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Autore: admin_samu

lista della spesa #8

Chi ci segue dagli albori sa benissimo che appletini.it ha creato anche un’impresa di onoranze funebri: le onoranze funebri "Happy Days"(leggi il post esplicativo  cliccando qui). Coniugando questa nostra attività con la nostra rubrica settimanale "lista della spesa", ecco il risultato.
Non vi sentite già meglio all’idea di morire?


Ne potete trovare altre  qui.

Best of

Un "best of" particolarmente utile alla sopravvivenza di chi sta mettendo su casa.
Ma anche no.

venerdì, 13 giugno 2008


“Il disturbo ossessivo-compulsivo è un disordine psichiatrico che si manifesta in una gran varietà di forme, ma è principalmente caratterizzato da pensieri ossessivi associati a compulsioni (azioni particolari o rituali da eseguire) che tentano di neutralizzare l’ossessione stessa. […] Esso è caratterizzato da sintomi ossessivi e/o compulsivi che siano fonte di marcata sofferenza per il paziente, comportino spreco di tempo e interferiscano con le normali attività quotidiane.”

                                                                                  (fonte: Wikipedia)

 

Ultimamente ho passato diverso tempo in esercizi commerciali aventi a che fare con lo sconfinato mondo del mobilio. Tra tutti, l’IKEA.
In controtendenza con una nutritissima schiera di esseri di sesso maschile, a me l’IKEA non dispiace. Ci sono un sacco di cose, gli addetti non ti rompono i maròni a meno che tu non glielo chieda e al bar hanno un discreto vino, da me subito testato. Oltre ai mobili, inoltre, vi si trovano utensili interessanti, alcuni dei quali ignoravo l’esistenza. La propensione, o perlomeno l’assenza di avversione da parte mia nei confronti di questo posto è data da una sostanziale, immensa differenza tra me e gli esseri umani di sesso maschile già citati. La differenza è la seguente: io non ho la ragazza.
In effetti deve essere difficile trovarsi all’IKEA con una persona che ti chiede di guardare attentamente quella pirofila, perché quella pirofila andrebbe benissimo per servire il secondo agli ospiti che inviterete nella cucina di una casa che ancora non avete, mentre il figlio che ancora non avete giocherà col figlio di amici che ancora non avete conosciuto nella stanzetta che non avete, e giocheranno alla playstation che avete ma che col cazzo la fareste usare al bimbo sprovveduto che non avete anche in virtù del fatto tu non stai con questa tizia, non la conosci nemmeno, ti ha semplicemente chiesto se avevi da accendere fuori dall’ingresso dell’IKEA, ma se le compri quella pirofila, chissà.
Nel frattempo tu guardi le 700 pirofile dell’IKEA, tutte identiche (salvo i nomi, che variano con un trend che va da quello con tre consonanti e due vocali, tipo BRMIO a quello con solo consonanti, tipo KRSTP), e ti chiedi perché proprio quella. Ti chiedi, perché l’esperienza, ma soprattutto l’istinto di sopravvivenza, ti insegnano a non osare chiederlo a lei, date le implicazioni legali e sociali che seguirebbero ad un’accusa per omicidio volontario.
Effettivamente, osservando la mimica facciale di questi poveri uomini, ho riscontrato dei tratti espressivi in tutto e per tutto paragonabili a quelli dei protagonisti dei filmati che raccontano la guerra in Vietnam.
Questo non deve però trarre in inganno: il disturbo ossessivo-compulsivo, del quale ho riportato una concisa spiegazione nel prologo al post ed in merito al quale ho avuto possibilità di ampliare la mia conoscenza proprio osservando gli altri esserei umani all’IKEA, non è prerogativa femminile. Esiste anche negli uomini, ma con modalità diverse.
Si evolvono così due differenti versioni di patologia, che sto ovviamente inventando al momento.

 

         DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO PREMEDITATO CON EPISODIO MANIACALE GRAVE E DELIRIO CONGRUO ALL’UMORE: È la versione femminile della patologia. Alla base di tutto sta la premeditazione, come esplicato nel seguente dialogo:

 

 Lei :Caro, perché non andiamo all’IKEA oggi? Un giro veloce per vedere due cose per la cucina!

