi non saprei come inserire il crudo a fine cottura, ecco.”
“Avete un bisturi?”
“Ehm… no. Veramente no.”
“Nessun problema! Ne ho uno da viaggio nel borsello. Fate un’incisione sulla parete laterale destra del calzone: è sufficiente un taglio di 2,5 centimetri di lunghezza. Inserite il crudo dalla fessura e suturate con della mozzarella di bufala. Che sia molto fresca, la mozzarella, mi raccomando, altrimenti mi fa un po’ di reflusso la notte.”
“D’ accordo. Ehm, ho paura a chiederglielo, ma… altro?”
“No, direi che va bene così. Anzi, no, aspetti: i capperi!”
“Li ha già inseriti, signore: in numero compreso tra cinque e otto, se non sbaglio.”
“Sì, ma intendo dire: sono di Pantelleria, i capperi che avete qui?”
“Credo… credo di no, signore.”
“Ah. Allora solo una birretta, grazie.”

Ecco, una roba del genere. Scusate, mi sono perso in questa accattivante conversazione. In realtà tutto quello che avete appena letto era semplicemente un preambolo a ciò che vogliamo presentarvi oggi: il generatore di ordini improbabili in pizzeria! Non c’è molto da dire: provatelo e basta. Se poi avete abbastanza coraggio, potrete pure provare ad ordinare una delle pizze che verranno generate, la prossima volta che vi capiterà di essere in pizzeria!

Potete provare il generatore di ordini improbabili QUI

 

Dammi tre parole: Nebraska, iodio, marzapane

La nostra rubrica “dammi tre parole” funziona così: voi mi suggerite – sulla pagina appletini di facebook oppure all’indirizzo mail posta@appletini.it – tre “parole chiave” da utilizzare, e io ci scrivo il post; fermo restando che scrivere una storia è un po’ come tessere una tela, e io non sono un ragno.

 

 

Cupertino, California, 26 Marzo 2012, ore 11.21
Sede della Apple Inc.

“Io dico che siamo usciti di senno! Cosa penserebbe Steve Jobs di tutto questo?”
“Ma noi abbiamo seguito i suoi dettami alla lettera, signore. Abbiamo…”
“Un bel paio di grossi cazzi! Cosa abbiamo fatto di importante? Jobs ha detto “siate affamati” e noi abbiamo comprato un distributore di panettoni; ha detto “siate folli” e abbiamo licenziato lo psicologo. Vi sembrano strategie di mercato queste? E se avesse detto “siate Max Pezzali” che avremmo fatto? Ci saremmo fatti scombinare tutti i denti da un cazzo di dentista? Eh? Dài, porca troia. Siamo seri.”
“Che cosa suggerisce?”
“Qui ci vuole una nuova idea: un nuovo prodotto. Qualcosa di sbalorditivo, di unico, qualcosa che nessuno abbia mai osato nemmeno immaginare. La gente si è rotta le palle dell’iPhone.”
“Ma ormai è stato inventato tutto ciò che la moderna tecnologia mette a disposizione, non ci sono idee innovative nell’aria!”
“Dobbiamo puntare su qualcosa di diverso. Cosa cerchiamo di dare noi, oggi, con i nostri prodotti?”
“Be’, vogliamo rendere la gente felice, credo.”
“Uhm… felicità, felicità… cos’è la felicità?”
“Un bicchiere di vino con un panino?”
“Sei licenziato. Altre idee?”
“È quando… è quando non sei triste.”
“Uhm… no. Cioè: sì, anche, ma è qualcosa di più; dobbiamo capire cosa. Chiama il nostro consulente.”

