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Mese: Marzo 2008

Manifesto elettorale

VOTA APPLETINI.it
Sei costretto a sprecare il voto?Sprecalo bene!

Mi pare inutile tergiversare: la politica italiana è una barzelletta. Potrei perdermi in discorsi che parrebbero semplicemente dei luoghi comuni, poi ci penso e mi rendo conto che il panorama politico italiano non è altro che la concretizzazione di una serie, per l’appunto, di luoghi comuni. Il politico che ruba, che arraffa i soldi e a noi tocca campare con quello che c’è, che ha il potere di far arrestare una persona perché nel mezzo della folla di un convegno pubblico in un paese della bassa provincia di non so dove ha alzato il dito medio contro di lui, mentre lui, il politico, si è arricchito incredibilmente nel giro di due anni e ci vuol far credere che ci è riuscito solamente perché è molto intelligente. E nessuno lo arresta mai.
Quello che si inventa le leggi su misura per lui, per pararsi il culo. Quello divorziato che sostiene la famiglia.
Potrei continuare per ore, ma non lo farò.
La questione è che non importa cosa voterai, quella domenica in cui non andrai al mare perché devi andare a votare ed al solo pensiero di non presentarti alle urne il tuo senso civico ti tortura con delle fastidiose voci in testa (si chiama schizofrenia, cocco): la questione è che siamo comunque fottuti.
Politicamente siamo come nel calcio: non andiamo allo stadio per tifare la nostra squadra, no. Andiamo allo stadio per tifare contro l’altra. Voto Veltroni per non far eleggere Berlusconi, e viceversa. Che poi possano essere entrambe teste di cazzo, ci interessa poco.
Il problema è che lo sono. Giganti, anche.
Qualunque politico vi direbbe di eleggerlo per non sprecare il tuo voto: è una minchiata. Il tuo voto sarà sprecato comunque.

E allora sprecalo bene: vota Appletini.it!
Perché l’importante è sprecarlo con stile!

Alcuni punti fermi del nostro programma, che sto inventando al momento:

  1. Abolizione dell’inno di Mameli: lo ringraziamo tanto, ma ha rotto i coglioni. Oltre al fatto che io non sono affatto “pronto alla morte”; lo sarà sua sorella, forse. L’inno nazionale sarà “Difficoltà nel ghetto”, di Spitty Cash. Perché noi italiani siamo gangsta fino alle palle. Comprese le donne.

  1. Fondi per rimettere in produzione alcuni mitici prodotti degli anni ’80 che è semplicemente un delitto aver lasciato scomparire: il Ciao crem, il gelato Piedone, il blob, il Twix deve tornare a chiamarsi Raider e il bambino delle barrette Kinder deve tornare quello di una volta, e poi la Gommina Simmons Spray, il Billy all’arancia, il Tonno simmenthal (non so se lo ricordate, ma c’era anche quello). E quelle cicche argentate a forma di proiettile.
    Ah, e soprattutto i pennelli Cinghiale. Che per dipingere una parete grande, da che mondo e mondo, non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello. Ricordatevelo, nel caso doveste approcciarvi ad una ragazza in carne. Evitate altresì di chiamarla “cicciabomba cannoniera”. Potrebbe dimostrarsi irascibile.

  2. La riesumazione immediata di Pat Morita, e la sua conservazione in freezer finché le moderne tecniche genetiche e crio-innovative non ci permetteranno di riportarlo in vita. Questo mondo ha bisogno di una guida.

  3. Questi ragazzi devono avere un contratto discografico: subito!

  4. Abolizione del carburante così come oggi lo intendiamo: i distributori di benzina verranno convertiti in distributori di olio di colza, o di canapa, ottimi come carburanti. Contemporaneamente, incentivo per l’acquisto di biciclette elettriche, delle quali verrà istituito un campionato, il “biciclettomondiale”, trasmesso ogni Domenica. Verrà inoltre fornito un contributo statale a chi restituirà il digitale terrestre;

  5. Le partite di calcio sono gratis. Eccheccazzo.

  6. Botte piena e moglie ubriaca per tutti!

Ovviamente il programma non si esaurisce qui, ne ho delineato solamente i punti principali: sono inoltre disponibile a rispondere a tutte le vostre domande. Quando ne avrò voglia.
Sarà presto disponibile su Appletini.it l’apposito simbolo da stampare ed incollare sulla scheda di voto.

