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Sei costretto a sprecare il voto?Sprecalo bene!
Mi pare inutile tergiversare: la politica italiana è una barzelletta. Potrei perdermi in discorsi che parrebbero semplicemente dei luoghi comuni, poi ci penso e mi rendo conto che il panorama politico italiano non è altro che la concretizzazione di una serie, per l’appunto, di luoghi comuni. Il politico che ruba, che arraffa i soldi e a noi tocca campare con quello che c’è, che ha il potere di far arrestare una persona perché nel mezzo della folla di un convegno pubblico in un paese della bassa provincia di non so dove ha alzato il dito medio contro di lui, mentre lui, il politico, si è arricchito incredibilmente nel giro di due anni e ci vuol far credere che ci è riuscito solamente perché è molto intelligente. E nessuno lo arresta mai.
Quello che si inventa le leggi su misura per lui, per pararsi il culo. Quello divorziato che sostiene la famiglia.
Potrei continuare per ore, ma non lo farò.
La questione è che non importa cosa voterai, quella domenica in cui non andrai al mare perché devi andare a votare ed al solo pensiero di non presentarti alle urne il tuo senso civico ti tortura con delle fastidiose voci in testa (si chiama schizofrenia, cocco): la questione è che siamo comunque fottuti.
Politicamente siamo come nel calcio: non andiamo allo stadio per tifare la nostra squadra, no. Andiamo allo stadio per tifare contro l’altra. Voto Veltroni per non far eleggere Berlusconi, e viceversa. Che poi possano essere entrambe teste di cazzo, ci interessa poco.
Il problema è che lo sono. Giganti, anche.
Qualunque politico vi direbbe di eleggerlo per non sprecare il tuo voto: è una minchiata. Il tuo voto sarà sprecato comunque.
E allora sprecalo bene: vota Appletini.it!
Perché l’importante è sprecarlo con stile!
Alcuni punti fermi del nostro programma, che sto inventando al momento:
Fondi per rimettere in produzione alcuni mitici prodotti degli anni ’80 che è semplicemente un delitto aver lasciato scomparire: il Ciao crem, il gelato Piedone, il blob, il Twix deve tornare a chiamarsi Raider e il bambino delle barrette Kinder deve tornare quello di una volta, e poi la Gommina Simmons Spray, il Billy all’arancia, il Tonno simmenthal (non so se lo ricordate, ma c’era anche quello). E quelle cicche argentate a forma di proiettile.
Ah, e soprattutto i pennelli Cinghiale. Che per dipingere una parete grande, da che mondo e mondo, non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello. Ricordatevelo, nel caso doveste approcciarvi ad una ragazza in carne. Evitate altresì di chiamarla “cicciabomba cannoniera”. Potrebbe dimostrarsi irascibile.
La riesumazione immediata di Pat Morita, e la sua conservazione in freezer finché le moderne tecniche genetiche e crio-innovative non ci permetteranno di riportarlo in vita. Questo mondo ha bisogno di una guida.
Questi ragazzi devono avere un contratto discografico: subito!
Abolizione del carburante così come oggi lo intendiamo: i distributori di benzina verranno convertiti in distributori di olio di colza, o di canapa, ottimi come carburanti. Contemporaneamente, incentivo per l’acquisto di biciclette elettriche, delle quali verrà istituito un campionato, il “biciclettomondiale”, trasmesso ogni Domenica. Verrà inoltre fornito un contributo statale a chi restituirà il digitale terrestre;
Le partite di calcio sono gratis. Eccheccazzo.
Botte piena e moglie ubriaca per tutti!
Ovviamente il programma non si esaurisce qui, ne ho delineato solamente i punti principali: sono inoltre disponibile a rispondere a tutte le vostre domande. Quando ne avrò voglia.
Sarà presto disponibile su Appletini.it l’apposito simbolo da stampare ed incollare sulla scheda di voto.
E allora ricorda: il 13 e 14 Aprile,spreca il tuo voto, ma sprecalo bene! Vota Appletini.it!
Urgono alcune precisazioni a proposito di “Festival in piazza” e dei suoi protagonisti.
Carissimi ragazzi, la gente parla. Sputtana. Prende in giro. Ride. Soprattutto in ambienti come quello nel quale aspirate a lavorare. Qui, semplicemente, si ironizza. Se qualcuno se l’è presa perché gli ho dato del cicciobombo cannoniere giusto perché è un po’ abbondante di fianchi, gli do una dritta: io sono pelato, chiamami pure Mastro Lindo. Non ti denuncerò.
Idem per il discorso del gay, che peraltro non è un insulto. Alle persone non importa se Malgioglio è gay o meno: è un personaggio televisivo. Lo sembra, quindi lo è. Punto.
La gente parla di Malgioglio anche se non lo conosce, perché è in TV. La gente parla di voi anche se non vi conosce, perché siete in TV.
Non è giusto? Sono d’accordo. Ma se non lo accettate.. beh, cazzo, avete sbagliato lavoro.
Quando attaccavo i manici alle pentole in fabbrica nessuno mi rompeva i coglioni: tendenzialmente, se attaccaste i manici alle pentole, non dovrebbero romperli nemmeno a voi. Per uno che non vi conosce, e guarda la TV, siete solamente dei potenziali Malgioglio. E questo non lo dico io. Questo è quanto.
Mario Tessuto, che lo vogliate o meno, è la spazzatura della musica italiana. Su questo non transigo. Ha fatto successo con UNA canzone, peraltro di qualità discutibile ( mi sono sforzato di utilizzare un forte eufemismo); ci hanno fatto un film (un film, cazzo) e ora campa con un ristorante che.. indovinate come si chiama? Lisa dagli occhi blu. E chi l’avrebbe mai detto? Ora cerco su Google se i Jalisse hanno aperto una paninoteca che si chiama “Fiumi di parole”.