 

Erbusco, italia, 26 Marzo 2012, 19.44 ora italiana
Casa di QuandoSiFaBuio

Driiiin
“Fanculo!”
Driiiin… driiin
“Hai rotto i coglioni, telefono del cazzo!”
“Ehy, ce l’hai con me?”
“Ma… telefono! Tu… tu parli?”
“Certo che parlo, pirla!”
“Ehy, gatto! Il nostro telefono parla!”
“Ma dài. Che figata.”
Driiiin
“Certo che visto che parli potresti chiamarmi per nome, invece che squillare.             Pronto, chi è?”
“QuandoSiFaBuio, qui è la Apple Inc. Se ti dico felicità, qual è la prima cosa che ti viene in mente?”
“Un Negroni. Secco secco.”
“A volte mi chiedo perché ti abbiamo assunto come consulente.”
“Uhm… forse  perché sono il figlio di Dio?”
“Smettila con questa minchiata! Non sei Gesù… sei solo un coglione!”
“Non sei degno di partecipare alla mia mensa… ma dirò soltanto una parola e tu sarai salvato. Vi lascio la pace, vi do la mia chiesa, non guardare ai nostri agnelli ma alla fede del tuo pane… lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse: Lazzaro, alzati e scaglia la prima pietra.”
“Ragazzo… tu sei completamente rincoglionito.”
“Sento molto odio nella tu voce, fratello.”
“Come dici?”
“Dico che sento molto odio nella tua voce.”
“Ecco la risposta, cazzo! L’odio! QuandoSiFaBuio, sei un genio!”
“In realtà siamo tre geni: il Padre, il figlio e lo Sp…”
“FANCULO!”

click

“Signori, QuandoSiFaBuio si è completamente rincoglionito, ma mi ha dato un’idea. Saremo ricchi.”
“Veramente, signore… lo siamo già. Parecchio, anche.”
“Ma lo saremo molto di più!”

 

Cupertino, California. Sei mesi più tardi.
Sede della Apple Inc.

“È con incommensurabile orgoglio, signori, che vi presento il nostro nuovo prodotto. Qualcosa che l’essere umano non aveva mai concepito prima, qualcosa che nemmeno si pensava potesse esistere. Signori, ecco a voi l’iOdio.”
“Il… cosa?”
“L’iOdio! Il nuovo aggeggio della Apple.”
“E cosa cazzo dovrebbe fare?”
“Sapete cosa rende la gente infelice? L’odio. L’iOdio ha un funzionamento semplice ma geniale: lo tieni acceso e lo porti sempre con te, come un iPhone. Quando una persona prova odio produce un mix di sostanze chimiche e feromoni . L’iOdio non fa altro che catturare questo composto e trattenerlo al suo interno, impedendo così alla persona di provare quel sentimento. Creeremo un mondo senza razzismo, un mondo in cui la gente lavora più volentieri perché non odia il proprio capo ufficio. Il pianeta terra sarà un posto migliore, basterà avere con sé un iOdio!
“È davvero incredibile, signore. Lo sperimenteremo qui in California?”
“Sei scemo? E se qualcosa non dovesse funzionare? Non voglio mica rimetterci la pelle!”
“E allora da dove partirà la sperimentazione?”
“Dal posto più merdoso che esista sulla faccia della terra. Un posto triste, un posto in cui la gente abbia un motivo valido per provare odio verso tutti e tutto.”                                   “…”                                                                                                                         “Nebraska!!”

 

Omaha, Nebraska, 18 Ottobre 2012, ore 12.25, casa Parrington

“Mamma, mamma, non vieni qui a vedere Studio Aperto?”
“Arrivo, arrivo.”

