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Angolo letterario: il libro che mi ha cambiato la vita

Il buongiorno, lo sappiamo tutti, si vede dal mattino: beh, quest’anno, la mattina del primo giorno di Gennaio, mi sono alzato dal letto e ho scoperto di avere finito il caffè. “Bell’anno di merda” ho immediatamente pensato. Pochi giorni dopo, neanche a farlo apposta, ho picchiato il ginocchio contro lo spigolo del comodino e mi sono fatto clamorosamente male. Da quel giorno tutto è andato a catafascio: le donne hanno smesso di cercarmi perché non volevano uscire con uno zoppo e, conseguentemente, imparare a zoppicare; gli amici hanno smesso di chiamarmi per le partite di calcetto; mia madre mi ha liquidato con un “io non ho più un figlio” e in banca non mi facevano più entrare per via della stampella che faceva suonare il metal detector.

Il giorno in cui ho toccato il fondo è stato quando stavo cercando una cassa libera al supermercato e l’ho addocchiata da lontano: io ero di fronte alla cassa 1; quella libera era la 15. Nello stesso istante, con la coda dell’occhio ho notato una vecchietta vicino alla numero 30: aveva avuto esattamente la mia stessa intuizione, nello stesso istante. Io mi trovavo di fronte alla 1, lei alla 30: obiettivo, la 15. Stessa distanza. Una ragazza ci nota, si mette a metà strada e si improvvisa starter, dandoci il via. Partiamo. Io comincio a claudicare il più velocemente possibile verso la cassa libera lanciando epiteti poco simpatici alla vecchia di merda, ma lei claudica più veloce di me e mi lancia addosso i denti, mancandomi di poco. La dentiera tocca terra ed esplode a meno di mezzo metro dalla mia gamba destra. Allora m’incazzo: “Gli anziani non servono a un cazzo!”, urlo a squarciagola: “Frescheeefrsafi!!” risponde la vecchietta, che in mancanza della dentiera switcha improvvisamente l’idioma di riferimento da “italiano” ad “aramaico antico”. Repentinamente, poi, sposta il peso sul lato sinistro del suo carrello compiendo una virata di novanta gradi, fa leva sul tacco sinistro della sua scarpa appena tagliandata dallo scarpolino del paese e mi arriva addosso sporgendo verso di me la sua anca in titanio disarticolandomi una spalla, fottendomi al cardiopalma il posto in cassa e urlandomi “Tefta di caffo!” che in aramaico antico deve significare qualcosa del tipo “testa di cazzo”, ma non ne sono sicuro.

Ecco: in quell’istante, quello in cui l’anziana sdentata mi guardava trionfante mentre riceveva dal supermercato un torrone in omaggio per aver vinto la sfida contro il sottoscritto, ho capito che ero davvero ad un passo dal baratro.

“Voglio proprio vedere come lo mangi il torrone senza i denti, troia!” è stata l’unica cosa che sono stato in grado di dire. Lei ha risposto estraendo una grattugia dal suo carrello stracolmo, sorridendo beffarda.

Ma si sa, la vita è piena di sorprese e a volte, proprio quando sei a terra, ti lancia una corda e ti permette di provare a risalire. Mentre mi aggiravo cercando un’altra cassa libera, mi sono imbattuto nel reparto libri ed ho scoperto questo:

La vita, o forse Dio, mi stavano parlando attraverso l’immagine e le parole di Paolo Brosio che, dopo aver accumulato esperienze di vita al TG4, a “Domenica in”, a “Stranamore” e all’ “Isola dei famosi” si è ritrovato, come me, ad un passo dal baratro. Se una persona che partecipa per anni a programmi di merda si reca a Medjugorje per riscoprirsi, dove può recarsi uno con problemi al ginocchio? Sempre a Medjugorje, suggerirebbe Brosio. Ma io ho cercato risposte su Yahoo Answers, ed ho scoperto che c’è gente che si sposta da ogni parte d’italia sino a Negrar (VR), per farsi curare da tale dott.Zorzi, un professionista della madonna che si vocifera sia l’ortopedico del papa. Ora: se anche il papa quando ha problemi alle ginocchia va dal dott.Zorzi, io perché cazzo dovrei andare a Medjugorje? Vado pure io a Negrar (VR), dal dott.Zorzi!

E così ho fatto: oggi sono una persona diversa, felice. E ho scritto un libro.

