Urgono alcune precisazioni a proposito di “Festival in piazza” e dei suoi protagonisti.
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Carissimi ragazzi, la gente parla. Sputtana. Prende in giro. Ride. Soprattutto in ambienti come quello nel quale aspirate a lavorare. Qui, semplicemente, si ironizza. Se qualcuno se l’è presa perché gli ho dato del cicciobombo cannoniere giusto perché è un po’ abbondante di fianchi, gli do una dritta: io sono pelato, chiamami pure Mastro Lindo. Non ti denuncerò.
Idem per il discorso del gay, che peraltro non è un insulto. Alle persone non importa se Malgioglio è gay o meno: è un personaggio televisivo. Lo sembra, quindi lo è. Punto.
La gente parla di Malgioglio anche se non lo conosce, perché è in TV. La gente parla di voi anche se non vi conosce, perché siete in TV.
Non è giusto? Sono d’accordo. Ma se non lo accettate.. beh, cazzo, avete sbagliato lavoro.
Quando attaccavo i manici alle pentole in fabbrica nessuno mi rompeva i coglioni: tendenzialmente, se attaccaste i manici alle pentole, non dovrebbero romperli nemmeno a voi. Per uno che non vi conosce, e guarda la TV, siete solamente dei potenziali Malgioglio. E questo non lo dico io. Questo è quanto.
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Mario Tessuto, che lo vogliate o meno, è la spazzatura della musica italiana. Su questo non transigo. Ha fatto successo con UNA canzone, peraltro di qualità discutibile ( mi sono sforzato di utilizzare un forte eufemismo); ci hanno fatto un film (un film, cazzo) e ora campa con un ristorante che.. indovinate come si chiama? Lisa dagli occhi blu. E chi l’avrebbe mai detto? Ora cerco su Google se i Jalisse hanno aperto una paninoteca che si chiama “Fiumi di parole”.
E, vi prego, non fatemi parlare della sua partecipazione a Sanremo in coppia con Orietta Berti, con il magnifico pezzo “Tipitipitì”. Vi prego, davvero, non fatemene parlare. -
E’ vero, vi ho preso in giro. Sono stronzo? Assolutamente si. Però io ironizzo su di voi, non potete rispondermi dicendomi di dire quello che ho detto a voi a delle persone che potrebbero anche non esserci più. Eddai, da bravi. E’ il sottile velo che separa l’ironia dall’essere deliberatamente infami.
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Ah, dimenticavo.. Marco Evans, ti ho spacciato per un concorrente. Ti prego, abbi pietà della mia anima.
Insomma, devo dirla proprio tutta? Passare dalla TV per arrivare a sfondare nella musica mi pare una stronzata.
Soprattutto se in giuria c’è Mario Tessuto.