Skip to main content

Autore: admin_samu

Mediaset Stalking

Driiiiin (sono anni che i telefoni non fanno più “Driiin”, ma è tanto per rendere l’idea)

GIORNO 1

– Pronto?
– Pronto, è il signor QuandoSiFaBuio?
– Forse. Chi lo desidera?
– Sono Silvia, di Mediaset Prem…
Click.

GIORNO 2

– Pronto?
– Buongiorno, parlo col signor QuandoSiFaBuio?
– No, sono Svetlana, la sua badante. Desidera?
– Scusi, ma lei di dov'è? Ha un accento vagamente bresciano.
– In effetti sono di Fenili Belasi, provincia di Brescia. Perché?
– E… e si chiama Svetlana?
– Embè? Svetlana Bignotti. Qual è il problema?
– Nessuno, ma… e perché ha la voce da uomo?
– Ho avuto una vita difficile. Comunque che vuoi?
– Sono di Mediaset Prem…
Click.

GIORNO 3

– Pronto?
– Buongiorno, sono Silvia.
– Silvia chi?
– Quella che ha chiamato ieri. Ho parlato con una presunta Svetlana.
– Aaah!! Silvia di Mediaset premium!
– Esatto!
Click.

GIORNO 4

– Pronto?
– Salve, sono S… S… Stefania.
– Ciao, Stefania. Mi vorresti cortesemente esplicare chi cazzo sei?
– Credo… credo di aver sbagliato numero. Però, già che ci sono, volevo presentarle le fantastiche offerte di Mediaset Premium.
– Sei Silvia, vero?
– Ehm, no, beh, cioè… si.
– Sei caduta davvero così in basso?
– Sto raschiando il fondo del barile.
– Silvia, io ritengo opportuno che tu ti faccia aiutare. Se vuoi ho il numero di un professionista. Ti può essere utile, davvero.
– È che non ho stima di me stessa.
– Mah, sarà perché fai un lavoro di merda, la gente ti sbatte il telefono in faccia continuamente e sei pagata  da un mafioso?
– Si. E poi… e poi…
– E poi?
– Il mio ragazzo…
– Il tuo ragazzo… cosa?
– Il mio ragazzo… fa il mio stesso lavoro.
Click.