 

Auguri di natale 2011 by appletini.it

Ok, signore e signori: per i più romantici di voi consigliamo di rivedersi gli auguri di Natale che vi abbiamo fatto per il 2010, che quest’anno non siamo in vena di romanticherie.
Quindi, per i suddetti romantici, ecco qua:

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=vqVtcqY0Pg0]

Per quanto riguarda quest’anno, invece, un augurio in perfetto stile appletini, con la collaborazione del nostro amico gatto Ferrè (vedi: le avventure del gatto Ferrè) e del nostro amato corrispondente estero Dontomhanx.
Buon Natale!!

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=t7tN8XGPteo]

Vita da cow-boy

Mezzogiorno. L’ora dell’afa, dei condor e del menù di Benedetta Parodi su Italia Uno. Il sole è perfettamente perpendicolare a QuandoSiFaBuio e al suo cappello da cowboy. Caldo, troppo caldo. Persino i pensieri si sciolgono: non ha nemmeno il tempo di pensare ad un cubetto di ghiaccio che già se lo ritrova bello che sublimato nella testa, a riempire di vapore acqueo il suo cazzo di cervello. Ma forse è meglio così: si è sempre chiesto se in un duello con le pistole sia davvero necessario pensare, o sia solamente una questione di riflessi. Forse gli conviene lasciare in stand by tutto il corpo tranne quel diavolo di collegamento tra la testa ed il braccio nella speranza che, così facendo, il tutto possa funzionare più velocemente. D’altra parte, pensare non è sempre cosa positiva: nel duello con Joe Carrera ci aveva quasi lasciato le penne, e tutto perchéquello stronzo di Mimmo l’Alsaziano gli aveva raccontato quella roba del cervello che funziona al contrario. Cioè, non è che funzioni proprio al contrario, però Mimmo dice che la parte destra del cervello controlla la parte sinistra del corpo e viceversa, o una roba del genere. QuandoSiFaBuio non ha mai avuto dimestichezza con queste cose: negli anni aveva rimediato diverse contratture alla gamba destra nel tentativo di ricordare da che parte fosse il “tirare”, quando si trovava di fronte alla porta dei saloon.
“Spingere”, cazzo. L’ingresso col calcio alla porta si fa quando c’è scritto “spingere”.
Insomma, quella volta con Joe Carrera, proprio nel momento in cui non avrebbe dovuto pensare ad uno stracazzo di niente si era messo ad elucubrare su tutta ‘sta cosa del cervello, degli emisferi, del destro che controlla il lato sinistro, e quasi si prende una pallottola in pieno petto. Anzi, in realtà l’ha presa davvero, più o meno.
È che quando i pensieri partono, partono; non riesce mica a farci niente. Il suo cervello si è messo in moto e non c’è stato nulla da fare: ha potuto solamente starsene lì ed assistere al dibattito.
“Senti un po’, emisfero destro. Com’è che tu controlli la mia parte?”
“Cazzo vuoi?”
“Io sono l’emisfero sinistro, dovrei controllarla io la parte sinistra, mica tu.”
“Non l’ho mica deciso io, cazzone. Sono nato così”.
“Si, beh, però è roba mia”.
“E tu, allora? Fai la stessa cosa. Controlli la mia parte.”
“Beh, io però ce l’ho il permesso, tu no”.
“Permesso? Quale permesso?”
“Ecco qua. Permesso ufficiale, ciccio. Con tanto di firma dell’autorità”.
“Questa è una multa per divieto di sosta, coglione. Ed è firmata dal comandante dei vigili di Scanzorosciate: sai che autorità. Menti perché non sai fare nient’altro. Sei un cazzo di fallito”.
“C… cosa? Fallito? Io?  Io sono un fallito? Beh, lo vuoi sapere cosa fa questo fallito mentre tu vai a giocare a calcetto il Mercoledi sera con la tua cazzo di maglia di Cristiano Ronaldo? Eh? Lo vuoi sapere? Mi scopo tua moglie, cornutazzo!”
“Adesso vengo lì e ti spacco il culo”.
“Accomodati pure, idiota. Sono un emisfero cerebrale: non ce l’ho, il culo”.
