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Mese: Gennaio 2012

Le ricette alcoliche dello chef Lorenz: pennette ubriache

Dopo un periodo di pausa, il nostro chef Lorenz torna per proporci una ricetta alcolica altamente consigliata per il periodo invernale. A seguire, come sempre, i consigli di QuandoSiFaBuio per usufruire al meglio della ricetta appena presentata. Vi riporto la mail che lo chef Lorenz mi ha inviato la  scorsa Domenica.

Scusate mio ritardo ma io ora essere in Russia, io insegnare cucina Italiana e Russi insegnare a me cucina Russa. Io a Mosca stare bene lavorare, bere Vodka e fare amore con ragazze Russe, molto belle molto gnocche.
Qui in Russia io avere imparato piatto Italo-Russo io chiamato Pennette Ubriache.
Scusate se io scrivo sempre io e voi capire poco ma io non capire più molto bene Italiano o forse io mai imparato Italiano.
Io vi voglio bene e mi mancate tanto.Tanti saluti da Mosca.

                                           Pennette Ubriache 

Ingredienti per 4 persone

– 400 gr di penne rigate
– 50 gr di burro
– 100 gr di salmone affumicato
– 100 ml di Vodka
– 200 ml di panna fresca da cucina
– 2 cucchiai di erba cipollina tritata

Imbiondire il burro (come il colore dei miei capelli),rosolate il salmone affumicato tagliato a striscioline per due minuti e poi innaffiate con la Vodka. Attenzione a non strinarvi i peli del naso o del vostro culo. Fate evaporare e aggiungete la panna fresca,un pizzico di sale e l’erba cipollina tritata.
Cuocere le pennette in abbondante acqua salata ,scolate la pasta al dente e mescolatela con la salsa preparata. Guarnire il piatto prima di servirlo con alcuni pezzettini di salmone affumicato.
Consigliamo di bere con questo piatto solo Vodka.

I consigli di QuandoSiFaBuio
Siamo assolutamente certi che voi, assidui visitatori di appletini.it, teniate molto alla vostra salute, e quindi certamente saprete come viene prodotto ciò che ingerite più o meno quotidianamente. Partendo da questo assunto risulta superfluo dirvi che la vodka è un distillato di cereali, ma anche di polpa di patata.
Questo, come avrete già intuito, significa una sola cosa: che in qualunque ricetta siano presenti le patate, queste ultime possono essere sostituite con della vodka. Patate al forno? et voilà, vodka al forno. Patate lesse? Vodka lessa. Purè di patate? Vodka e latte (che è la versione russa della grappa con il latte che, come dice sempre mia nonna, “fa passare tutto”. Le nonne russe, invece, dicono qualcosa del tipo “проходит все”, se il traduttore di Google funziona correttamente). Provare per credere.

God of the week: the show must go on

“The show must go on”, cantava Freddie Mercury nel 1991. Perché la musica dal vivo, quella dei grandi gruppi, è uno spettacolo, uno show, un grosso carrozzone nel quale (come in ogni grande spettacolo che si rispetti) tutto deve procede secondo quanto prestabilito. E se qualcosa, per caso, non dovesse funzionare come previsto, è indispensabile continuare come se nulla fosse.

(Mi è venuta in mente una cosa. Sapete cosa mi fa incazzare? le tribute band. Cioè, non in generale: mi riferisco a quelle che si vestono come la band originale, fanno le mossette come la band originale, e nel dubbio si tromberebbero le mogli della band originale. Voglio dire: che una band faccia un tributo, che ne so, ai Queen, ci può stare. Che si concino come Freddie Mercury in alcune occasioni, un po’ meno; che però ci vogliano far credere che il cantante si chiama Ferdinando Mercurio mi pare un tantino esagerato. Cioè, magari ha origini tunisine e si chiama Taoufik Saadhi Bin Laden El Alamein Hussein. E allora ditelo, cazzo. Magari trovate un diminutivo, però ditelo: non pigliateci per i fondelli, orsù).