 Lui: Noi non abbiamo una cucina. Noi non abbiamo una casa nostra.

 Lei: Ma l’avremo!

 LuiCi siamo conosciuti sabato scorso.

 Lei: Infatti è già una settimana. È il nostro compleGiorno!

 Lui: O. Mio. Dio.

 Lei: Ma.. ma scusa.. tu non vuoi una casa nostra?dei figli?credo che dovremmo parlarne..

 Lui: Ok. Ok. Andiamo all’IKEA.

 (nota: perseverare nell’opporsi porterebbe anche ad una totale assenza di rapporti sessuali per un periodo variabile tra i 6 ed i 18 mesi)

 La seconda caratteristica del disturbo è l’episodio maniacale. In questo chi ha inventato l’IKEA è stato geniale: già dal parcheggio si provvede alla coltivazione del delirio di onnipotenza latente in ogni donna. Il fatto che il parcheggio dell’IKEA di Brescia si estenda per un’area pari a quella di un piccolo stato, e che i posti più lontani siano siti in un luogo raggiungibile solo attraversando una dogana e cambiando valuta, perché non si è più in Comunità Europea, per l’uomo appare come un ostacolo insormontabile: nella donna questo alimenta invece, come detto in precedenza, un delirio di onnipotenza che si amplifica esponenzialmente nel momento in cui viene esposta agli infiniti stimoli presenti all’interno del negozio. La compresenza della premeditazione e dell’episodio maniacale genera effetti che sfociano nelle più classiche delle scene da IKEA: un uomo che aspetta una donna indecisa tra due mobili da mettere in una casa che non esiste, ma forse esisterà, con tempi di decisione che variano tra “+ infinito” e “super-infinito”, un’unità di misura creata appositamente dai maschi per capirsi tra loro rispetto a queste problematiche.
Inoltre, curiosamente, il giorno preferito dalle donne per andare in questi posti coincide inesorabilmente con il campionato di calcio. La definizione completa del disturbo diventa quindi : “Disturbo ossessivo-compulsivo premeditato con episodio maniacale grave e delirio congruo all’umore con aggravante di concomitanza con evento sportivo multiplo.”

 

         DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO FULMINANTE DIRETTAMENTE PROPORZIONALE AL LIVELLO DI INUTILITA’ DELL’OGGETTO IN QUESTIONE: È la variante maschile: la differenza più evidente con la patologia precedentemente illustrata è l’assenza di premeditazione. L’uomo non trova necessario pensare a cosa sta acquistando: anzi, spesso non trova necessario pensare e basta. In realtà non ritiene necessario nemmeno acquistare, fino a che non sia strettamente necessario.

 

Lei: Ma hai visto il tuo frigo?

Lui: Che ha?

Lei: C’è dentro solo un barattolo di maionese scaduta!

Lui: Vuoto?

Lei: n..no.

Lui: Allora non vedo il problema.

Quando è in fase di acquisto, poi, l’uomo si lascia trascinare, crede nell’ hic et nunc,  trova un’accezione completamente goliardica al concetto stesso di acquisto. Compra quello che lo diverte, e il divertimento è direttamente proporzionale all’inutilità dell’oggetto in questione. Questo genera dialoghi di questa risma:

 

Lui: Guarda cosa ho comprato!

Lei: Che diavolo è??

Lui (ammiccando): Ma come cos’è?? È un raccogli-stuzzicadenti a pedali!!

Lei: Ma.. e cosa ce ne facciamo?

Lui (entusiasta): Non lo so!!!

Lei: Ma allora che l’hai preso a fare?

Lui: A niente! Ma hai visto quanto cazzo è bello??

 
In quanto uomo non mi sottraggo a questo tipo di disturbo, soprattutto nei negozi di vestiti.