E allora ricorda: il 13 e 14 Aprile,spreca il tuo voto, ma sprecalo bene! Vota Appletini.it!

Urgono alcune precisazioni a proposito di “Festival in piazza” e dei suoi protagonisti.


  1. Carissimi ragazzi, la gente parla. Sputtana. Prende in giro. Ride. Soprattutto in ambienti come quello nel quale aspirate a lavorare. Qui, semplicemente, si ironizza. Se qualcuno se l’è presa perché gli ho dato del cicciobombo cannoniere giusto perché è un po’ abbondante di fianchi, gli do una dritta: io sono pelato, chiamami pure Mastro Lindo. Non ti denuncerò.
    Idem per il discorso del gay, che peraltro non è un insulto. Alle persone non importa se Malgioglio è gay o meno: è un personaggio televisivo. Lo sembra, quindi lo è. Punto.
    La gente parla di Malgioglio anche se non lo conosce, perché è in TV. La gente parla di voi anche se non vi conosce, perché siete in TV.
    Non è giusto? Sono d’accordo. Ma se non lo accettate.. beh, cazzo, avete sbagliato lavoro.
    Quando attaccavo i manici alle pentole in fabbrica nessuno mi rompeva i coglioni:  tendenzialmente, se attaccaste i manici alle pentole, non dovrebbero romperli nemmeno a voi. Per uno che non vi conosce, e guarda la TV, siete solamente dei potenziali Malgioglio. E questo non lo dico io. Questo è quanto.

  2. Mario Tessuto, che lo vogliate o meno, è la spazzatura della musica italiana. Su questo non transigo. Ha fatto successo con UNA canzone, peraltro di qualità discutibile ( mi sono sforzato di utilizzare un forte eufemismo); ci hanno fatto un film (un film, cazzo) e ora campa con un ristorante che.. indovinate come si chiama? Lisa dagli occhi blu. E chi l’avrebbe mai detto? Ora cerco su Google se i Jalisse hanno aperto una paninoteca che si chiama “Fiumi di parole”.
    E, vi prego, non fatemi parlare della sua partecipazione a Sanremo in coppia con Orietta Berti, con il magnifico pezzo “Tipitipitì”. Vi prego, davvero, non fatemene parlare.

  3. E’ vero, vi ho preso in giro. Sono stronzo? Assolutamente si. Però io ironizzo su di voi, non potete rispondermi dicendomi di dire quello che ho detto a voi a delle persone che potrebbero anche non esserci più. Eddai, da bravi. E’ il sottile velo che separa l’ironia dall’essere deliberatamente infami.

  4. Ah, dimenticavo.. Marco Evans, ti ho spacciato per un concorrente. Ti prego, abbi pietà della mia anima.


Insomma, devo dirla proprio tutta? Passare dalla TV per arrivare a sfondare nella musica mi pare una stronzata.
Soprattutto se in giuria c’è Mario Tessuto.


Come ho già detto e come avrete notato, ultimamente scarseggiano i God Of The Week eclatanti, a favore dei piccoli geni di periferia. Ho aspettato un po’ ad assegnare il premio a questa fantastica cartomante, vittima di uno scherzo telefonico, vagliando bene le alternative.
Ma alla fine ho ritenuto correttomi renderle il dovuto tributo.

p.s: Anche il tizio che le ha fatto lo scherzo, però, è un piccolo genio.


Stanotte ho sognato che la ragazza con cui uscivo circa un anno fa (e che non sento da allora) mi mandava un sms con scritto: "Auguri per la festa del papà".

É stato terribile.


C’è Festival e Festival

Sono un po’ agitato.
Questa sera va in onda l’ultima puntata di "Festival in piazza", su Antenna3 : un programma nel quale i concorrenti si sfidano a colpi di canzoni, in genere classici della musica italiana, ed alla fine una canzone vince. La puntata successiva, però, i concorrenti sono ancora gli stessi, pur cambiando le canzoni. Tutto ciò si protrae da un tempo indefinito.
Dei curiosi personaggi popolano il parco concorrenti del suddetto programma:

Ivan, il gay (perché, nonostante millanti di avere una ragazza, è PALESEMENTE gay);

Nausicaa, la cicciabomba cannoniera;

Irene, la metallara che canta le canzoni di Giorgia;

Ed uno che non ricordo come si chiama, ma avete presente quando si dice "due braccia rubate all’agricoltura?", ecco. E’ lui.