Comunque the show must go on, si diceva, e questo ragazzino cerca di mettere in pratica il motto (sebbene con estrema fatica). God of the week!

 

 

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Lista della spesa #60: vi piace la tecnologia? Scopatevela.

É da tempo che desiderate comprarvi un iPad ma siete sempre rimasti dubbiosi? Beh, è ora di fugare i suddetti dubbi: ora non potete più rinunciarvi!

Avete mai pensato di fare l’amore con un iPad?

fleshlight case ipad

Ok, questa è una cosa per pervertiti o onanisti professionisti.
E’ schockante la capacità dell’uomo di ridurre ogni cosa al sesso, o in questo caso al porno. Che poi di gente che farebbe sesso con qualsiasi cosa toccata o inventata da Steve Jobs credo ne conosciamo un po’ tutti. Però questo è troppo. Veramente troppo. Eppure Fleshlight, da sempre produttrice di aggeggi vari destinati ai giochi di coppia (o in solitaria), sembra voler creare qualcosa per l’iPad.

Che imbarazzo.

fleshlight_ipad_holder_2

(fonte: www.bonsai.itv)

God of the week: l’importante è partecipare?

Ecco finalmente il giorno della settimana che tutti aspettavate! No, non intendo il Venerdì: quello è domani. Intendo il giorno dedicato al nostro God of the week!

“Ma come fate a trovare ogni settimana un idiota (un vero idiota) da insignire dell’ambito premio?” vi chiederete voi. Non ve lo state chiedendo? Beh, io ve lo spiego comunque. Mio padre tempo fa si recò in Friuli per una fiera: in tale occasione acquistò un topolino. Portatolo a casa il gatto tentò subito di mangiarlo ma, resosi conto che codesto piccolo ratto presentava una forma di Parkinson, decise di desistere (il Parkinson non si trasmette mangiando chi ne è affetto ma i gatti, si sa, non sono particolarmente ferrati in medicina). Poi venne il cane, che morse il gatto, che non si mangiò il topo, che al mercato mio padre comprò. Il resto è storia: il bastone, il fuoco, l’acqua, ecc ecc ma (e questo è importante) non il topo, che è rimasto nella sua stanzetta a svernare in compagnia del suo formaggio, della sua acqua e del suo Parkinson. Ora: cosa se ne fa una persona, nella vita, di un topo col Parkinson? Ovvio: lo collega all’USB e lo utilizza per cercare cazzate in rete a tempo record.

Questa è l’accattivante storia di ciò che si cela dietro l’organizzazione della nostra rubrica “God of the week”: ci teniamo a precisare che il piccolo ratto è anche munito di regolare diritto di voto per quanto riguarda la scelta dell’idiota da premiare.

Oggi il protagonista è ancora lo sport: ciclismo, nella fattispecie (sì, forse parlare di ciclismo in questo caso è un tantino esagerato).

Ma poi: il god of the week è il tizio che spinge o quello che picchia? Perché io mica l’ho deciso.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=z3_8khGesf0]

 

 

Cose più importanti del terremoto

Va bene, c’è stato un terremoto: lo abbiamo sentito (cioè, lo avete sentito voi, io no. Essì che ero in pieno relax, avrei dovuto farci caso. Forse la mia amaca è antisismica: devo rileggermi le istruzioni) e ci sta che ognuno commenti a modo suo l’accaduto e bla bla bla. Ma, dico io, vogliamo per una volta, una soltanto, amici e cittadini italiani, dare la giusta importanza alle cose? Davvero dobbiamo dedicare così tanto tempo ad una piccola scossa di terremoto, quando ci sono ben altre questioni sulle quali focalizzarsi? Vogliamo veramente togliere spazio a ciò che conta davvero?

Nemmeno alla Protezione Civile penserebbe al terremoto, se soltanto fossero a conoscenza di certa roba.  E alla fine tocca sempre a me avvisare di ‘ste cose.