GIORNO 5

– Pronto?
– Buongiorno!
– Silvia?
– Si!
– Ciao! Come stai?
– Bene, grazie. Sono stata dal tizio che mi hai consigliato: in effetti mi sta facendo bene.
– Mi fa molto piacere. Senti un po’… che vuoi?
– Volevo presentarti le fantastiche offerte di Mediaset Premium!
– Senti, Silvia: cercherò di essere carino con te, giusto perché mi sto affezionando. Non me ne fotte uno   stracazzo di niente delle vostre offerte di merda, quindi prendete il mio numero di telefono, che tra l’altro dovreste spiegarmi dove cazzo avete recuperato, e bruciatelo. Anzi, bruciate direttamente il pc. L’ufficio. Il palazzo. E possibilmente fate in modo di esserci dentro, al palazzo, quando lo fate.
– Non possiamo cancellare i numeri di telefono dal nostro database.
– Infatti non ti ho chiesto di farlo. Ti ho chiesto di bruciare il palazzo.
– Non posso. E poi comunque continuerò a richiamare finché non avrò modo di illustrarti la nostra offerta.
– E io vi denuncio.
– Non puoi: il nuovissimo decreto denominato “legittimo rompimento” ci consente di farlo.
– Senti, io non lo voglio ‘sto cazzo di Mediaset Premium.
– Ma è un’offerta eccezionale! E un’offerta eccezionale non si rifiuta MAI!
– Uhm… mi daresti una definizione di “eccezionale”?
– Mah, così su due piedi, direi “che costituisce eccezione rispetto a una norma”
– E secondo te, statisticamente, quanti uomini sono pelati? Su dieci, diciamo.
– Mah, non so, su dieci direi tre, all’incirca.
– Dunque una minoranza. Diciamo che su dieci sette hanno i capelli, il che rappresenta quindi la norma. Sai, io sono pelato. In virtù di quanto detto, sono quindi eccezionale?
– Mah, no… cioè, si, in base a quanto abbiamo detto prima effettivamente si.
– E così, giusto per sapere, mi vorresti?
– Eh?
– In quanto prodotto eccezionale, intendo.
– Beh… no.
– Ma è un’offerta eccezionale, Silvia. E qualcuno una volta mi ha detto che le offerte eccezionali non si   rifiutano MAI! Inoltre mi manca totalmente il controllo degli sfinteri, il che mi rende ancora più eccezionale, soprattutto se in casa devi pitturare qualcosa su tonalità tendenti al bruno.  Senti un po’, io peso sui sessantacinque kilogrammi. Mi faccio spedire con corriere espresso o preferisci ritirarmi direttamente tu?
– No, ma io non lo voglio, cioè, non ti voglio, insomma, cioè… no!
– Mi stai quindi dicendo che un’offerta eccezionale può essere rifiutabile?
– Si, cazzo! Si!
– Quindi, se io non te l'avessi impedito, mi avresti rifilato un sacco di cazzate?
– Si, per Dio, si!
– Bene. Ora ripeti con me “devo smetterla di rompere i coglioni alle persone”… dai, vedrai che ti farà bene.
– Devo smetterla di rompere i coglioni alle persone…
– Brava, Silvia. Dai, ancora.
– Devo smetterla di rompere i coglioni alle persone…
– Ottimo. Ora vado a preparare lo spiedo. Tu resta in linea e continua a ripeterlo. Guarda che ogni tanto prenderò in mano il telefono per verificare che tu lo stia facendo. Ok, Silvia?
– O… ok.
– È uno spiedo di toro, Silvia.  Tu sai quanto deve cuocere il toro allo spiedo?
– N… no.
– Quarantotto ore. Ora recupera dell’acqua, tienitela accanto e comincia, su. “Devo smetterla di rompere i coglioni alla gente…”, dai.
– Devo smetterla di rompere i coglioni alla gente, devo smetterla di rompere i coglioni alla gente…

Adoro lo spiedo di toro: è una cosa un tantino lunga, ma dà le sue soddisfazioni.

God of the week

Come ben sapete, tra le mie tipologie di God of the week preferite c'è "quello che si fa male", possibilmente da solo. In questo caso non è esattamente così (nel senso che non si, fa male da solo) ma la menzione d'onore stavolta è data dalla premeditazione: questo è un vero coglione.
E solamente i veri coglioni diventano God of the week.

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=mJDszGMO5Xw]

Lista della spesa #34

Ecco finalmente "l'oggetto" per antonomasia: se volete far capire a qualcuno che tipologia di articoli propone la rubrica "lista della spesa" di appletini.it, vi consiglio vivamente di mostrargli questo affare, che racchiude esattamente lo spirito della nostra rubrica (per l'appunto) e, più in generale, il senso stesso del nostro blog.
É balzato direttamente al secondo posto tra i miei regali preferiti per il prossimo compleanno (annotatevelo).
Il primo resta sempre e comunque l'ukulele.
Buona settimana, e state all'erta: appletini ha in serbo grosse novità per tutti voi!!