Inutile precisare che, in questo lasso di tempo, Joe ha sparato.
Per fortuna QuandoSiFaBuio sapeva che Joe Carrera mira sempre al cuore: è bastato il suo santino metallizzato di Roberto Baggio nel taschino della giacca per accusare il colpo senza fare una piega, e rispondere al fuoco. Wikipedia gli aveva salvato il culo ancora una volta.
Ma stavolta non può permettersi tutto ciò: questo nemico è imprevedibile, astuto. Maledettamente preciso. Non ha una traiettoria prediletta: spara e uccide. Testa, cuore, stomaco, lo decide al momento: puro istinto. Questo non è un dilettante: è il miglior cazzo di pistolero di tutta la sponda Ovest del fiume Oglio. È il mito vivente. È leggenda.
È Fakkar Gibellini.
Fakkar Gibellini è davvero il migliore. Da qualche anno è diventato lo zimbello di tutti a causa di quel suo problema di eiuaculazione precoce: lo chiamano “Quechua”, da quando quegli stronzi hanno inventato le tende che si “montano in due secondi”.
 E lui è incazzato. Molto  incazzato.
“E così tu saresti QuandoSiFaBuio, quello che ha eliminato Joe Carrera.”
“Esatto. E tu sei Fakkar Gibellini, quello che monta in due secondi.”
“Pagherai per la tua ironia. Non hai paura, pivello?”
“Paura io? Tu dovresti avere paura! Io ho fatto fuori Joe Carrera!”
“Sai che difficoltà. Joe Carrera era cieco.”
“Tipo Nedved?”
“Cieco con la “i”, idiota. Non vedente.”
“Aaaah. Avevo capito “ceco” della Repubblica Ceca. Che strana cosa, gli idiomi, eh? Pensa che mio zio una volta…”
“Taci! Ora perirai con dolore. Hai un ultimo desiderio? Se si, esprimilo.”
“Certo che ce l’ho! Voglio ucciderti.”
“Ahahah!! Ma questo non è un ultimo desiderio. Devi esprimere un ultimo desiderio perché io ucciderò te."
“Beh, ma tu mi hai chiesto se ho un ultimo desiderio, io l’ho espresso e adesso devi farti uccidere. Un ultimo desiderio è un ultimo desiderio. Lo dice il codice di regolamentazione dei pistoleri sponda Ovest dell’Oglio Bresciano, distretto 4.”
“Beh, si, cioè, questo è vero, però, che cazzo, uno esprime l’ultimo desiderio prima di morire, ma se tu uccidi me poi non muori, e allora non è più l’ultimo desiderio, quindi non vale. È cimbola.”
“Cimbola?”
“Si, cimbola. A monte, tutto a puttane. “
“Se tu usi cimbola, io uso specchio riflesso se ti muovi sei un cesso. E ti uccido.”
“Non vale, l’hanno bandito e lo sai. Anche polenta marrone se ti muovi sei un coglione non si può più utilizzare. Devi cambiare desiderio, neofita del duello. Avanti, scegline un altro.”
“Ma io non ne ho un altro! Io ti voglio uccidere!”
“Ma non puoi! Per essere l’ultimo desiderio dovresti uccidermi e poi uccidere te stesso, ma io non mi fido di uno che spara a un pistolero cieco. Non lo faresti.”
“Chiaro che non lo farei, non sono mica un idiota. Senti, facciamo così: io ti uccido. Poi non uccido me stesso, ma ti prometto che non formulerò più nessun desiderio per il resto dei miei giorni, compreso il momento prima di morire. Così questo sarà l’ultimo desiderio, anche se dovessi campare altri cent’anni!”
“Non so… non mi convince.”
“Senti, facciamo così: prenditi il tempo che ti serve e pensaci. Nel frattempo… senti, tu hai Sky?
“Certo che ce l’ho. Perché?”
“Mah, visto che è Mercoledi… birretta e Champions League?”
“Uhm… si. Birretta e Champions League.”
“Dai, andiamo. Senti un po’, secondo te con che parte del cervello si guarda una partita di calcio?”
“Eeh?”
“Lascia perdere.”

 
 
 
 

Mediaset Stalking

Driiiiin (sono anni che i telefoni non fanno più “Driiin”, ma è tanto per rendere l’idea)

GIORNO 1

– Pronto?
– Pronto, è il signor QuandoSiFaBuio?
– Forse. Chi lo desidera?
– Sono Silvia, di Mediaset Prem…
Click.