 (QSFB si presenta alla cassa di un negozio di vestiario con, nell’ordine:

n. 1 pantaloni arancio;

n. 2 paia di calzini a righe arcobaleno;

n. 1 camicia beige;

n. 4 polsini: blu, verde chiaro, bianco&rosso, grigio con pois lilla;

n. 1 cintura borchiata stile paninaro anni ’80;

n. 1 t-shirt con freccia a destra e scritta “I’m with stupid”;

n. 1 paio di guanti da elettricista

 

QSFB: Quant’è?

Cassiera: Sono 75 e quaranta centesimi.

QSFB: Ecco a lei.

Cassiera: Fa bene a portarsi avanti per carnevale: fuori stagione si spende molto meno. Non sono in molti a tenerlo in considerazione.

QSFB: Ehm.. già. Sono un pioniere

Lista della spesa #7

Non apprezzo i nani da giardino. Nessuno apprezza i nani da giardino. Nemmeno chi li ha in giardino. Li comprano solo rovinare la giornata a voi che passando davanti alla loro proprietà vi trovate a dire   "certo che i nani da giardino fanno proprio cagare".
La soluzione c’è, e chi poteva trovarla, se non appletini.it?
Ecco a voi…

…lo Zombie da giardino!!

Lo potete acquistare per circa $90 qui.

Perle di saggezza

"É talmente brutto che dovrebbe stare in apnea per un mese nella piscina di Lourdes"

                                                                                                                                                    (lodpt1911 "the Chef" Mata)

Jesus dress up

Premessa: è fortemente sconsigliata la visione del seguente link ai cattolici ferventi e molto praticanti (poi non dateci la colpa se vi sentite offesi!). Per voi abbiamo un link alternativo e sicuro.

Per tutti gli altri…

http://www.jesusdressup.com

Nella barra verticale di sinistra vi sono pure le diverse occasiòni da scegliere: da non perdere la costumistica stile Star Wars. C’è pure il negozio on-line con i vari prodotti, un’ottima idea regalo per i vostri amici eretici.

CdA Appletini

CdACdA

In data 13/04/2010 alle ore 22:00 presso la CasaBar di QSFB si è riunito il Consiglio di Amministrazione di appletini.it, alla presenza dei seguenti associati:


  • QuandoSiFaBuio

  • il Sarto

  • Drago

  • lodpt1911 (alias Chef)

  • Santo Trafficante (presenza mistica)

  • Grappa di Foresto Sparso

  • Torta di rose burròsa al savòr di tòpa

  • Linvidia


Dopo apposita votazione, è stato incaricato di redigere il verbale lodpt1911, discutendo dei seguenti argomenti:


  • Il CdA si rifiuta categoricamente di guardare la puntata di “Porta a porta” con ospiti Simona ventura ed una sconosciuta tettona notata all’istante dal Drago;

  • Metodi di pubblicizzazione, espansione e dominio mondiale di appletini.it: approvati all’unanimità (anche dal Sarto, che solitamente non capisce un cazzo);

  • Derisione generale alle spalle di un certo tizio, amichevolmente rompicoglioni, pseudoblogger xenofobo della Domenica, sosia ufficiale di Vigor dei Ghostbusters II;

  • Telefonata disturbatrice del nostro accanito fan Ghidoni (presumibile argomento di discussione: tette);


Scaldato l’ambiente, siamo pronti per l’argomento clou del CdA: appletini night!


  • La prossima appletini night si terrà (previo accordo con dontomhanx che sta in terra straniera) tra la fine di Maggio e l’inizio di Giugno al pericolosissimo dito e la luna, sul monte di Coccaglio;

  • Interruzione momentanea per borrire all’unisono il Sarto che isiste nel voler guardare la puntata di South park di Tettalandia, mentre qua si sta discutendo di argomenti di fondamentale importanza per la sicurezza mondiale;

  • All’unanimità è stato sentenziato che la cosa fondamentale per la riuscita della festa è che il fede non stia al bancone;

  • Il CdA conclude all’unanimità che Cesare Cremonini sia sostanzialmente una testa di cazzo, ma tutti andrebbero a cena con lui perché è pieno di fighe;


Da qui in poi la discussione si è un po’ persa (come se prima non lo fosse): io riporto semplicemente i punti uno ad uno così come elencati nel verbale.