– Pronto, Protezione Civile.

– Sì, salve, sono QuandosiFaBuio, di appletini.it

– Buongiorno, chiama per il terremoto?

– No, cioè: sì. Nel senso: non vi preoccupate troppo.

– Come ha detto, scusi?

– Ho detto di non preoccuparsi troppo: abbiamo altro a cui pensare.

– Non credo di aver capito molto bene.

– Ok, senta: è seduto, ora?

– No.

– Ok: si sieda. Fatto?

– Sì.

– Bene. Ora prenda un bel respiro e si rilassi.

– Ok: sono rilassato. Che deve dirmi?

– Vede il fatto è che, è che…

– …?

– È che… oh, cazzo, non ce la faccio.

– Avanti, mi dica che sta succedendo!

– Vede, il fatto è che…sì, insomma… ho scoperto che l’accendino è stato inventato prima dei fiammiferi.

– COSA?

– Giuro. Ho passato tutta la notte raggomitolato in un angolo della stanza, tremando e piangendo.

– Non mi sta prendendo per il culo, vero?

– Non potrei mai, su una cosa del genere.

– Porca troia, devo richiamare il personale qui in sede, sono tutti fuori per quella stronzata del terremoto!

– Lo faccia subito. In bocca al lupo.

– Se esiste un dio ci salveremo, vedrà.

– Addio.

(la seconda persona che ho tentato di chiamare è stata mia madre, ma i collegamenti telefonici sono ormai impossibili. Buona parte degli impianti elettrici sono ormai fuori uso e la città, fuori, è irriconoscibile. È il caos. Sto scrivendo dal mio rifugio antiatomico, nella speranza che qualcuno sia ancora vivo e possa leggere questo post. Nel frattempo, il mio gatto sta finendo le scorte di cibo in scatola per i prossimi dodici anni, quindi probabilmente morirò di fame, a meno che io non decida di mangiarmi il gatto. Ma è più probabile che sia lui a mangiare me.)

Giappone&dintorni

Ecco una nuova, avvincente puntata della nostra rubrica “Giappone&dintorni”, dedicata ai nostri amici dal mandorlato sguardo. Come al solito, non c’è molto da commentare: c’è solo da guardare ed ammirarli incommensurabilmente!

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=069dKcdHWvc]

A tribute to… (nel dubbio? Nel dubbio ti amo!)

 

In passato (ma non ricordo quando, di preciso: il criceto che ho nel cervello e che nutro a caffeina comincia a lavorare di Martedì) abbiamo parlato di “the club” un programma in onda sul canale televisivo  All Music, che in sostanza consiste nel pubblicizzare  una chat telefonica. Per incentivare la cosa, inoltre, gli operatori si recano nelle discoteche e intervistano “la gente comune” invitandola a presentarsi oppure ponendo domande di varia natura.

E questo è il risultato. Buona settimana (e, se cominciamo così, non potrà che migliorare)!

 

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=vmN15mmIStw]

 
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=gXWf5rTx4eg]

Psicoterapia di gruppo

–    Salve a tutti, mi chiamo QuandoSiFaBuio e ho un problema col passato.
–    (in coro) Ciao, QuandoSiFaBuio, benvenuto!
–    Vuoi raccontarci la tua storia, QuandoSiFaBuio? Qui sei al sicuro…
–    D’accordo. Vedete, il problema è questo: io me ne sono sempre sbattuto di tutto, nella vita. Non mi è mai importato molto di ciò che mi accadeva, e di ciò che accadeva a coloro i quali mi stanno vicino. Diciamo che ho sempre preso tutto con filosofia, ecco.
–    Ma adesso qualcosa è cambiato, giusto?
–    Già. In pratica, ho cominciato a ragionare su cose passate e a sentirmi male: a volte stupido, altre volte completamente fuori di testa.
–    Ci vuoi fare qualche esempio, amico?
–    Certo. In questi giorni, ad esempio, mi sto sentendo molto idiota per tutte le volte che mi sono fatto male in maniera poco consona,e altre cose. Ad esempio quando mi sono ferito un dito della mano col computer.
–    Ghghghgh..
–    Ehy, chi cazzo sta ridendo?
–    No, no, nessuno riderà di te, qui. Fidati. Continua.
–    Ecco, oppure quando mi sono squarciato il ventre tuffandomi di pancia su una discesa di mattoni.
–    Ghgh…
–    Ehy!
–    Continua, continua.