E così, dopo avervi mostrato le commoventi immagini dell’uccellino che è rimasto incastrato per diciassette interminabili minuti in una grondaia ma è stato salvato da Jhon McDussel, l’improvvisato eroe che ha brillantemente risolto la situazione segandogli un’ala con la motosega, segnaliamo l’uscita di questo nuovo prodotto della Apple: l’iOdio. Sembra che questo affare abbia la capacità di incanalare l’odio che le persone provano, trattenendolo al suo interno. I primi prototipi verranno distribuiti e sperimentati proprio qui, in Nebraska. È giunta l’ora di un mondo senza odio? Chissà. E soprattutto, chissà quando la Apple inventerà un aggeggio che aiuti i poveri uccellini incastrati nelle grondaie a liberarsi? Ahahah!
Scusate, mi contattano dalla regia. Sì, pronto?
No, be’, pensavo fosse una battuta divert… ok, certo, ma avevo appena dato la notizia dell’uccellino e allora ho pensato che… senti, mi lasci fare il mio lavoro? Lo so pure io che è un lavoro di merda e che questo non è un vero telegiorn… vuoi stare zitto un attimo, porca di quella… Ok, ok, adesso dirò che era una battut… ma figurati se la l’Associazione Uccellini Nebraska ci denuncia per questa cazz… ma… TUA SORELLA È UNA GRANDISSIMA ZOCCOLA!
Scusate, gentili telespettatori. E ora, Benedetta Parodi ci insegna i segreti per cucinare un’ottima tinca al forno!

“Mamma, che cazzo è una tinca?”
“Non ne ho la più pallida idea. Ma se è una roba che si può incastrare nelle grondaie, ne risentiremo parlare molto presto.”

 

Cupertino, California, 14 Aprile 2013, ore 16.19
Sede della Apple Inc.

“È disastroso! È un risultato disastroso!”
“Signore, noi non potevamo immaginare…”
“Abbiamo toppato alla grande! Sei mesi di sperimentazione per scoprire che l’odio non rende infelice la gente: l’odio porta avanti il pianeta! E noi lo stiamo distruggendo!”
“Ma com’è possibile…”
“Pensaci, cazzo. Cosa riempie gli stadi? Cosa ha ispirato i migliori film che siano mai stati creati? In risposta a cosa sono nate le rivoluzioni? Che sentimento è giusto provare nei confronti di Maurizio Costanzo?”
“O mio Dio… l’odio! La risposta a tutto questo è l’odio!”
“Esatto! Odio! E cosa abbiamo fatto noi? Abbiamo convertito la popolazione di un’intera nazione degli Stati Uniti d’America in un branco di Ned Flanders!”
“Noi, noi…”
“Sì. Noi stiamo distruggendo il pianeta.”
“Ma come possiamo…”
“Contatta il nostro consulente, subito!”
“Ma in Italia è circa mezzanotte, signore.”
“E allora? Lo paghiamo talmente bene da permettergli di starsene tutto il giorno a cazzeggiare scrivendo puttanate su quel cazzo di blog, il minimo che possa fare è risponderci!”

 

Erbusco, Italia, 15 Aprile 2013, 00.21 ora italiana
Casa di QuandoSiFaBuio

Driiin
“Fanculo!”
“Senti un po’: se non volevi rotture di coglioni facevi bene a non mettere il telefono in casa. Io ormai sono qua e non mi schiodo manco morto.”
“Figurati se l’unico cazzo di telefono pensante e parlante sulla faccia della terra non doveva finire in casa mia. Frigorifero, dimmi tu qualcosa di confortante, ti prego.”
“Ho freddo.”
“Sai che novità. Gatto?”
“Miao!”
“Be’, da un gatto parlante mi sarei aspettato qualcosina di più. Comunque, ci siamo tutti?”
“Direi di sì. Solo non si vedono i due liocorni.”
“Be’, poco male. Chi li ha mai visti, quelli.”
Driiiin
“Arrivo, arrivo! Pronto?”
“QuandoSiFaBuio, qui è la Apple Inc.”
“A quest’ora? Ragazzi, dài, sono stanco. Sono appena stato alla reunion del Quartetto Cetra!”
“Ehm… QuandoSiFaBuio, i componenti del Quartetto Cetra sono tutti morti.”
“Tutti?”
“Già.”
“E allora che cazzo sono andato a vedere io?”
“Non oso immaginarlo. Senti, abbiamo bisogno di te.”
“Cosa avete combinato stavolta?”
“Be’, noi… abbiamo creato un affare che trattiene l’odio della gente e l’abbiamo distribuito in prova a tutti gli abitanti del Nebraska.”
“COSA CAZZO AVETE FATTO VOI?”
“Abbiamo creato un affare che trattiene l’…”
“Era una domanda retorica, pirla: l’ho capito, cosa avete fatto. Mettimi in linea con un abitante del Nebraska, subito. Uno a caso. Passami un cazzo di Nebraskese.”
“Non credo si chiamino Nebraskesi, QuandoSiFaBuio.”
“Ah, ok. Allora passami un Nebraskiano, subito!”
“Non si chiamano nemmeno cos…”
“PASSAMELO!”
“Ok, ok. Ti metto in linea.”