Ce ne sono anche altri che, per clemenza, non menzionerò.
La giuria è inoltre composta da dementi e mummie riesumate dal sarcofago del pattume musicale italiano, come  Mario Tessuto, che tutti voi sicuramente ricorderete per la celeberrima "Lisa dagli occhi blu", una canzone al confronto della quale un calcio nei coglioni è motivo di sconfinata gioia.
Il mio fervore per la finale di stasera è pari solo a quello pre-finale mondiale: io, il Sarto e Karmalaa abbiamo anche inviato una mail ad Antenna3 chiedendo di poter partecipare come pubblico al programma, ma quei bastardi non hanno risposto.
Che il tuono li sciolga, quegli infami.
Lo scorso sabato, inoltre, il programma non è andato in onda per cause a noi ignote: allibito e visibilmente incazzato, ho chiamato Antenna3, intorno alle ore 21.30. La conversazione è stata più o meno così:

Antenna3: Pronto, Antenna3.

QSFB: Buonasera. Vorrei gentilmente sapere perché questa sera non è in onda il programma "Festival in piazza".

Antenna3: Ehh?

QSFB(adirato): Ho detto che vorrei sapere perchè non è in onda "Festival in piazza".

Antenna3: Guardi, io non so niente. Sono la guardia notturna. E qui ci sono solo io.

QSFB(sconsolato): La ringrazio.

Abbiamo poi scoperto, contattando direttamente un concorrente, Marco Evans, tramite il suo myspace, che il programma non era stato trasmesso a causa della concomitanza con la finalissima del Festival di Sanremo.
Ma stasera ci sarà.
Ed io fremo. E tifo Ivan.

(piccolissima ed opinabile considerazione del sottoscritto riguardo la "festa della donna": nel Marzo del 1908, un gruppo di operaie dell’industria tessile "Cotton" proclama uno sciopero per protestare contro le terribili condizioni in cui sono costrette a lavorare. Lo sciopero si protrae per alcuni giorni, finché, l’ 8 Marzo, il proprietario dell’industria blocca tutte le porte per impedire alle donne di uscire. Nello stabilimento scoppia un incendio, le 129 operaie tentano di fuggire ma trovano le porte sbarrate e muoiono arse dalle fiamme.
Ora, me lo spiegate che cazzo c’entrano i California Dream Men con tutto questo?)

Errore #152 – Windows non trovato: (R)allegrati (F)esteggia (B)alla

Lo sò, sono un nostalgico.
Ieri ho avuto un incontro ravvicinato con il mio primo IBM compatibile. Un 80286 ad 8 Mhz (20 con TURBO!!) e 256 Kb di Ram.. coprocessore matematico e qualcosa come 20 MB di HD.. (pagato una fortuna)..

un gioiellino..

In quei tempi windows 3.11 si installava con 9 floppy, office ne aveva almeno il triplo. Ci volevano ore, e culo per riuscirci, visto che una volta su due quei dannati dischetti non andavano. E ci voleva davvero un amico capace (e paziente) per risolvere i mille problemi di gestione. Ma si era costretti ad imparare.. sabagliando e sbagliando ancora..

digitando ad ex. "del /p" al posto di "dir /p" e ignorando gli avvisi.. Yes.. Yes.. Yes.. eccheccazzo YES!.. Ops..

non c’era internet su cui cercare.. e quando è arrivato i siti erano fuffa e si viveva in IRC.. no antivirus, no firewall.. un paese libero e pericoloso.. e divertente..
Oggi ci dicono che le cose, almeno in livello di sicurezza, siano cambiate.. (mhà..)

e si è arrivati alla convinzione che il PC (coi suoi intricati, magalitici, oppressivi, tirannici OS user-friendly) sia alla portata di tutti. L’utente medio così si sente in potere di trattare il PC come io tratto il cesto dei vestiti sporchi (o cesto magico): un meccanismo misterioso e complesso che si attiva nel momento in cui io butto i panni sporchi al suo interno, e finisce quando magicamente riappaiono, qualche giorno dopo, puliti e stirati nell’armadio. (Fino al giorno in cui ti trovi a vagare per casa incazzato, lamentando che il cesto magico non ha ancora finito l’upload dei tuoi jeans preferiti quando invece la coda dovrebbe essere smaltita dal rank riservatoti dalla quantità di condivisione di vestiti sporchi generato per il medesimo..)

Ma Fidatevi.. il PC non è vostro amico.. un giorno o l’altro ve lo farà capire..