– Quando ho rimediato tre punti affettando un’anguria, due punti aprendo la scatoletta del tonno, quando ho appoggiato il borsello sopra l’auto e poi sono partito dimenticandomelo lì, quando mi sono grattato i coglioni con la protesi di un tizio appena conosciuto, quando sono finito al pronto soccorso per aver tirato una testata a un mojito, quando…
–    Ma sono tutte vere, ‘ste cose?
–    Beh, sì, sono qui per raccontarvi tut…
–    Buahahahahahahaha!! Ahahahahahahah!! Ma sei un coglione!! Ahahahahah!!
–    Ma avevate detto che potevo dirvi tut…
–    Ahahahahah!! Si è grattato i coglioni con la protesi di un tizio!! Ahahah!!
–    Ma…
–    Ahahahahahahah!!
–    Ecco, l’unica cosa della quale non mi sento in colpa è l’aver sterminato tutti i miei parenti perché ridevano di me.
–    …
–    Ah, adesso non fiatate, eh? Razza di bastardi. Bene, ora vediamo un po’… tu! Tu, lì dietro, perché sei qui?
–    Io… io ho una dipendenza dalla pornografia.
–    Bene: d’ora in poi tu sarai “segaiolo”. E tu? Tu che ci fai qui?
–    Io? Io… io ho problemi di tossicodipendenza.
–    Ottimo,d’ora in poi sarai “fattone”. Ora, fattone, avvicinati a segaiolo. Così, bravo. Ora calati i pantaloni e inculalo.
–    Eh?
–    Non far finta di non aver capito! Inculalo, fagli le fette, defloralo analmente, cogli il suo frutto, inverti il senso di marcia, come cazzo lo chiamate da queste parti?
–    Ma io…
–    INCULALO!
–    O… ok.
–    E voialtri, guardateli e nel frattempo cantate “Glory, glory, halleluja”!  Avanti. Tu, inculalo. E voi, cantate.
–    “Glory, glory, halleluuujaaaa…”
(diciotto minuti, molti colpi di reni e molti “glory,glory halleluja” dopo)
–    Ok, direi che per oggi è sufficiente. Ora vado: mia madre oggi ha fatto le lasagne.
–    Ehy, ma… ma non avevi sterminato tutta la tua famiglia?
–    Certo, come no.
–    …
–    Coglioni.

Come scrivere il testo di una canzone reggae

Se, come il sottoscritto, avete trascorso innumerevoli ore della vostra giuovinezza (e non) ascoltando musica Reggae, forse vi sarete resi conto che, in linea di massima, i temi trattati da codeste canzoni tendono a essere ricorrenti: Babylon, Jah, freedom, vibrations, rastafari etc…
Insomma, c’è chi, forte di questo concetto, ha creato un generatore casuale di testi per canzoni Reggae. E’ sufficiente specificare:

  • Per cosa stiamo lottando (We are fighting for?)
  • Chi ci sta aiutando nell’impresa (With the help of?) e chi altro ci aiuta (and the help of?)
  • Contro chi/cosa stiamo lottando (Who’s the opponent?)
  • Dove accadono questi fatti (where?) e come vogliamo risolverli (how?)