“Pronto?”
“Sì, salve. Lei non mi conosce, sono un collaboratore della Apple. Lei possiede un iOdio, signore?”
“Sì, certo. È stato distribuito a tutti, qui.”
“Ok. Signore, ora voglio che rifletta e risponda a questa domanda. La prego, ci pensi bene. Cosa prova nei confronti del tizio della pubblicità delle suonerie?”
“É un grande!”
“Non lo odia nemmeno un pochino?”
“Ma no! È simpaticissimo!”
“MERDA.”                                                                                                                 “Qualcosa non va?”                                                                                                            “No. Cioè, sì. Insomma, moriremo tutti. Grazie per la collaborazione: se vuole un consiglio, abbracci un po’ più forte la sua famiglia, stasera, prima di andare a letto.”

“Pronto, è la Apple? Sì, sono QuandoSiFaBuio. Ho parlato con un tizio Nebrasko. Sì, insomma, come cazzo si dice. Il punto è questo: il mondo così come lo conosciamo sta per finire.”
“E cosa possiamo fare noi?”
“Fatemi pensare. Cos’è che può far incazzare le persone a tal punto da sovraccaricare gli iOdio dei Nebraskasiani?”
“Veramente non si chiam…”
“Zitto! Devo pensare. Uhm… allora, se applichiamo il principio dei vasi comunicanti alla moltiplicazione dei pani e dei pesci…”
“Ti prego, QuandosiFaBuio, non ricominciare con quella storia che sei il figlio di Dio. Non ora.”
“Taci, stolto! Allora, sì, ehm… le nozze di Cana! Le nozze di Cana, uhm… acqua in vino, acqua in vino… pane, moltiplichiamo il pane, un bicchiere di vino con un panino, la felicità. Marzemino, un bicchiere di Marzemino con un panino… marzenino, marzepanino, marzapane… marzapane! Cazzo, il marzapane!”
“Marzapane?”
“Esiste una cosa che fa incazzare più del marzapane? Lo vedi e ti sembra talmente buono da comprarne mezzo chilo, ma in realtà dopo due morsi ha già rotto i coglioni e va a finire che lo butti. Esiste qualcosa di peggio, al mondo?”
“Be’, in effetti sì, ci sarebbe: qualcosa tipo, che ne so, la fame nel mondo. A me quella fa incazzare parecchio.”
“La fame nel mondo? Prova tu ad andare in Africa con qualche tonnellata di marzapane! Nemmeno lì riescono a superare il terzo morso, e quello che avanza lo usano per lapidare chi gliel’ha portato.”
“Quindi devo ordinare del marzapane?”
“Non devi ordinare del marzapane. Devi ordinare tutto il fottuto marzapane che esiste sulla faccia della terra. Dopodiché lo distribuiremo tramite corriere espresso a tutti i Nebraskoti chiedendogli di mangiarlo. Aggiungeremo il fatto che il costo del marzapane distribuitogli andrà ad aumentare le tasse. Al terzo morso si stuferanno, si incazzeranno perché dovranno pagare una cosa che nemmeno riescono a finire di mangiare e gli iOdio andranno in sovraccarico. A quel punto, le ipotesi plausibili sono solamente due.”
“Quali?”
“La prima è che il pianeta Terra esploda.”
“E la seconda?”
“La seconda è che gli iOdio si danneggino per sempre, e tutto torni come prima.”
“E se la terra esplode noi che facciamo?”
“Ci godiamo i fuochi d’artificio, baby.”