E, vi prego, non fatemi parlare della sua partecipazione a Sanremo in coppia con Orietta Berti, con il magnifico pezzo “Tipitipitì”. Vi prego, davvero, non fatemene parlare.
E’ vero, vi ho preso in giro. Sono stronzo? Assolutamente si. Però io ironizzo su di voi, non potete rispondermi dicendomi di dire quello che ho detto a voi a delle persone che potrebbero anche non esserci più. Eddai, da bravi. E’ il sottile velo che separa l’ironia dall’essere deliberatamente infami.
Ah, dimenticavo.. Marco Evans, ti ho spacciato per un concorrente. Ti prego, abbi pietà della mia anima.
Insomma, devo dirla proprio tutta? Passare dalla TV per arrivare a sfondare nella musica mi pare una stronzata.
Soprattutto se in giuria c’è Mario Tessuto.
É stato terribile.
Ivan, il gay (perché, nonostante millanti di avere una ragazza, è PALESEMENTE gay);
Nausicaa, la cicciabomba cannoniera;
Irene, la metallara che canta le canzoni di Giorgia;
Ed uno che non ricordo come si chiama, ma avete presente quando si dice "due braccia rubate all’agricoltura?", ecco. E’ lui.
Ce ne sono anche altri che, per clemenza, non menzionerò.
La giuria è inoltre composta da dementi e mummie riesumate dal sarcofago del pattume musicale italiano, come Mario Tessuto, che tutti voi sicuramente ricorderete per la celeberrima "Lisa dagli occhi blu", una canzone al confronto della quale un calcio nei coglioni è motivo di sconfinata gioia.
Il mio fervore per la finale di stasera è pari solo a quello pre-finale mondiale: io, il Sarto e Karmalaa abbiamo anche inviato una mail ad Antenna3 chiedendo di poter partecipare come pubblico al programma, ma quei bastardi non hanno risposto.
Che il tuono li sciolga, quegli infami.
Lo scorso sabato, inoltre, il programma non è andato in onda per cause a noi ignote: allibito e visibilmente incazzato, ho chiamato Antenna3, intorno alle ore 21.30. La conversazione è stata più o meno così:
Antenna3: Pronto, Antenna3.
QSFB: Buonasera. Vorrei gentilmente sapere perché questa sera non è in onda il programma "Festival in piazza".
Antenna3: Ehh?
QSFB(adirato): Ho detto che vorrei sapere perchè non è in onda "Festival in piazza".
Antenna3: Guardi, io non so niente. Sono la guardia notturna. E qui ci sono solo io.
QSFB(sconsolato): La ringrazio.
Abbiamo poi scoperto, contattando direttamente un concorrente, Marco Evans, tramite il suo myspace, che il programma non era stato trasmesso a causa della concomitanza con la finalissima del Festival di Sanremo.
Ma stasera ci sarà.
Ed io fremo. E tifo Ivan.
(piccolissima ed opinabile considerazione del sottoscritto riguardo la "festa della donna": nel Marzo del 1908, un gruppo di operaie dell’industria tessile "Cotton" proclama uno sciopero per protestare contro le terribili condizioni in cui sono costrette a lavorare. Lo sciopero si protrae per alcuni giorni, finché, l’ 8 Marzo, il proprietario dell’industria blocca tutte le porte per impedire alle donne di uscire. Nello stabilimento scoppia un incendio, le 129 operaie tentano di fuggire ma trovano le porte sbarrate e muoiono arse dalle fiamme.
Ora, me lo spiegate che cazzo c’entrano i California Dream Men con tutto questo?)
un gioiellino..
In quei tempi windows 3.11 si installava con 9 floppy, office ne aveva almeno il triplo. Ci volevano ore, e culo per riuscirci, visto che una volta su due quei dannati dischetti non andavano. E ci voleva davvero un amico capace (e paziente) per risolvere i mille problemi di gestione. Ma si era costretti ad imparare.. sabagliando e sbagliando ancora..
digitando ad ex. "del /p" al posto di "dir /p" e ignorando gli avvisi.. Yes.. Yes.. Yes.. eccheccazzo YES!.. Ops..
non c’era internet su cui cercare.. e quando è arrivato i siti erano fuffa e si viveva in IRC.. no antivirus, no firewall.. un paese libero e pericoloso.. e divertente..
Oggi ci dicono che le cose, almeno in livello di sicurezza, siano cambiate.. (mhà..)
e si è arrivati alla convinzione che il PC (coi suoi intricati, magalitici, oppressivi, tirannici OS user-friendly) sia alla portata di tutti. L’utente medio così si sente in potere di trattare il PC come io tratto il cesto dei vestiti sporchi (o cesto magico): un meccanismo misterioso e complesso che si attiva nel momento in cui io butto i panni sporchi al suo interno, e finisce quando magicamente riappaiono, qualche giorno dopo, puliti e stirati nell’armadio. (Fino al giorno in cui ti trovi a vagare per casa incazzato, lamentando che il cesto magico non ha ancora finito l’upload dei tuoi jeans preferiti quando invece la coda dovrebbe essere smaltita dal rank riservatoti dalla quantità di condivisione di vestiti sporchi generato per il medesimo..)
Ma Fidatevi.. il PC non è vostro amico.. un giorno o l’altro ve lo farà capire..
Questa è una storia vera tratta dal supporto tecnico di Wordperfect.