GIORNO 2

– Pronto?
– Buongiorno, parlo col signor QuandoSiFaBuio?
– No, sono Svetlana, la sua badante. Desidera?
– Scusi, ma lei di dov'è? Ha un accento vagamente bresciano.
– In effetti sono di Fenili Belasi, provincia di Brescia. Perché?
– E… e si chiama Svetlana?
– Embè? Svetlana Bignotti. Qual è il problema?
– Nessuno, ma… e perché ha la voce da uomo?
– Ho avuto una vita difficile. Comunque che vuoi?
– Sono di Mediaset Prem…
Click.

GIORNO 3

– Pronto?
– Buongiorno, sono Silvia.
– Silvia chi?
– Quella che ha chiamato ieri. Ho parlato con una presunta Svetlana.
– Aaah!! Silvia di Mediaset premium!
– Esatto!
Click.

GIORNO 4

– Pronto?
– Salve, sono S… S… Stefania.
– Ciao, Stefania. Mi vorresti cortesemente esplicare chi cazzo sei?
– Credo… credo di aver sbagliato numero. Però, già che ci sono, volevo presentarle le fantastiche offerte di Mediaset Premium.
– Sei Silvia, vero?
– Ehm, no, beh, cioè… si.
– Sei caduta davvero così in basso?
– Sto raschiando il fondo del barile.
– Silvia, io ritengo opportuno che tu ti faccia aiutare. Se vuoi ho il numero di un professionista. Ti può essere utile, davvero.
– È che non ho stima di me stessa.
– Mah, sarà perché fai un lavoro di merda, la gente ti sbatte il telefono in faccia continuamente e sei pagata  da un mafioso?
– Si. E poi… e poi…
– E poi?
– Il mio ragazzo…
– Il tuo ragazzo… cosa?
– Il mio ragazzo… fa il mio stesso lavoro.
Click.

GIORNO 5

– Pronto?
– Buongiorno!
– Silvia?
– Si!
– Ciao! Come stai?
– Bene, grazie. Sono stata dal tizio che mi hai consigliato: in effetti mi sta facendo bene.
– Mi fa molto piacere. Senti un po’… che vuoi?
– Volevo presentarti le fantastiche offerte di Mediaset Premium!
– Senti, Silvia: cercherò di essere carino con te, giusto perché mi sto affezionando. Non me ne fotte uno   stracazzo di niente delle vostre offerte di merda, quindi prendete il mio numero di telefono, che tra l’altro dovreste spiegarmi dove cazzo avete recuperato, e bruciatelo. Anzi, bruciate direttamente il pc. L’ufficio. Il palazzo. E possibilmente fate in modo di esserci dentro, al palazzo, quando lo fate.
– Non possiamo cancellare i numeri di telefono dal nostro database.
– Infatti non ti ho chiesto di farlo. Ti ho chiesto di bruciare il palazzo.
– Non posso. E poi comunque continuerò a richiamare finché non avrò modo di illustrarti la nostra offerta.
– E io vi denuncio.
– Non puoi: il nuovissimo decreto denominato “legittimo rompimento” ci consente di farlo.
– Senti, io non lo voglio ‘sto cazzo di Mediaset Premium.
– Ma è un’offerta eccezionale! E un’offerta eccezionale non si rifiuta MAI!
– Uhm… mi daresti una definizione di “eccezionale”?
– Mah, così su due piedi, direi “che costituisce eccezione rispetto a una norma”
– E secondo te, statisticamente, quanti uomini sono pelati? Su dieci, diciamo.
– Mah, non so, su dieci direi tre, all’incirca.
– Dunque una minoranza. Diciamo che su dieci sette hanno i capelli, il che rappresenta quindi la norma. Sai, io sono pelato. In virtù di quanto detto, sono quindi eccezionale?
– Mah, no… cioè, si, in base a quanto abbiamo detto prima effettivamente si.
– E così, giusto per sapere, mi vorresti?
– Eh?
– In quanto prodotto eccezionale, intendo.
– Beh… no.
– Ma è un’offerta eccezionale, Silvia. E qualcuno una volta mi ha detto che le offerte eccezionali non si   rifiutano MAI! Inoltre mi manca totalmente il controllo degli sfinteri, il che mi rende ancora più eccezionale, soprattutto se in casa devi pitturare qualcosa su tonalità tendenti al bruno.  Senti un po’, io peso sui sessantacinque kilogrammi. Mi faccio spedire con corriere espresso o preferisci ritirarmi direttamente tu?
– No, ma io non lo voglio, cioè, non ti voglio, insomma, cioè… no!
– Mi stai quindi dicendo che un’offerta eccezionale può essere rifiutabile?
– Si, cazzo! Si!
– Quindi, se io non te l'avessi impedito, mi avresti rifilato un sacco di cazzate?
– Si, per Dio, si!
– Bene. Ora ripeti con me “devo smetterla di rompere i coglioni alle persone”… dai, vedrai che ti farà bene.
– Devo smetterla di rompere i coglioni alle persone…
– Brava, Silvia. Dai, ancora.
– Devo smetterla di rompere i coglioni alle persone…
– Ottimo. Ora vado a preparare lo spiedo. Tu resta in linea e continua a ripeterlo. Guarda che ogni tanto prenderò in mano il telefono per verificare che tu lo stia facendo. Ok, Silvia?
– O… ok.
– È uno spiedo di toro, Silvia.  Tu sai quanto deve cuocere il toro allo spiedo?
– N… no.
– Quarantotto ore. Ora recupera dell’acqua, tienitela accanto e comincia, su. “Devo smetterla di rompere i coglioni alla gente…”, dai.
– Devo smetterla di rompere i coglioni alla gente, devo smetterla di rompere i coglioni alla gente…