  • Ingresso/biglietto voto/foto/costume/numero;

  • Festa a tema;

  • Censimento (??);

  • Pausa fagolosi;

  • risarcire QSFB per l’ospitalità@CasaBar con possibilità di pagamento in natura tramite VIADOSMAT;

  • Puntata in radio;

  • Sigla;

  • Delusione generale per la mancata programmazione della replica di IOTUBO nel palinsesto di TeleLombardia;

  • FRIGO PER RAFFREDDARE LE BIRRE!!!;

  • Ci sono sempre i bastardi;

  • Anticipazione appletini night a Maggio perché a Giugno ci sono i mondiali!Oh figa!;

  • (Dopo mezz’ora, al termine di un’ampia discussione sui mondiali e non) oh, raga, AL TERMINE DI KAZAKISTAN – FIJI SI VA TUTTI A MANGIARE IL KEBAB DA UNDERTAKER A COMEZZANO, INDIPENDENTEMENTE DAL RISULTATO!!;

  • Fanculo ‘sta Repubblica di merda;

  • Terzo ciano;

  • Festa anni ’70 di inizio estate con limoncello premio.


Previa lettura del presente verbale e dopo unanime votazione, il CdA si scioglie alle ore 01:45, senza aver concluso praticamente un cazzo, che è un po’ il nostro stile di vita.

(Allego foto esplicativa del CdA)

CdA

Best of…

Ecco un "best of" che ricordo con immenso dolore:

mercoledì, 13 febbraio 2008


Ieri mi sono recato a sostenere l’esame di statistica.
Ora, l’esame di statistica è in assoluto uno dei più temuti dagli studenti di psicologia: uno si iscrive a psico per non aver più niente a che fare con la matematica per il resto della sua vita, convinto di aver già dato a sufficienza alle superiori, e si ritrova a smanettare tristemente una calcolatrice riesumata dal fondo di uno zaino Invicta usurato, che ti fa pensare a quanto sei vecchio.
La calcolatrice è la peggior nemica dell’uomo, mi verrebbe da dire. Poi ci penso e, forse, in realtà la peggior nemica dell’uomo è la sifilide. Ma comunque.
Mettiamola così: la mia calcolatrice è la mia peggior nemica. Punto. Quando presi il diploma di geometra due cose sapevo, o perlomeno credevo di sapere:

 
1. Non avrei mai fatto il geometra; ("è stupido, potevo incularmi le nuvole, invece di provare a fare il geometra", cantava Samuele Bersani);

 
2. Non avrei più utilizzato la mia calcolatrice scientifica, dimenticandone completamente le funzioni. All’occorrenza ne avrei usata una tipo quella che Berlusconi ci "regalò" all’entrata in vigore dell’euro, e l’avrei utilizzata per le tabelline, che stavo cercando di dimenticare.
Ora che ci penso, da chi li avrà presi i soldi per regalarci le calcolatrici?
Mah.

Comunque. Il primo punto è stato assolutamente onorato: per mia fortuna, ma soprattutto per quella altrui. Non ho mai fatto il geometra e ci sono ottime possibilità che non lo faccia per il resto della mia vita. Il secondo punto è stato onorato fino alla settimana scorsa, quando mi è venuto in mente che dovevo preparare l’esame di statistica. Prima di procedere, però, spenderei due parole su come ho rotto il rapporto con la mia calcolatrice, anni fa.

 
(QSFB esce dall’orale dell’esame di maturità e si reca subito a vendere i libri dell’ultimo anno. Fatto ciò si reca verso casa, con una sensazione di leggerezza infinita. Arrivato, entra nella sua stanza e vede la calcolatrice, appoggiata alla scrivania. Ne scaturisce il seguente dialogo):

 

QSFB: Sei morta, troia.

 
Calcolatrice: No, ti prego..

 
QSFB (con un cacciavite in mano): Erano anni che aspettavo questo momento..

 
Calcolatrice: No, no, per favore..

 
QSFB : Comincerò dal tasto coseno..

 
Calcolatrice: Senti.. ma perché non ragioniamo? Non potresti vendermi?