 

Omaha, Nebraska, 27 Aprile 2013, ore 12.25, casa Parrington

“Mamma, mamma! C’è Studio Aperto!”
“Arrivo!”

E dopo avervi mostrato le sconvolgenti immagini della zebra a pois che è rimasta incastrata in una grondaia per la bellezza di diciannove minuti ed è stata salvata dal proprietario – un maraja che ha risolto la situazione amputando l’ala della zebra con un martello pneumatico – passiamo alla cronaca local… scusate, mi chiamano dalla regia.
Sì, pronto?
Ah, dici che le zebre non avrebbero le ali… non so, io ho letto quello che mi era stato preparat… senti, dubito che l’Associazione Zebre a Pois Invalide Civili si possa incazzare per una sciocchezza come quest…sì, a pois. L’ha portata un maraja, vecchio amico di papà. A pois, a pois, a pois. Che c’entra ora mia sorella? Senti, vedi un po’ di andartene affan… no, no, no, vacci tu e la tua zebra di merda!  TUA MAMMA MI DEVE IL RESTO!

Chiedo scusa. Ed ora la cronaca locale: altre scene di odio si sono viste questa mattina per le vie della capitale: una folla inferocita ha lapidato il Ministro dell’Interno a colpi di marzapane mezzo masticato. Secondo i nostri esperti, nessun abitante del Nebraska è riuscito ad andare oltre il terzo morso. In questi minuti la situazione sta lentamente rientrando: pare che potremo finalmente tornare ad una situazione di normalità, come quella che vivevamo prima dell’avvento dell’iOdio. La Apple ha ritirato i prototipi e rinunciato alla messa in commercio del prodotto.
Ed ora, Benedetta Parodi ci insegna come preparare dell’ottimo marzapane!

 

Erbusco, Italia, 02 Maggio 2013, 18.28 ora italiana
Casa di QuandoSiFaBuio

Driiin
“Pronto?”
“Ciao, QuandoSiFaBuio, qui è la Apple Inc.”
“No, ragazzi, davvero, non dovete ringraziarmi. È il mio lavoro.”
“Veramente ti chiamavo per un’altra questione. Ci abbiamo pensato e… sì, insomma… non sarebbe stato sufficiente spegnere gli iOdio, semplicemente? Così evitavamo tutta la faccenda del marzapane…”
“…”
“…”
“Mistero della fede.”

God of the week: donne che “odiano” gli uomini

God of the week!!
Donna si introduce in casa di un uomo per costingerlo a subire sesso orale

 

Se una donna a te sconosciuta entrasse in casa e ti costringesse a fare del sesso orale tu cosa faresti?
È successo in Australia. Rebecca Helen Elder, 39 anni, è stata arrestata per aver fatto irruzione in casa di un uomo e averlo costretto a fargli del sesso orale. Qualcuno potrà sorridere nel pensare quanto tempo abbia potuto impiegare la donna a “convincere” l’uomo a subire quel tipo di “trattamento”, ma se fosse stato un uomo ad irrompere a casa di una donna?

Il giudice ha disposto una custodia cautelare con cauzione. Tra un mese si terrà l’appello.

(fonte: youtopic.it)

Giappone&dintorni

La fantasia dei Giapponesi ci è nota da tempo (e noi li apprezziamo per questo):

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=qJyB_4E4usU]

Ma li apprezziamo anche per altre qualità, tipo questa (che non so di preciso che tipo di qualità possa essere, in effetti: ma l’apprezzo, per l’appunto):

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=_QgzF_inxkA]

Anche se rimangono i miei preferiti soprattutto per faccende tipo QUESTA

Buon fine settimana: che il sol levante sia con voi.