Adoro lo spiedo di toro: è una cosa un tantino lunga, ma dà le sue soddisfazioni.

Lista della spesa #34

Ecco finalmente "l'oggetto" per antonomasia: se volete far capire a qualcuno che tipologia di articoli propone la rubrica "lista della spesa" di appletini.it, vi consiglio vivamente di mostrargli questo affare, che racchiude esattamente lo spirito della nostra rubrica (per l'appunto) e, più in generale, il senso stesso del nostro blog.
É balzato direttamente al secondo posto tra i miei regali preferiti per il prossimo compleanno (annotatevelo).
Il primo resta sempre e comunque l'ukulele.
Buona settimana, e state all'erta: appletini ha in serbo grosse novità per tutti voi!!

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=KxaWvJ-ziXA]

Mike Bongiorno come Gesù

In questi giorni ho pensato molto a Gesù.
Il ragionamento è questo: Gesù muore. Gesù viene sepolto. Gesù non viene più ritrovato nel sepolcro. Gesù è figlio di Dio.
Ora, parliamo di Mike Bongiorno.
Mike Bongiorno muore. Mike Bongiorno viene sepolto. Mike Bongiorno non viene più ritrovato nel sepolcro.
Mike Bongiorno è figlio di Dio? Assolutamente no. Secondo i media, è stato rapito.
La differenza tra lui e Gesù? Mike Bongiorno non è mai andato in giro a sostenere di essere il figlio di Dio.
Che poi, voglio dire, con tutto il bene che si possa volere a Gesù (alla fine era un bravo ragazzo), andare in giro a sostenendo  di essere il figlio dell' Onnipotente mi pare un tantino da sborone. No?
E poi, ve le immaginate certe scene narrate nei Vangeli, ma con Mike Bongiorno al posto di Gesù?

Esempio 1 – Gesù

Folla: Lapidiamo l' adultera!

Gesu: Chi è senza peccato, scagli la prima pietra.

Esempio 2 – Mike Bongiorno

Folla: Lapidiamo l'adultera!

Mike Bongiorno: Signora Longari, mi è caduta sull'uccello, eh?

Esempio 3 – Gesù

Gesù prese il calice e disse: prendete e bevetene tutti. Questo è il calice del mio sangue, versato per voi e per tutti…

Apostoli: Che menata, quando si beve?

Esempio 4 – Mike Bongiorno

Mike Bongiorno prese il calice e disse: Allegriaaaaa!!

Apostoli (facendo il trenino): PEpePEpePEpe PEpePEpePEpe PEpePEpePEpe Pepe!!

Mike Bongiorno: AH! Ma è Ronco!

SimonPietro: Tòcc i dè. É buonissimo!!

Apostoli: PEpePEpePEpe PEpe!!

Dai, è un'altra cosa.

 p.s: Gli amici di Escondida, in collaborazione con noi e con "Il dito e la luna" ha organizzato per domani sera QUESTA serata ska. Ovviamente siete obbligati ad esserci, anche perché, oltre ad essere di per sé una figata, è anche in programma un CdA di appletini durante la festa stessa.
L'ingresso è libero, è c'è anche una sontuosa voglia di fare casino.

