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Autore: admin_samu

CDA Appletini

 

ecco a tutti VOI, fedeli lettori & affini , in tutta la sua idiozia, il resoconto dell'ultimo CDA di Appletini. :p
 
elenco i punti essenziali, tralasciando di postare la scansione dell'atto ufficiale e risparmiandovi un
sacco di peni&linguaggi scurrili che solo certe mamme apprezzano:

 
– il 5 marzo BATMAN spacca di brutto

– il Fede (aka off-topic) è il nuovo responsabile del progetto spaziale di Appletini

– Nico ha l'accendino di Vasco (e se ne vanta..)

– Ali ha un gancio per collaborare con [ curiosi?!?? 🙂 ]..  AYE!

– per la festa dobbiamo trovare la console del Dj, perchè Nico sostiene di non essere ancora in grado
  di riprodurre quelle 5-6 ore di canzoni coi peti (male male male, ravvediti figliuolo!)

– il 20 Marzo suoneranno (suonerà?!) Fausto e i suoi ukulele al CS di Rovato. (in forse la presenza di Fausto)

– presto Appletini organizzerà il primo corso di Ballo Fausto Tradizionale per principianti
  qui una diapositiva:

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=skYHAfoAXg8]

  in cui io & QSFB insegneremo la nobile arte di come rompersi le ginocchia a gente troppo fumata per
  accorgersene, seguirà un fantastico saggio in data da destinarsi.
 
– trepidante attesa per il primo canale televisivo di Appletini: Scaispiedo24
 
 
– presto cena sociale e gita sociale, ad Arcore.

that's all folks! 🙂


 

 

lista della spesa #29

Ultimamente parlo molto di Dio, Gesù, Giuda, lapidi e affini. Sarà che con l'avvicinarsi della terza età sento la morte più vicina, e scruto oltre la curva del tempo per guardare al di là della vita e curiosare voyeuristicamente il da farsi dell' Onnipotente. Osservando attentamente noto semplicemente quello che Mauro Repetto già cantava (e cantare è una parola grossa, sia chiaro) in uno dei suoi pezzi più rappresentativi ed emotivamente devastanti, fiori o formiche?, e cioè che Dio è un bambino che sta giocando a Subbutèo (no, l'accento non è messo a caso).
Va da sé che l'oggetto selezionato per la nostra apprezzatissima rubrica settimanale "lista della spesa" abbia ancora a che fare col fantastico mondo dei decessi.
Che poi pensavo: in un'epoca in cui tutto è apparenza e l'importante è solamente esserci senza dare sostanza alcuna alla propria presenza, un'epoca in cui è importante andare dove tutti vanno e fare quello che tutti fanno, senza preoccuparsi del cosa e soprattutto del perché, dovrebbe essere una cosa molto fica morire, se non altro perché i morti sono molti più dei vivi e quindi, come dire, dovrebbero far tendenza; e  poi l'inferno, si sa, è il posto più frequentato dell'universo. Inoltre è sempre molto fico colui il quale riesce a stagliarsi dalla massa zoticona anticipando le mode: per le prime settimane ti pigliano tutti per il culo, ma quando finalmente la moda del momento arriva alla plebe, tu diventi automaticamente uno che ha fatto scuola.
La morale, se non si fosse intesa, è la seguente: se davvero siete così modaioli, morite in fretta.
Voi sarete dei fichi inimmaginabili, ed io metterò il naso fuori di casa con molta più serenità.
Comunque, l'articolo di oggi è utile proprio a questa causa: morire fichi.

 

 

OGGETTI STRANI: ecco l'urna a immagine e somiglianza del deceduto

Da oggi, è possibile scegliere la propria urna cineraria prima del decesso e personalizzarla a propria immagine e somiglianza, così che amici, conoscenti e generazioni a venire possano sempre avere un ricordo lucido del proprio caro morto.
Non è una genialata tutto ciò?
Ad offrire questo impeccabile servizio è la Cremation Solutions, una società che realizza le urne personalizzate, copiandole da una semplice fotografia.

Con soli 2.600 dollari offrono l'urna completa, e con meno della metà (600 dollari), una in versione mignon, per conservarne il ricordo.

Unico neo, di cui sopratutto le donne dovranno fare a meno, e che viene citata dallo stesso produttore, è la mancanza di capelli.
Ma questa è solo una piccola pecca a cui si può mettere rimedio con una parrucca (non in dotazione) a nostra scelta!

In tal modo, anche da deceduti, possiamo cambiare capigliatura, taglio e colore, a nostro piacimento!

Lo trovate QUI.

God of the week

Il trend del momento è quello di utilizzare la propria lapide per esprimere dissensi vari: il God of the week della scorsa settimana sentenziava "dispiace solamente andarsene prima del Berlusca". Quello odierno, invece…

"Vita sessuale sofferta": l'accusa di un 83enne sulla sua lapide


Provare astio nei confronti della compagna di tutta una vita, anche dopo la sua morte, è possibile? Per un uomo 83enne della provincia di Padova, pare proprio di si.
L'uomo, ancora in salute, ha messo già le mani avanti e ha deciso di realizzare in anticipo la sua lapide, incidendovi sopra di essa anche una sonora accusa proprio nei confronti della moglie defunta, scomparsa nell'aprile del 2008, nei confronti della quale dice: vita sessuale sofferta, non perdono Flavia, Ceneri sue no qui.
La lapide, sembra essere già pronta, con tanto di foto, data di nascita ma data di morte ovviamente ancora da riempire. Al suo posto, la frase"Attendo o decido io". La lapide è stata già sistemata in un loculo della tomba di famiglia, in attesa della sepoltura a data da destinarsi.