Lista della spesa #65: siate affamati, siate folli. Ma, per carità, non siate Federico Moccia.

Oh, c’ho il blocco dello scrittore. L’ultima volta (poco più di un anno fa) l’avevo risolto alla maniera degli anni zero, cioè consultando Google (e proponendo poi un apposito kit anti-blocco). Oggi, riconsultando il famoso motore di ricerca, scopro quest’altra cosa, che non ho esitato a proporre come articolo settimanale per la rubrica “lista della spesa”:

Blocco dello scrittore? Prova con le minacce

Write or Die è un’applicazione per PC e iPad che ci costringe a rimanere attaccati alla tastiera fino a quando non raggiungiamo una scadenza o un numero di parole che ci siamo prefissati.

Antidoto al blocco dello scrittore, se osiamo fermarci somministra punizioni che variano dalla discreta pop-up che ci ricorda il nostro dovere (modalità “Gentle”) alla progressiva disintegrazione delle parole che avevamo sullo schermo (modalità “Kamikaze”).

 

La seconda cosa da fare per superare l’empasse è dare un’occhiata a youtube: qui mi sono imbattuto nei preziosissimi consigli di uno scrittore di prim’ordine. Un guru, un maestro, un letterato vero. Federico Moccia.

Si noti in particolare come, a partire dal minuto 1:18, il maestro spieghi al pubblico come “la scrittura ti coinvolge e ti estranea da quelli che sono gli avvenimenti, le cose accadute intorno”. Ora, che la scrittura fosse estranea a Federico Moccia risultava già sufficientemente chiaro; però ora, pur senza rendersene conto, l’ha dichiarato.

E io sento che oggi il mondo è un posto migliore.

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=xiEVxO43DLA]

God of the week: Nord-Sud-Ovest-Est

Non potevano che essere Giapponesi, con la loro incondizionata fiducia nella tecnologia e la loro incredibile capacità di inventare cose e/o ritrovarsi in situazioni poco probabili (giusto perché oggi sono in vena di eufemismi).

God(s) of the week!!

Australia, cieca fiducia nel GPS: i turisti finiscono in mare

Australia, cieca fiducia nel GPS: i turisti finiscono in mare

Si sono fidati ciecamente delle indicazioni di un GPS e sono finiti in mare, con l’acqua alle caviglie e la loro macchina impantanata nel fango. E così tre studenti giapponesi in vacanza in Australia potranno inserire nell’album dei ricordi anche questa immagine surreale: la loro auto presa in affitto ferma a poche decine di metri da un traghetto. Il trio era diretto verso l’isola di North Stradbroke, nelle vicinanze di Brisbane, a 15 chilometri dalla costa. Il GPS, stando alle loro dichiarazioni, li rassicurava dicendo che avrebbero potuto proseguire la guida fino a destinazione. Complice la bassa marea i tre – età media 20 anni – si sono fidati del navigatore satellitare. Sono quindi rimasti bloccati nel fango e nell’acqua e sono stati costretti a chiamare i soccorsi.

(fonte: repubblica.it)

Australia, cieca fiducia nel GPS: i turisti finiscono in mare

Lista della spesa #64: viva il limone (ché frutto prelibato)

Come hanno sempre sostenuto gli Elio e le storie tese “Se parliamo d’amore, so quant’è importante limonare“. Come dargli torto, del resto?