 

Problemi di memoria in questo fausto giorno

Essendo in ferie considero festivo questo giorno e, allo stesso modo considererò festivi i giorni a seguire. Come ben sapete, nei giorni di giubilo appletini non viene aggiornato (anche Dio il settimo giorno si riposò, ed io non intendo essere da meno). Tendo quindi a dimenticarmi di scrivere, essendo per me festa, ma nel caso succedesse, voi non badateci.
In realtà non è solo questa cosa delle ferie, che mi frega: è che ho una forte tendenza a dimenticarmi praticamente tutto. Fornisco qualche esempio.

Guardare che ore sono sul cellulare e dimenticarmene in tempo reale

TiziaX: QuandoSiFaBuio, che ore sono?

QSFB: Non ne ho la minima idea, cara.

TiziaX: Ma… ma hai guardato l'ora meno di trenta secondi fa!!

QSFB: Davvero?

TiziaX: Certo! Ma… davvero non te lo ricordi?

QSFB: Chi sei tu?

TiziaX: Ma sei scemo?

QSFB: Credo di si.

Cambiare stanza per una motivazione che, una volta raggiunta la stanza stessa, svanisce come le foglie dagli alberi (in autunno, s'intende)

QSFB: Che diavolo ci faccio qui?

Stanza: A me lo chiedi? io dormivo!

QSFB: No, ma c'era qualcosa, ero venuto qui per… per…

Stanza: No, senti, non cominciamo,eh. L'ultima volta che hai cominciato così mi hai recitato a memoria tutta la parte di Brad Pitt in  "Bastardi senza gloria" senza alcuna motivazione plausibile. Non sono disposta a tollerarlo.

QSFB: No, ma ce l'ho qui sulla punta della ling…

Stanza: E quella volta che hai creato un varco spazio-temporale solo per parlare con l'attore che faceva Arnold e chiedergli come facesse a pisciare in autogrill? Ne vogliamo parlare?

QSFB: Ma stavolta, sono sicuro, ero qui per prendere qualcosa, ma non mi ricordo proprio cosa fosse.

Stanza: …e quella volta che ti sei fatto la granita con l'intonaco del muro, che mi dici di quella? O quella dei suonatori di clarinetto gay finlandesi? O quella volta del falò con i moduli per il pagamento del canone RAI. Oppure quando hai resuscitato Hitler per farlo uscire a cena con Carmen Russo. O quando dicevi di essere dentro John Malkovich, oppure quand…

QSFB: OK! OK! Ho capito! Me ne vado! Tanto non me lo ricorderò mai che cosa dovevo prendere, finché me ne sto qui. Devo tornare di là, e mi verrà in mente. Ti saluto.

Stanza: Ecco, l'ultima volta che ha detto così ha fatto espatriare i Teletubbies.

Chiedersi perché se la mucca fa muu il merlo non fa mee, scoprirlo e dimenticarsene proprio mentre lo si sta spiegando a qualcuno (e inventare, di conseguenza)

QSFB: Ehy, lo sai perché se la mucca fa muu il merlo non fa mee?

Amico: Nessuno lo sa.

QSFB: No,no, caro… io lo so! L' ho scoperto ieri sera.
             Su youporn.

Amico:  Ma figurati.

QSFB: Giuro! Ti spiego. Allora: la mucca fa muu, e fin qua ci siamo. Poi, in pratica, uhm, com'era? Ah, si. il merlo non fa mee, però in realtà la mucca non è un mucca, cioè, non si chiama mucca, si chiama vacca, giusto? Quindi a rigor di logica dovrebbe fare vaaa, e non muuu, in quanto vacca e non mucca. Quindi, praticamente, cioè, come diavolo era, poi… ah, si, si! Alla fine, da che punto guardi il mondo todo depende, quindi in realtà, applicando alla vacca il teorema di Pitagora scopriamo che il triangolo inscritto nel cerchio infuocato nel quale la vacca salterebbe, se solamente le vacche fossero parte integrante del parco animali di un circo, si ottiene 3,14. Ma non tragga in inganno il dato: applicando lo stesso principio al merlo si ottiene un quoziente relativamente più alto.
E poi c'era la marmotta che confezionava la cioccolata…

Amico: Quindi?