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=KxaWvJ-ziXA]

La statistica non è un’opinione

Ieri mi trovavo a Monte Isola, in mezzo al lago d'Iseo (l'isola lacustre più grande d'Europa, mica patatine): siccome sono uno fortunato, ho del lavoro da sbrigare proprio lì. Nella fattispecie, per raggiungerla è necessario pigliare il traghetto da Sulzano (BS), attraccare a Peschiera Maraglio e poi, per raggiungere le zone più interne e tendenti al montuoso, prendere l'apposita "corriera" che  fa il giro dell'isola. Infine, in genere, c'è da camminare.
Ora, pare che azzeccare un "sei" al superenalotto sia estremamente difficile, anche perché lo Stato risulta non essere per niente idiota, quando si tratta di fotterti i soldi. La probabilità di azzeccare tutti i numeri, secondo diverse fonti, è una su 622.614.630.
Io non ho mai amato queste cose, però, certamente, le vincite che si sentono nominare a volte fanno davvero impressione, e capisco che per molti la voglia di giocarsi un euro possa esserci.
É stato ieri, sul traghetto per Monte Isola, che ho realizzato definitivamente una cosa: non ci giocherò mai, io, al superenalotto. Insomma, sul traghetto per Monte Isola ho conosciuto una ragazza. Molto carina. Ucraina. E fin qua può essere magari inusuale, ma non impossibile, certamente. La cosa statisticamente improbabile è stato il ritrovarmi a scoprire per caso che il mito assoluto, il personaggio pubblico più amato, l'eroe di tutti i tempi della ragazza ucraina di qui sopra è Gianluca Pagliuca, ex portiere di Sampdoria, Inter e Bologna, oltre che della Nazionale. Si è ritirato nel 2007, dopo aver disputato la sua ultima stagione nell'Ascoli.
Quindi, sommando le possibilità che mi affibiassero un lavoro a Monte Isola con conseguente utilizzo del traghetto; che su tale traghetto, proprio a quell'ora di un qualsiasi Mercoledi pomeriggio di Febbraio, vi si trovasse una ragazza ucraina; che questa ragazza sia accecata dal fascino di Gianluca Pagliuca e, mettiamoci pure questo, che abbia la sua foto come sfondo del telefono, direi che, statisticamente parlando, il  mio personalissimo superenalotto già l'ho vinto.
E se qualcuno può essere così idiota da giocarsi lo stipendio per vincere una volta, nessuno sarebbe così coglione da credere di poter vincere di nuovo.
Ed io non farò eccezione.

pagliuca calciatori 1988-1989b 

Il concerto degli HOBOCOMBO è domani!

E mancano otto giorni all'appletini night carnival party! 

A Judas life: Rotta per casa di Dio (seconda parte)

(Riassunto delle puntate precedenti: Giuda scopre di chiamarsi Lodato Sicario Mazzotti, e al termine di una battuta di pesca in compagnia di Gesù inventa accidentalmente la bestemmia. Una Domenica pomeriggio, durante la classica festa delle medie, conosce in senso biblico Maria Maddalena, che per intercessione di Gesù resta incinta. Poco tempo dopo Giuda, Gesù e la loro classe si ritrovano in partenza per la gita a Praga durante la quale, tra le altre cose, Gesù umilia Giuda a poker.
Al ritorno, Giuda tradisce Gesù e, dopo l'ultima cena alla Bella Napoli, il Nazareno viene catturato dai gendarmi)
.

Il sole lentamente scende, i corvi già gracchiano ed aspettano minacciosi di affondare il becco in carne ancora calda. Intorno c'è frastuono, il frastuono delle grandi occasioni, ma a lui pare attutito, quasi ovattato.
Nella testa di Gesù, tutto sembra lontano.
 
–  Dove vi recate con questo incedere spedito, gendarmi?
–  Andiamo a crocifiggere il nazareno.
–  E perché, di grazia?
–  Detenzione e spaccio di stupefacenti, resurrezione di un tale Lazzaro che stava antipatico a tutti, associazione   a delinquere di stampo mafioso, possesso di tessera della P2, trasformazione di acqua in vino senza licenza per la vendita di alcolici, sfrutt…
–  Ok, ok. Direi che ne so abbastanza, ora.
–  E poi ha regalato un megafono a un bambino.
–  Eeh? Perché, che c'è di male?
–  É vietato. Regalare un megafono a un bambino  è come regalare un vibratore a Cicciolina: sai già che ne abuserà.
 