Questa è una storia vera tratta dal supporto tecnico di Wordperfect.

  • "Ridge Hall computer assistant; posso aiutarla?"
  • "Si, be’, ho un problema con WordPerfect."
  • "Che tipo di problema?"
  • "Be’, stavo scrivendo, quando di colpo tutte le parole sono andate via."
  • "Andate via?"
  • "Sono sparite."
  • "Hmm. Cosa c’e sullo schermo?"
  • "Niente."
  • "Niente?"
  • "E’ vuoto; e non accetta niente quando io premo i tasti."
  • "Lei e ancora in WordPerfect, o ne e uscito?"
  • "Come posso saperlo?"
  • "Puo vedere il C: prompt sullo schermo?"
  • "Cos’e un sea-prompt?"
  • "Non importa. Riesce a muovere il cursore sullo schermo?"
  • "Non c’e nessun cursore: gliel’ho detto, non accetta niente di quello che digito."
  • "Il suo monitor ha un indicatore di accensione?"
  • "Cos’e un monitor?"
  • "E’ la cosa con uno schermo che sembra una TV. C’e una lucetta che dice quando e acceso?"
  • "Non lo so."
  • "Bene, allora guardi sul retro del monitor e cerchi dove entra il cavo di alimentazione. Riesce a vederlo?"
  • "Si, penso di si."
  • "Benone. Segua il cavo fino alla spina, e mi dica se e inserito nella presa nel muro."
  • "… Si, e inserito."
  • "Quando lei era dietro al monitor, ha visto se c’erano due cavi collegati sul retro del monitor, e non uno solo?"
  • "No."
  • "Ok, ci sono. Mi serve che lei guardi dietro di nuovo e cerchi l’altro cavo."
  • "… Ok, eccolo."
  • "Lo segua per me, e mi dica se e ben infilato nella sua presa dietro al computer."
  • "Non ci arrivo."
  • "Mmm. Be’, non riesce a vederlo?"
  • "No."
  • "Anche mettendo il ginocchio su qualcosa e sporgendosi in avanti?"
  • "Oh, ma non e perche non ho la giusta angolazione, e perche e buio."
  • "Buio?"
  • "Gia. Le luci dell’ufficio sono spente, e l’unica luce che c’e proviene dalla finestra."
  • "Be’, accenda le luci dell’ufficio, allora."
  • "Non posso."
  • "No? Perche no?"
  • "Perche manca la corrente."
  • "Manca… la corrente? Aha, ok, abbiamo scoperto il problema. Ha ancora lo scatolone, i manuali e l’imballo di quando il suo computer le e arrivato?"
  • "Be’, si, li tengo nello sgabuzzino."
  • "Molto bene. Li prenda, scolleghi il suo sistema e lo imballi come era quando le fu consegnato. Poi prenda il tutto e lo porti indietro al negozio dove lo ha acquistato."
  • "Davvero? E’ cosi grave?"
  • "Si, ho paura di si."
  • "Be’, allora e’ tutto a posto, suppongo. Cosa devo dire loro?"
  • "Dica loro che lei e troppo stupido per possedere un computer."


Portare avanti questo blog da solo è un fardello incredibilmente pesante: ora capisco cosa provava Frodo Baggins. Come se ciò non bastasse, StappaUnCrodino mi esorta ad aggiornare più spesso proprio mentre io sono a lavorare e lui si sta alcolizzando. Proseguendo con la metafora Tolkeiniana, StappaUnCrodino non è altri che il fetente Gollum.
Fatta questa doverosa precisazione, procedo all’assegnazione del premio God Of The Week: tante sono state le possibilità vagliate, tutte meritevoli. Ma visto che l’ultimo premio è stato assegnato ad un God, per così dire, "casereccio", oggi proporrei un nuovo upgrade del concetto di Dio della settimana: il God Of The Week traslato.
Nel filmato che segue non vedrete il personaggio premiato: esso è colui che ha però inventato ciò che vedrete.
Un genio.
La situazione è questa: i concorrenti visionano alcuni filmati e devono riuscire a non ridere, pena una vergata sul culo; una volta subita la vergata, possono decidere se ritirarsi o rimettersi al loro posto.
Se qualcuno si stesse chiedendo qualcosa del tipo "ma chi diavolo sono gli idioti che possono inventarsi una roba del genere?" la risposta è: i Giapponesi. Ovviamente.