QSFB: Credo di non ricordarlo poi così bene.

Dialoghi tra persone di nome Fausto a proposito di una fausta giornata (non c'entra un cazzo, ma ci pensavo ieri sera: devo rendervene partecipi prima di dimenticarlo)

– Come va, Fausto?

– Bene, Fausto. E tu come stai, Fausto?

– Benissimo. Come potrei non apprezzare un giorno così fausto, Fausto?

– Ma Fausto, cosa possiede di fausto questo giorno fausto per essere considerato tale?

– In che senso "considerato tale"?

– Intendo fausto, Fausto.

– Ha molto di fausto, Fausto. É il giorno più fausto tra i giorni fausti che abbia mai vissuto, Fausto. Tu non sei fausto, Fausto?

– Al momento sono solamente confuso, Fausto. Ma è fausto per me scoprire che per te sia fausto codesto giorno, caro amico Fausto. Sii fausto, Fausto, perchè la vita è breve ed i giorni fausti si contano sulle dita di una mano.

– Quanta verità nelle tue parole, Fausto! in realtà sono fausto perché mia figlia, Fausta, contrae matrimonio proprio in questo fausto giorno!

– Ma veramente? Fausta? Che fausto giorno, Fausto! come si chiama lo sposo?

– Fausto.

– Ecco, allora magari chiudiamo qui la conversazione.
  Che cazzo.


 

 

Natale

Un piccolo pensiero di Natale dal vostro blog preferito, con tanto amòre.

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=vqVtcqY0Pg0?fs=1&hl=it_IT&w=480&h=385]

Sono sconvolto dall’outing di Tiziano Ferro

Sono completamente sconvolto dall' outing di Tiziano Ferro.
"Sono gay, ho voglia di innamorarmi di un uomo", confessa in un'intervista a Vanity fair, il famoso periodico, che se fosse anche un po' più periodico, tipo se uscisse una volta ogni venti- ventuno anni, non sarebbe neanche tanto male.

Completamente sconvolto, dicevo. Voglio dire, passi che la benzina costa un occhio della testa e, nonostante le nostre auto possano andare pure ad elettricità, olio di colza, olio di canapa, aria compressa, e mille altre alternative nauturali (probabilmente funzionano anche a Zigulì, ma l'industria del petrolio ci impedisce di saperlo), continuiamo a pagare cifre improponibili per spostarci, per lo più inquinando. Passi il fatto che ne siamo costretti, perché tu, nel serbatoio della tua automobile che hai pagato fior di soldi e che ti ha fatto accendere un mutuo che nemmeno in una fabbrica di esplosivi, mica ci puoi mettere quello che ti pare. Perché nel caso tu inserisca nel suddetto serbatoio, ad esempio, dell'olio di colza, nel caso un omino in divisa ti fermi, e nel caso questo se ne accorga in qualche modo, sei pure passibile di denuncia. Poi vai a spiegarglielo tu che in realtà l'olio nel serbatoio lo tieni per friggerti due patatine in pausa pranzo, o cose del genere.
Sono sconvolto dall' outing di Tiziano Ferro, dicevo.
Passi il fatto che siamo un paese sempre più ignorante, che hanno tagliato talmente tanto all'istruzione che nel taglio ci sono finiti pure i banchi delle scuole (che se li tagliamo a metà, raddoppiamo i posti), e pure le sedie, che sedersi con una chiappa sospesa nel vuoto e con l'obbligo di tenersi in equilibrio su due sole gambe aiuta a non addormentarsi e stimola la circolazione periferica.
Nel frattempo, con i soldi che non ci sono per la scuola, hanno comprato non so quanti aerei da combattimento. Interi, mica a metà.
Ma io sono sconvolto dall' outing di Tiziano Ferro.
Non importa se qui ci si incasella tutti a vicenda, tu che hai il capello lungo al vento e quindi sei di sinistra e quindi sei comunista amico dei negri centro sociale guccini pseudointellettuale del cazzo e tu che invece sei tutto vestito bene sei sicuramente di destra e quindi fascista nazista mussolini ignorante.
Alla fine, sia chiaro, moriremo tutti, perché a tutti tocca. Ed io, di rovinarmi l'unica esistenza che ho con 'ste minchiate, mica ne ho voglia. Quella è roba vostra.
E poi sono sconvolto dall'outing di Tiziano Ferro, dicevo.
Perché io, che sono uno molto fortunato, già me la vedo, la scena.
Corro a settanta kilometri orari dove c'è il limite di cinquanta. Ho fretta, tanto per cambiare sono in ritardo. Non do una precedenza e un tizio mi manda affanculo, e anche se non ho i capelli al vento (e non li ho, nemmeno in generale) mi grida comunista amico dei negri centro sociale pseudointellettuale del cazzo, perché tra i criteri per valutare queste cose, al giorno d'oggi, c'è anche il livello di pulizia dell'auto. E la mia è sporca.
Imbocco la strada principale e, ovviamente, c'è un posto di blocco.
Inutile specificare che vengo fermato immediatamente.