Gesù, croce a spalle, procedeva lentamente verso la cima del monte. Vi si accingeva infausto, così come infausta è la vergine che si accinge a distendersi sull'altare di Vladimir Draculia.
Lo accompagnavano una folla letteralmente impazzita, uno stuolo di gendarmi ed alcuni fan rimasti fedeli.
 
 “Ora”, sbottò Ponzio Schwarzenegger, “dovete prendere una decisione: chi volete libero, Gesù o Barabba?”
Mormorio poco significativo da parte della folla.
“Allora, chi volete libero, Gesù o Barabba?”
Nessuna risposta certa.

–  Bene, gente. Se la mettiamo così, prendete la bilancia, i sassi e chiamate Bruno Sacchi della 3C.
–  Eh?
–  Dai, dai, su che avete capito, quello di “Forum”. La risolviamo con la bilancia. Non ho tempo da perdere, io.
A seguito della schiacciante vittoria di Barabba, controfirmata da Bruno Sacchi (al secolo Fabrizio Bracconeri), Gesù viene crocifisso.
 
–  Dov'è il ferraiolo?
–  Governatore, il… il ferraiolo non c'è.
–  Come non c'è?
–  É a Pietra ligure per il weekend.
–  E come cazzo lo inchiodiamo ora il Nazareno?
–  Potremmo provare a chiedere al ciclista: un po' di ferri li ha…
–  Ma chi, Piero Mazzetta?
–  Si.
–  L'ultima volta che gli ho portato la bici per sistemare i freni mi ha demolito il cambio a mazzettate. Ma se è l'unico disponibile, così sia. Andate a chiamarlo.
 
Fu così che Gesù venne inchiodato dal ciclista.
A sera, la folla se n'era tornata a casa a guardare i quarti di finale di Champions League. Restavano solamente tre croci di legno, con altrettanti corpi appesi, ad aspettare la fine.
Alla sinistra di Gesù stava un tizio di bell'aspetto, dall'accento normanno.
 
–  “Tu che ci fai, qui?”, chiese il nazareno
–  Sono stato punito per la mia lussuria: ero un attore porno. Anche se avevo smesso già da un paio di anni.
–  Mi sono sempre chiesto: ma se quando chiudi la carriera, che ne so, di tennista, si dice che appendi la racchetta al chiodo, cioè, insomma, se fai l'attore hard, cosa… cosa appendi?
–  Beh, mettiamola così: io ho appeso il cazzo al chiodo, ma loro hanno appeso tutto il resto. Mi puoi perdonare, signore?
–  Beh, non lo so, insomma..
–  Ho i biglietti gratis per il Mi-sex.
–  In verità ti dico: tu sarai salvato.
 
Alla sua destra, invece, Gesù aveva un senegalese di due metri buoni, muscolosissimo e con una dentatura che ricordava vagamente una partita persa a Tetris.
Come incastrare un quadrato in un cerchio, diciamo.
A martellate, diciamo.
 
–  E tu che hai fatto?
–  Disinfestazione.
–  Cioè?
–  C'era un tizio che aveva un topo in casa. Ha recuperato un serpente, e il serpente se n'è disfato. Poi però non riusciva più a cacciare il serpente stesso: così ha preso una mangusta, che l'ha fatto fuori. Però non riusciva più ad allontanarla, così ha preso un'aquila. L'aquila si è mangiata la mangusta, ma stava facendo il nido sopra la caldaia di casa. Così ha preso un leone che ha eliminato l'aquila, ma poi ha dovuto prendere un grizzly per cacciarlo. Il grizzly non lo cacciava più nessuno, così hanno chiamato me.
–  A parte che questa roba mi ricorda vagamente “Alla fiera dell'Est” ma, al di là di questo: tu mi staresti dicendo che alla fine della catena alimentare c'è un senegalese di due metri con una dentatura che offenderebbe pure Ronaldinho?
–  Esatto. Solo che il grizzly era specie protetta.
   Ed eccomi qua.
 
