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Mese: Aprile 2010

Anni fa, anche noi di appletini.it eravamo giòvani e stupidi: con gli anni soltanto una di queste due cose se n’è andata.

Mi è sovvenuto che in quegli anni mi era passato tra le mani un foglio stampato da un qualche sito web non precisato con una serie di titoli, veri o presunti, di film porno. I più divertenti in assoluto erano le parodie di film famosi. Così sono andato a cercarmi ‘sta lista e , al contrario della cara igienica quando serve, l’ho trovata.

E ovviamente la condivido con voi, cari amici.


Ani 90!

Ani di piombo

Aporcalypse now

Arma rettale

Beauticul

Belfigor

Ben Dhur

Blanco e stecco attenta a dove te li metto

Blues del cul brothers

Bocchaontas

Buon Natale e Buon Ano

Cappuccetto rotto

Cazzi driver
Cazzien 2 Scontro Finale
Cazzo di ferro

Chi c’è c’è chi non c’è me lo chiavo

Chi dorme non piglia pesci

Chi la dà, lo aspetti

Chi l’ha duro trafigge

Chi trova un amico trova un foro

Cockbuster – l’acchiappa cazzi

Coito ergo sum

Commissario Rett

Die hard – 69 minuti per venire

Don Camillo e Pappone

Eiaculazione da Tiffany

Erezione a catena

Erezioni di piano

Fellatio nello spazio

Figa da Alcatraz

Figanic

Finocchio

Gay watch

Genitali in blue-jeans

Giochi senza dentiere

Gli aristocazzi

Godocop

Happy gays

Hello sperm

Highglander

I no scop english

I ragazzi del culetto

Il buon porno si vede dal mattino

Il culo sopra Berlino

Il dottor Stranaminchia

Il fascino discreto della fellatio

Il gambo di Notre Dame

Il giudice di dietro

Il glande freddo

Il porno della civetta

Il senso di Smilla per la fava

Il silenzio degli impotenti

Il tempo delle pere

In & Out la fica

In figa per tre

Indipendence gay

Io speriamo che me la chiavo

Jeeg ce l’ho d’acciaio

Jurassik Pork

L’aereo più cazzo del mondo

L’albero delle zoccole

L’assedio di Porc a chiapp’

L’audace coito dei soliti ignoti

L’importanza di chiavarsi Ernesto

L’inculino del terzo piano


Io ho i miei titoli preferiti, ma è dura fare una classifica: si accettano consigli (lasciateli pure nei commenti).

Appletini sostiene la cultura cinematografìca!

Best of

Sono passati quasi due anni da questo "Best of", ma la morale non è cambiata. non dimenticatelo!!


giovedì, 28 agosto 2008

Carissimi appassionati del nostro avvincente blog, alcuni di voi mi hanno segnalato delle difficoltà nella visualizzazione del blog stesso. Potete immaginare quanto questo abbia scosso il mio sensibile animo e quello dello staff tutto; mi sono così adoperato per scoprire le cause di questo sfacelo, di questa piaga, di questa inaccettabile imperfezione divina.

Mi sono così rivolto all’agenzia investigativa Orlando di Brescia (www.orlandoinvestigazioni.com, se volete farvi due risate vi consiglio di cliccare su "privati" ed entrare nella sezione "infedeltà"), la quale, dopo una attenta ricerca in campo forense, ma anche agrense, estense, fluminense e non-sense, ha concluso trattarsi di un problema riguardante Internet Explorer.

In effetti con Firefox non ci sono problemi di visualizzazione: io, il blog, lo vedo benissimo.

A tal proposito, vi racconterò una piccola storiella, una delle parabole che ero uso raccontare ai miei discepoli (tanto) tempo fa.