Ma come fare se la crisi, lo spread, la disoccupazione galoppante, l’inflazione, il nasdaq, i bond, il caro benzina, l’iva, l’imu e tutto il resto vi hanno portato ad accettare un lavoro – part time e pure sottopagato – in provincia di Caserta, mentre voi siete di Bolzano? E come fare se anche la vostra famiglia è di Bolzano? E, soprattutto, come fare se pure la vostra ragazza è di Bolzano? Perché purtroppo l’equazione è semplice:

grande affinità+limone = amore

grande affinità – limone = grande affinità frustrata

Come evitare di sprofondare dal livello “amore” al livello “grande affinità frustrata” a causa della lontananza dal vostro partner (con conseguente impossibilità di limonare)? Ve lo svela la nostra “lista della spesa”, ovviamente: col “limonatore” a distanza!
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=MmUllcxIfX0]

God of the week: quando l’amicizia è più forte della morte

“Weekend con il morto”: porta l’amico deceduto in uno strip club

Un uomo è accusato di avere girato per un’intera serata con un amico deceduto in macchina, portandolo in alcuni bar e in uno strip club, prelevando anche del denaro dalla carta bancomat del trapassato.

Inizialmente si era diffusa la spiegazione che l’uomo, il 43enne Robert Young, volesse in questo moro onorare un ultima volta l’amicizia con il coetaneo Jeffrey Jarrett, che l’autopsia ha rivelato essere morto per un mix letale di alcol e droga.

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Successivamente, sembra anche su suggerimento del suo legale, Young ha cambiato la sua versione, giustificandosi sostenendo che non pensava che Jarrett fosse morto, ma solo svenuto o addormentato, e lo avrebbe portato in giro perché pensava si sarebbe ripreso da un momento all’altro.

(fonte: notizie.delmondo.info)

La festa della *onna

Non sono mai stato uno a cui piace festeggiare quando c’è da festeggiare, non so se mi spiego. Sono uno di quelli che mangia volentieri il pandoro solamente a Gennaio inoltrato e che a San Valentino non ha in casa nulla la cui forma possa ricordare anche solo vagamente quella di un cuore. Nemmeno il mio cuore ha la forma di un cuore. Cioè, ce l’aveva prima che passassi tu. Ora è più un ellissoide, direi: un ellissoide con qualche imperfezione. Avresti dovuto pensarci, prima di giocarci a bowling: ho fatto una fatica, a rimetterlo al suo posto. Non è facile sistemare una cosa a forma di ellissoide in un buco a forma di cuore. Però, come si suol dire quando si va a trovare un’amica esausta dopo il parto, non è facile nemmeno far passare una testa grossa come un melone attraverso un buco grande come un limone. Per cui, insomma, qualcosa farò: una limatina, magari. Con una lima si possono risolvere molti problemi, nella vita. Non te li risolve come potrebbe farlo una fionda, ma funziona.

Insomma, quello che volevo dire è che nonostante non sia uno che festeggia a comando, oggi vorrei fare un’eccezione e fare un augurio gigantesco alla mia nonna. Ha ottantacinque anni ed è bellissima, cucina una pizza alta come una torta paradiso e quando ti svela una delle sue ricette non te la dice mai esattamente com’è, perché i suoi segreti se li vuole portare nella tomba. E mia mamma dice che si lamenta sempre per un sacco di dolori ma mai una volta che si lamenti quando ci sono io. E so che una volta, prima di morire, le piacerebbe sentirmi suonare la chitarra, ma io mi vergogno a farlo e lei si vergogna a chiederlo e alla fine restiamo lì a guardarci in silenzio e va bene lo stesso, e poi alla fine faccio finta di addormentarmi sul divano e a lei piace perché le ricorda quando da piccolo dormivo lì, il Sabato sera, e sorride.

E così, in questo giorno, vorrei fare gli auguri a lei, l’unica persona che possa festeggiare oggi: auguri. Buona festa della nonna.

“Ehm… QuandoSiFaBuio, oggi veramente sarebbe la festa della Donna… donna, con la D.”

“Festa della donna? E che si festeggia di preciso?”

“Beh, le loro conquiste sociali e politiche e le donne che sono morte per i loro diritti”.

“Le conquiste sociali e politiche? E le festeggiano vestendosi da zoccole per andare a vedere dei culi maschili depilati?”

“Già.”

“Cazzo, questa la devo raccontare a mia nonna.”