– Andiamo di fretta, eh? Patente e libretto, prego.

– Ehm, si, vede, sto lavorando, sono un po' in ritardo…

– Bene, bene, signor QuandoSiFaBuio. Eccesso di velocità, pneumatici usurati… bene, bene.

– No, la prego, agente… agente?

– Agente Ferro. Tiziano Ferro.

– Tiziano Ferro? il cantante?

– Ora faccio il carabiniere. Dopo l'outing è andato tutto a rotoli.

– A, capisco, mi dispiace molto…

– Certo, certo. Ma.. e questo odore cos'è?

– Qu… quale odore?

– L'odore che viene dal serbatoio! non sarà… non sarà olio di colza?

– Ehm… no, no, si figuri, io sono assolutamente d'accordo col fatto che nel serbatoio della mia auto non possa metterci il cazzo che mi pare.

– Apra il serbatoio, per cortesia.

– Ma…

– Apra il serbatoio!

– Ok, ok… no, ma davvero, è tutto a posto, sono uno regolare io, sono, sono solo un po' agitato, ora, ecco vede, non riesco a infilare la chiave nel tappo del serbatoio, ah, no ecco, ecco, ce l'ho fatta, ora le faccio vedere che è tutt… PORCA TROIA!

– Che succede, signor QuandoSiFaBuio?

– Ecco, ehm… niente, mi è… mi è caduto il tappo del serbatoio per terra, ora… ora mi chino e lo raccolgo, agente Ferro.

– PERFETTO.

Sono sconvolto dall'outing di Tiziano Ferro.

 

(-18 giorni all'appletini night "Festa delle medie"!!)

In Joseph veritas

Il Papa ai giovani: «Il posto fisso non è tutto, cercate Dio»

            
 

Roma (3 settembre) – «La domanda del posto di lavoro e con ciò quella di avere un terreno sicuro sotto i piedi è un problema grande e pressante», ma i veri «punti fermi» per i giovani risiedono nella fede e «nell'insieme dei valori che sono alla base della società» e che «provengono dal Vangelo». Lo ha detto Papa Benedetto XVI nel messaggio inviato ai giovani di tutto il mondo in occasione della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, in programma a Madrid dal 16 al 21 agosto del 2011.

                                                                                                                                                   (Fonte: Repubblica.it)

 

E così ho fatto. Ho pigliato il telefono e ho chiamato in Paradiso. Ne è scaturita la seguente conversazione.

 

– Pronto?

-Si, salve. C'è Dio?

– Scusi, chi parla?

– Mi permetta di risponderle con una domanda: non dovreste essere onniscenti, da quelle parti?

-Ma io non sono Dio. Sono la segretaria, Jessica.

– Ah, ok. Scusami tanto Jessica. Sono QuandoSiFaBuio, dovrei parlare col capo. Sai, questioni tra boss.

– QuandoSiFaBuio? Di appletini.it?

– Proprio quello, dolcezza.

– E… cioè, aspetta… e quello che mi compare qui sullo schermo è il tuo numero di telefono? Posso… posso tenerlo?

– Fai un po' come ti pare. Senti, adesso mi faresti parlare con Dio, per cortesia?

– Ehm, ci sarebbe un problema…

– No, davvero, è urgente. dovrei parlargli di Joseph. Insomma, non si poteva tenere quello vecchio, di papa? Era più simpatico…

– No, è che non…

– Ho urgenza di parlargli di quella cosa del posto fisso che non è tutto, del cercare Dio, e di tutt…

– É che Dio non lavora più qui.

– Eeeh?

– Sai, era assunto a progetto.