Gesù si sentiva confuso. Osservava la vita scivolargli via dai polsi, lentamente, senza poter fare nulla. L'unica cosa che pareva avere un senso, ora, era sentire il Padre.
 
–  Pronto, qui è casa di Dio.
–  Ciao, Jeffrey, sono io.
–  Signore! Come va?
–  Ti offenderesti se ti dicessi che mi hai fatto proprio una domanda del cazzo?
–  In effetti me ne rendo conto.
–  Senti un po', c'è il vecchio? Avrei un'urgenza.
–  Ecco, vedi… il padrone non c'è.
–  Non c'è? Io sto morendo e lui non c'è? E dove sarebbe stavolta, di grazia?
–  Al concerto degli Abba. Con un certo Donato.
–   Click.
 
Tristezza, negli occhi di Gesù. Quando anche il Padre ti volta le spalle, davvero non c'è più nulla da fare. Il dolore, la sete, la paura di morire:  è una maschiera di lacrime e sangue quella che alza gli occhi al cielo urlando: "Mio Dio, mio Dio, perché mi hai Abba n' Donato?”
Ma all'improvviso, da lontano, una figura umana si avvicina.
Giuda, il traditore.
 
– Ciao, Gesù. Come va?
– Secondo te come va?
– Non so… non mi sembri molto in forma.
– Sei sempre stato uno sveglio, tu.
– Dai, dai… cantiamo una canzoncina! Così ti distrai un po’! Io intono, e voi mi venite dietro. Dai! “Se sei felice tu lo sai batti le mani…”
– Pigli per il culo?
– Q u… qualcosa non va?
– Qualcosa non va? Non vedi che siamo inchiodati, razza di coglione?
–  Ah… ah, già. Certo. Comunque, volevo ringraziarti: con i trenta denari che ho guadagnato tradendoti ho potuto comprare la Wii. E così Mercoledi pareciperò ai quarti di finale mondiali di Guitar Hero, a Manchester. Grazie per l’opportunità.
– Dio ti punirà per questo.
–  Dio? Ah, si, l’ho visto prima al concerto degli Abba. Ti saluta, e anche il suo amico Donato. Brava persona.
  Beh, ora me ne vado. E’ stato un piacere.
 
Fu così che Giuda e Gesù si accomiatarono: il traditore si allontanò fischiettando “The final countdown”, cercando di ricordarsi come diavolo facesse l’assolo in “Guitar Hero” .
All’improvviso, da lontano, quella domanda.
 
– Giuda?
– Si, Gesù?
– Tu ci vieni alla festa di carnevale di appletini.it?
– Non lo so. La mia ragazza è incinta e non sa da cosa vestirsi.
– Dille di vestirsi da dromedario.

Fu la loro ultima conversazione.
Il sole disegna cerchi rosso fuoco mentre Gesù abbandona questa terra: e così se ne va un pezzo di storia, un po’ come quando è morto Kurt Cobain, pochi anni più giovane.
Ma, tre giorni dopo, il miracolo: Giuda vince i campionati mondiali di Guitar Hero con “The final countdown” degli Europe. Secondo classificato Steve Vai, e sul terzo gradino del podio un certo Mazinga Scalvini.
Ah, si, è Gesù risorge.
 
– Pronto, casa Iscariota?
– Si, chi parla?
– Ciao Giusy, sono SimonPietro. C’è Giuda?
– Certo, te lo passo. Caro, è SimonPietro al telefono, vuole te!
– Pronto? Ciao, SimonPietro. Dimmi.
– Giuda, è successa una cosa incredibile! Gesù è risorto!
– Tipo Mike Bongiorno?
– Esattamente! Stessa dinamica. Non lo trovano più!
– Arrivo subito. Andiamo a cercarlo.
 