"
Vi era un uomo molto intelligente, acuto, ma purtroppo privo di iniziativa. Non riusciva a codificare la propria intelligenza in azione concreta: i monsoni del suo animo avevano sul suo spirito pratico l’effetto della leggere brezza di Aprile, quando guardi le nuvole in cielo e pensi che manca davvero poco, all’estate. Si trovava così a seguire la massa, ad assumere un atteggiamento acritico e a non destabilizzare l’ambiente nel quale si trovava, per paura di creare danni. Cercava di compiacere l’interlocutore di turno.

Fu così che un giorno, camminando per le strade della Manciuria Nord-Orientale, incontrò un piccolo uomo.

"Chi sei tu? Ho l’impressione di averti già visto" chiese l’uomo compiacente.

"Probabile. Mi chiamo Frodo Baggins", rispose l’omino. Poi, con sguardo beffardo, aggiunse:

"Ed ora girati, che te lo tronco nel culo."

"Ma..veramente,io.." farfugliò l’omino.

"Su,su, che non ho tempo da perdere", insisté Baggins.

Fu così che l’omino compiacente si fece deflorare analmente dal protagonista del signore degli anelli.

Ripreso il suo cammino, con un discreto bruciore rettale, incontrò un secondo, curioso personaggio.

"Chi sei tu?", chiese l’uomo compiacente.

"Mi chiamo Rocksteady"

"Ho l’impressione di averti già visto da qualche parte", proseguì l’omino.

É probabile", rispose quello, "facevo il cattivo nelle tartarughe ninja"

"É vero!", esclamò stupito l’omino.

"Su, su, non perdiamo tempo", riprese Rocksteady, "girati che te lo catapulto in ano."

"Ma, veramente io avrei già dato al sig. Baggins.."

Ma, fatalmente, quello aveva già preso ad incuneare il  suo enorme fallo in un anfratto non anatomicamente predisposto a tale utilizzo. Rocksteady si dimostrò, peraltro, un superbo stallone.

L’omino riprese così la sua strada, vistosamente claudicante, e con un discreto appetito.

Avvistò, nell’ordine, tre locande: la "locanda della pecora", "lo stallone fumante", e la trattoria "all’ angolo retto".

Le evitò accuratamente.

Dopo alcune decine di miglia, pervaso dal dolore, incrociò l’ennesimo personaggio.

"Chi sei tu?", domandò l’omino compiacente. "mi pare di averti già visto da qualche parte."

"Forse in tv. Mi chiamano King Kong", esclamò il colloquiante.

"Ma certo!Come ho fatto a non capirlo?", disse l’omino.

"E ora girati, che ho intenzione di irrompere nel tuo orifizio più caro", sentenziò il signor Kong.

E l’omino senza iniziativa, ormai rassegnato, si girò e lasciò varcare la soglia sacra all’immenso gorillone. Passò così il resto della sua vita in piedi, senza riuscire a sedersi mai più."



La morale mi pare abbastanza chiara: se non volete prenderlo nel culo sempre più potentemente, fate un favore a voi stessi e all’umanità tutta: cestinate Explorer e scaricatevi gratuitamente Firefox qui.


Che, se mai dovessi incontrarvi per un caffè, mi piacerebbe berlo seduti.

lista della spesa #8

Chi ci segue dagli albori sa benissimo che appletini.it ha creato anche un’impresa di onoranze funebri: le onoranze funebri "Happy Days"(leggi il post esplicativo  cliccando qui). Coniugando questa nostra attività con la nostra rubrica settimanale "lista della spesa", ecco il risultato.
Non vi sentite già meglio all’idea di morire?


Ne potete trovare altre  qui.

Best of

Un "best of" particolarmente utile alla sopravvivenza di chi sta mettendo su casa.
Ma anche no.

venerdì, 13 giugno 2008


“Il disturbo ossessivo-compulsivo è un disordine psichiatrico che si manifesta in una gran varietà di forme, ma è principalmente caratterizzato da pensieri ossessivi associati a compulsioni (azioni particolari o rituali da eseguire) che tentano di neutralizzare l’ossessione stessa. […] Esso è caratterizzato da sintomi ossessivi e/o compulsivi che siano fonte di marcata sofferenza per il paziente, comportino spreco di tempo e interferiscano con le normali attività quotidiane.”