Una volta premuto l’apposito bottone, verrà generato automaticamente il testo della vostra nuova canzone Reggae: provare per credere! Trovate il generatore di testi Reggae qui:

Reggae Song Lyrics Generator

E’ consigliabile condire il tutto con un giro di accordi in levare tipo Sol, Do, Re o Do Sol La- Fa!

Lista della spesa #59:

Avete ragione, il Natale è passato da poco (ma non sembra anche a voi già lontanissimo?) e quindi questa proposta è un po’ ritardataria, ma nella vita noi di appletini facciamo anche altro, oltre a gestire con incommensurabile amore questo blog: beviamo birra e suoniamo l’ukulele, ad esempio, sognando di essere alle Hawaii mentre fuori dalle nostre finestre nevica e l’acqua del gatto, sotto il portico, si è congelata. Ed il gatto ha provato a berla lo stesso ma è rimasto attaccato con la lingua al ghiaccio e allora li abbiamo portati, lui e la ciotola, dal veterinario, e il veterinario ha detto “fammi vedere da vicino la situazione” ed è rimasto pure lui attaccato al ghiaccio, ma con la guancia, allora abbiamo preso il gatto, la ciotola e il veterinario e li abbiamo spacciati come opera d’arte neorealista. Potrete ammirare l’opera di appletini dal titolo “sentimenti aleatori” alla prossima biennale di Venezia.

Ma veniamo alla nostra “lista della spesa”!

 

L’albero di Natale Alimentato da un’anguilla, una super ecoinvenzione!
Al parco Sea life di Jesolo è in mostra il primo Albero di Natale alimentato da un’anguilla in italia, una bellissima ecoinvenzione per far sentire anche sotto le feste l’importanza del nostro ambiente.

E’ ovviamente solo una curiosità da cui trarre spunto per comunicare il parco, ma è innegabile che in questo caso si sia trovato un modo particolarmente originale per farlo.

Grazie all’energia elettrica prodotta da un’anguilla marina, lucine e addobbi dell’Albero di Natale brilleranno a intermittenza.

Ma come hanno fatto?

Per far illuminare l’Albero di Natale, nella vasca dell’anguilla sono stati posizionati due elettrodi che convogliano la corrente prodotta dai suoi movimenti: un sistema non invasivo, che funziona nel totale rispetto dell’animale, come spiega il Responsabile Vasche di Sea life Valerio Pacetti: «Sin dall’arrivo dell’anguilla elettrica a Sea Life, lo scorso marzo, abbiamo installato dei sensori in vasca, assolutamente innocui per l’animale, proprio per far percepire ai visitatori la scossa elettrica, che può arrivare anche a 500 Volt.

 

I fortunati che assistono alla sessione di alimentazione, tutti i pomeriggi alle 15:30, prima sentivano il rumore delle scosse, ora vedranno accendersi l’Albero di Natale a seconda dell’intensità della scossa».

L’originale sorpresa natalizia dell’acquario jesolano, si spinge oltre il classico concetto di energia rinnovabile: l’E-tree (così è stata battezzata questa ecoinvenzione)  o meglio l’impiego di Eel-lectricity – interpreta in modo originale ed ecosostenibile lo spirito del Natale ribadendo l’impegno attivo di Sea Life nei confronti della salvaguardia dell’ambiente, con il suo Albero di Natale Ecosostenibile, che nessun convenzionale blackout potrà mettere fuori uso.

L’idea è venuta già nel 2008 a Kazuhiko Minawa, responsabile dell’acquario Enosui di Enoshima, in Giappone, il quale aveva pensato di utilizzare l’energia naturale di un’anguilla elettrica per illuminare l’Albero di Natale. Ma si è dovuto aspettare fino al natale 2010 per veder realizzato il primo Albero di Natale al mondo alimentato da un anguilla.

(fonte: ecoseven.net)

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=GO00tPIYSUQ]

 

(Anche tu vuoi bere birra e suonare l’ukulele guardando l’acqua del gatto congelarsi lentamente? Allora partecipa a invita QuandoSiFaBuio a cena!)