Poco dopo, Giuda suona il campanello della casa di SimonPietro, che di cognome fa Schumacher.
 
– Ehilà, Giuda! Dove lo cerchiamo, Gesù?
– C’è solo un posto nel quale può trovarsi, ora.
– In chiesa?
– In birreria, da Fausto. Andiamo.
  Meno di mezz’ora più tardi Gesù, Giuda e SimonPietro si trovavano allo stesso tavolo, con una pinta di Guinnes in mano.
  – Che farai ora, Gesù?
– Pensavo di andare un po’ in vacanza, i miei hanno una casa sul lago d’Iseo. Tra pochi giorni dovrei prendere il volo per casa di Dio.
– Buon viaggio, allora. Addio, Gesù.
– Addio, Giuda.
– Ehy, Gesù, che hai fatto ai polsi? Sei diventato un emo?
–  Sono stato crocifisso, idiota d’un SimonPietro.
– Ah, già. Addio, allora.
– Addio.

Non si rividero mai più.
 

SimonPietro divenne il primo caso diagnosticato di ritardo mentale, delirio di onnipotenza e maniacalità. Fu eletto Presidente del Consiglio.
 
  Giuda chiuderà la sua carriera di “Guitar Hero” dopo essersi tranciato mezzo dito mentre era ospite a cena a casa dello chef Tony, quello dei Miracle Blade:  purtroppo per lui, al momento della frutta si trovava perfettamene sulla traiettoria dell’ ananas. Terminati i pochi soldi che aveva messo da parte, ha trovato lavoro presso il supermercato “La Girandola” di Nazareth, all'interno del quale è  tuttora appesa la sua fotografia di quando ha vinto il premio come “impiegato del mese”.
 
Gesù, in esilio volontario sul lago d’Iseo, dovette aspettare diverse settimane per prendere il volo verso casa di Dio, finché non trovò una buona offerta con la Ryanair.
 
Dio, quando Gesù finalmente rincasò, si trovava alla sagra della rana di Castelli Calepio (BG), in compagnia di un certo Donato.

Donato non divenne mai simpatico a Gesù.
 

FINE

(-10 giorni all'appletini night carnival party!)

God of the week

Ritengo superfluo specificare che noi, a 'sto tizio, gli vogliamo bene,
God of the week!
(Grazie a Fab per la segnalazione!)

 

-11 giorni all'appletini night carnival party!

 


Chiama la polizia: "Mi hanno rubato l'erba."
Arrestato.

È forse comprensibile che uno ci rimanga male se scopre che gli è stata rubata la marijuana non si può far altro che mettersi l’anime in pace. C’è chi invece non la pensa così, Calvin Hoover di Salem, Oregon, era talmente arrabbiato che ha chiamato la polizia per segnalare il furto.
Hoover infatti ha chiamato la polizia di Marion County per denunciare il fatto che, mentre lui era a pranzo in un autogrill, qualcuno aveva forzato il suo furgone e rubato de
i contanti,  la sua giacca, e una “piccola quantità di marijuana”.

Una telefonata che già di per sé lo avrebbe messo nei guai. Per togliere ogni dubbio, però, il 21enne ha pensato bene di chiamare nuovamente la polizia qualche decina di minuti dopo, per lamentarsi del fatto che la polizia non era ancora intervenuta sul posto. Almeno nelle intenzioni: perché era talmente ubriaco che l’agente all’altro capo del telefono non riusciva a capire cosa volesse. Dalla telefonata si capivano solo tre cose: che era decisamente ubriaco (o drogato), che era alla guida di qualche veicolo, e che aveva dovuto prendersi diverse pause nella telefonata… per vomitare.
In effetti, la sua telefonata ha forse avuto l’effetto di accelerare l’arrivo degli agenti, che però lo hanno – inevitabilmente – arrestato per guida in stato di ebbrezza.