 
QSFB: La chitarra nuova me la posso pagare 80 euro al mese. Demolire la mia calcolatrice.. non ha prezzo!

 

Calcolatrice: Potresti vendermi e comprarci del fumo..

 
QSFB: Ti vendo.

 

Il fato vuole però che la calcolatrice non sia realmente di QSFB, ma in comodato d’uso da suo fratello. Ciò ne ha impedito definitivamente sia la distruzione che la vendita, ma essa è stata rinchiusa in uno zaino all’interno di un baule nello scantinato, apribile solamente con la formula magica  “Clatù Verata Nicto”.
Così la scorsa settimana mi sono recato in cantina, ho premuto il libro finto che mi portava al passaggio segreto, ho attraversato i cunicoli, ho sconfitto il drago sputafuoco, ho suonato l’organo fatto di ossa, ho fatto il culo quadrato ai nazgul, e finalmente mi sono ritrovato a tu per tu col baule. Pronunciata la formula magica, ne è uscito uno zaino Invicta e, al suo interno, la calcolatrice.

 
Calcolatrice
(fumando una sigaretta): Ci si rivede, eh?

 

QSFB: Ehm..si.

 
Calcolatrice: Che vuoi?

 
QSFB: Lo sai già, cosa voglio.

 
Calcolatrice: Ti costerà parecchio, lurido bastardo.

 
QSFB: Lo so. Andiamo.

 
Rassegnato, ho cominciato a preparare l’esame. Vi risparmio la pena dei dettagli. Quando ho scoperto che mi serviva anche il tasto coseno, ho avuto una crisi depressiva con tendenze suicide.
Insomma, ieri mi reco sostenere l’esame. Più o meno a 2/3 del tragitto (cioè a 80km da casa), mi assale un dubbio atroce.

Infilo la mano nello zaino.
La calcolatrice non c’è.
È scappata, la troia.

La mia mente corre in cerca di una soluzione alternativa al comprarne una al momento (due calcolatrici in casa?piuttosto non mi laureo). L’unica soluzione che mi viene in mente è di utilizzare la calcolatrice del cellulare, il che avrebbe sviluppato questo dialogo:

 

Prof: Scusi, ma lei non ha la calcolatrice?non si possono fare questi esercizi senza!

 
QSFB: Ehm.. certo, ce l’ho!

 
Prof: E dove sarebbe, scusi?

 
QSFB(indicando il cellulare): Proprio qui!  Certo che ne ha fatti di progressi la scienza, eh?

 
Prof: Lei è un idiota.

 
QSFB: Lo so.

 
Prof: Credo sia il caso che lei se ne vada.

 
QSFB: Lo credo anch’io.

 

Ho così escluso anche questa seconda opportunità, quando un lampo di genio ha pervaso la mia piccola mente: chiamo la mia amica che abita a Parma e di sicuro ha una calcolatrice da prestarmi. La chiamo, passo da casa sua, prendo la calcolatrice, ringrazio e corro all’esame. Nel frattempo lei, la calcolatrice sostitutiva, mi sta già prendendo per il culo, con frasi del tipo:

 
Calcolatrice: Guarda che io non funziono mica come l’altra, guarda che lo so che ci odi, me l’ha detto la tua calcolatrice ieri sera  in MSN.. hai visto che bel tasto coseno che ho?

 
QSFB: Muori.

 
Arranco fino all’aula, appena in tempo, saluto il professore, mi siedo, cerco la biro nello zaino..

Cazzo.
Non ho la biro.
Me l’ha rubata lei.
La troia.

 
Così, con nonchalance, mi rivolgo al professore:

 
QSFB
: Scusi..

 
Prof: Si?

 
QSFB: Ecco.. volevo chiedere se per caso qualcuno ha una penna da prestarmi.. temo di averla persa.

 
Prof (porgendomi una penna): Prego, tenga la mia.

 
QSFB: Grazie, molto gentile.

 
Prof: Si figuri. E comunque, presentarsi senza penna non è un problema. Pensi che una volta un pirla si è presentato senza calcolatrice!