                                                                                  (fonte: Wikipedia)

 

Ultimamente ho passato diverso tempo in esercizi commerciali aventi a che fare con lo sconfinato mondo del mobilio. Tra tutti, l’IKEA.
In controtendenza con una nutritissima schiera di esseri di sesso maschile, a me l’IKEA non dispiace. Ci sono un sacco di cose, gli addetti non ti rompono i maròni a meno che tu non glielo chieda e al bar hanno un discreto vino, da me subito testato. Oltre ai mobili, inoltre, vi si trovano utensili interessanti, alcuni dei quali ignoravo l’esistenza. La propensione, o perlomeno l’assenza di avversione da parte mia nei confronti di questo posto è data da una sostanziale, immensa differenza tra me e gli esseri umani di sesso maschile già citati. La differenza è la seguente: io non ho la ragazza.
In effetti deve essere difficile trovarsi all’IKEA con una persona che ti chiede di guardare attentamente quella pirofila, perché quella pirofila andrebbe benissimo per servire il secondo agli ospiti che inviterete nella cucina di una casa che ancora non avete, mentre il figlio che ancora non avete giocherà col figlio di amici che ancora non avete conosciuto nella stanzetta che non avete, e giocheranno alla playstation che avete ma che col cazzo la fareste usare al bimbo sprovveduto che non avete anche in virtù del fatto tu non stai con questa tizia, non la conosci nemmeno, ti ha semplicemente chiesto se avevi da accendere fuori dall’ingresso dell’IKEA, ma se le compri quella pirofila, chissà.
Nel frattempo tu guardi le 700 pirofile dell’IKEA, tutte identiche (salvo i nomi, che variano con un trend che va da quello con tre consonanti e due vocali, tipo BRMIO a quello con solo consonanti, tipo KRSTP), e ti chiedi perché proprio quella. Ti chiedi, perché l’esperienza, ma soprattutto l’istinto di sopravvivenza, ti insegnano a non osare chiederlo a lei, date le implicazioni legali e sociali che seguirebbero ad un’accusa per omicidio volontario.
Effettivamente, osservando la mimica facciale di questi poveri uomini, ho riscontrato dei tratti espressivi in tutto e per tutto paragonabili a quelli dei protagonisti dei filmati che raccontano la guerra in Vietnam.
Questo non deve però trarre in inganno: il disturbo ossessivo-compulsivo, del quale ho riportato una concisa spiegazione nel prologo al post ed in merito al quale ho avuto possibilità di ampliare la mia conoscenza proprio osservando gli altri esserei umani all’IKEA, non è prerogativa femminile. Esiste anche negli uomini, ma con modalità diverse.
Si evolvono così due differenti versioni di patologia, che sto ovviamente inventando al momento.

 

         DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO PREMEDITATO CON EPISODIO MANIACALE GRAVE E DELIRIO CONGRUO ALL’UMORE: È la versione femminile della patologia. Alla base di tutto sta la premeditazione, come esplicato nel seguente dialogo:

 

 Lei :Caro, perché non andiamo all’IKEA oggi? Un giro veloce per vedere due cose per la cucina!

 Lui: Noi non abbiamo una cucina. Noi non abbiamo una casa nostra.

 Lei: Ma l’avremo!

 LuiCi siamo conosciuti sabato scorso.

 Lei: Infatti è già una settimana. È il nostro compleGiorno!

 Lui: O. Mio. Dio.

 Lei: Ma.. ma scusa.. tu non vuoi una casa nostra?dei figli?credo che dovremmo parlarne..

 Lui: Ok. Ok. Andiamo all’IKEA.

 (nota: perseverare nell’opporsi porterebbe anche ad una totale assenza di rapporti sessuali per un periodo variabile tra i 6 ed i 18 mesi)

 La seconda caratteristica del disturbo è l’episodio maniacale. In questo chi ha inventato l’IKEA è stato geniale: già dal parcheggio si provvede alla coltivazione del delirio di onnipotenza latente in ogni donna. Il fatto che il parcheggio dell’IKEA di Brescia si estenda per un’area pari a quella di un piccolo stato, e che i posti più lontani siano siti in un luogo raggiungibile solo attraversando una dogana e cambiando valuta, perché non si è più in Comunità Europea, per l’uomo appare come un ostacolo insormontabile: nella donna questo alimenta invece, come detto in precedenza, un delirio di onnipotenza che si amplifica esponenzialmente nel momento in cui viene esposta agli infiniti stimoli presenti all’interno del negozio. La compresenza della premeditazione e dell’episodio maniacale genera effetti che sfociano nelle più classiche delle scene da IKEA: un uomo che aspetta una donna indecisa tra due mobili da mettere in una casa che non esiste, ma forse esisterà, con tempi di decisione che variano tra “+ infinito” e “super-infinito”, un’unità di misura creata appositamente dai maschi per capirsi tra loro rispetto a queste problematiche.
Inoltre, curiosamente, il giorno preferito dalle donne per andare in questi posti coincide inesorabilmente con il campionato di calcio. La definizione completa del disturbo diventa quindi : “Disturbo ossessivo-compulsivo premeditato con episodio maniacale grave e delirio congruo all’umore con aggravante di concomitanza con evento sportivo multiplo.”

 

         DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO FULMINANTE DIRETTAMENTE PROPORZIONALE AL LIVELLO DI INUTILITA’ DELL’OGGETTO IN QUESTIONE: È la variante maschile: la differenza più evidente con la patologia precedentemente illustrata è l’assenza di premeditazione. L’uomo non trova necessario pensare a cosa sta acquistando: anzi, spesso non trova necessario pensare e basta. In realtà non ritiene necessario nemmeno acquistare, fino a che non sia strettamente necessario.

 

Lei: Ma hai visto il tuo frigo?

Lui: Che ha?

Lei: C’è dentro solo un barattolo di maionese scaduta!

Lui: Vuoto?

Lei: n..no.

Lui: Allora non vedo il problema.

Quando è in fase di acquisto, poi, l’uomo si lascia trascinare, crede nell’ hic et nunc,  trova un’accezione completamente goliardica al concetto stesso di acquisto. Compra quello che lo diverte, e il divertimento è direttamente proporzionale all’inutilità dell’oggetto in questione. Questo genera dialoghi di questa risma:

 

Lui: Guarda cosa ho comprato!

Lei: Che diavolo è??

Lui (ammiccando): Ma come cos’è?? È un raccogli-stuzzicadenti a pedali!!

Lei: Ma.. e cosa ce ne facciamo?

Lui (entusiasta): Non lo so!!!

Lei: Ma allora che l’hai preso a fare?

Lui: A niente! Ma hai visto quanto cazzo è bello??

 
In quanto uomo non mi sottraggo a questo tipo di disturbo, soprattutto nei negozi di vestiti.

 (QSFB si presenta alla cassa di un negozio di vestiario con, nell’ordine:

n. 1 pantaloni arancio;

n. 2 paia di calzini a righe arcobaleno;

n. 1 camicia beige;

n. 4 polsini: blu, verde chiaro, bianco&rosso, grigio con pois lilla;

n. 1 cintura borchiata stile paninaro anni ’80;

n. 1 t-shirt con freccia a destra e scritta “I’m with stupid”;

n. 1 paio di guanti da elettricista

 

QSFB: Quant’è?

Cassiera: Sono 75 e quaranta centesimi.

QSFB: Ecco a lei.

Cassiera: Fa bene a portarsi avanti per carnevale: fuori stagione si spende molto meno. Non sono in molti a tenerlo in considerazione.

QSFB: Ehm.. già. Sono un pioniere