La strada giusta

Che strana sensazione, così dissimile da qualunque altra. Come quando parti per il viaggio che hai sognato tutta una vita, arrivi a destinazione, con lo zaino e tutto, estrai gli occhiali da sole dal taschino della camicia, li indossi, alzi lo sguardo e inquadri le strade di fronte a te.
Due, soltanto due.
Sono due e sono simili, per certi versi, ma estremamente diverse. In fondo questo lo sai, lo capisci. Quella su cui l’occhio cade per primo sembra più comoda, forse più scontata. È una strada agevole, costellata di piccoli arbusti: non ne vedi la fine, ma sai che da qualche parte arriverà. Lo sai.
La seconda è lì, altrettanto vicina. Ti guarda e credi ti stia sfidando, tanto è impervia: stretta, spoglia, non certamente comoda. Non ne vedi la fine, e non sei affatto  certa possa portare in un qualche posto che sia da considerarsi sensato.
Per questo la scegli. La scegli e ti lasci andare; non hai certo percorso tutti quei chilometri per prendere la via più semplice.
Ti lasci andare, dicevo. La percorri e ti lasci percorrere, ti abbandoni e capisci che quello che non sai può farti male. Che quello che non sai è come una ferita. Ma che fare ora ciò che non hai mai fatto ti rende viva, consapevole. Regina incontrastata della tua vita, una volta tanto.  Consapevole di essere tu, solamente tu, e che sarai più forte del dolore che senti. Che devi esserlo. Che è maledettamente bello, ed eccitante, esserlo.
E poi, e poi c’è quella sensazione. Immensa. E quella è come… quella è come quando ti tagli per la prima volta: fa un male del diavolo cane, ma in fondo non è poi così terribile. Anzi. I
l dolore fisico ha sempre un qualcosa di affascinante, non trovi? Ti osservi, vedi il sangue sgorgare e pensi che non tornerà più, che quel sangue, quello che fa capolino ora, adesso, dalla tua  prima ferita, quello che rivisita di rosso la tua pelle, poco a poco, come un pittore folle su una tela che ha la tua forma, non tornerà. Ci sarà altro sangue, certo. Ma lui, lui, non tornerà.
Lo guardi, e lo senti: fa male, ma è di una bellezza devastante. È tuo, è lì. Era dentro, e ora non lo è più. E mai più lo sarà. E allora dimentichi tutto, tutto quanto. Non c’è nessuna logica e nessun timore. Sei sola. Quel dolore  contro quella sensazione bellissima. E devi solamente capire, ora, capire quale di queste due cose è la più forte. Se è il dolore, forse puoi ancora ripensarci, e tornare indietro.
Ma se è quell’altra sensazione ad essere più forte, quella sensazione incredibile, e bellissima, non ti resta altro da fare che proseguire, fino alla fine, fino a capire quanto cazzo può essere forte, quella cosa, e se può davvero portarti a smettere per un istante di pensare, ed annullarti completamente, in quel secondo in cui la strada finisce e non capisci dove sei, in quel  secondo in cui tutto diventa rosso, come il sangue della tua prima ferita e come quel sangue  dipinge tutto e tu, tu davvero non capisci più nulla.
E quando ritorni in te, soltanto allora puoi guardarti le mani, asciugarti lentamente il viso, girarti verso il suo volto soddisfatto e sussurrargli: “Però, mica male il sesso anale”.

Ieri appletini ha ricevito la bellezza di novantotto visite. Com'è quella parola… uhm… ah, si. Grazie.

A Judas life #7

(Riassunto delle puntate precedenti: Giuda scopre di chiamarsi Lodato Sicario Mazzotti, e al termine di una battuta di pesca in compagnia di Gesù inventa accidentalmente la bestemmia. Una Domenica pomeriggio, durante la classica festa delle medie, conosce in senso biblico Maria Maddalena, che per intercessione di Gesù resta incinta. Poco tempo dopo Giuda, Gesù e la loro classe si ritrovano in partenza per la gita a Praga)
 
 
Parcheggio del liceo di Nazareth, 26/03/0016, ore 06:00
 
–  Ma che cazzo, non si poteva viaggiare di notte e arrivare a Praga in mattinata?
–  Non essere volgare, Giuda. Sono certo che i professori hanno organizzato tutto in modo da ottenere il meglio per noi giovani studenti, e che tutto filerà liscio.
–  Minchia come sei ottimista, Gesù.
–  L'ottimismo è il profumo della vita, caro il mio Iscariota, e la vita va vissuta con gioia. 
   A proposito di gioia, hai portato il fumo?
–  Veramente no, mi han detto di prenderlo direttamente in loco.
–  Prof, ci siamo tutti: che si fa, partiamo?
–  Ragazzi, non so come dirvelo. C'è… c'è un problema.
–  Che problema, prof?
–  Ecco, il… il pullman. Non c'è.
–  Non c'è?
–  Non c'è.
–  Che cazzo vuol dire che non c'è?
–  Eh, l'autista era impegnato nei trasporti per una festa privata e pare si sia dovuto trattenere.
–  Ho capito, ma… dov'è ora? Cioè, arriverà prima o poi, no?
–  É che… è che la festa è un tantino fuori mano.
–  Cioè?
–  Arcore. Non so se conosci.
–  Certo che quando ci sono le feste piene di figa noi non lo veniamo mai a sapere in tempo, eh.
Che cazzo.
–  Comunque, ragazzi, mi sa che la gita salta. A meno che non accada un miracolo. Gesù, non è che tu per caso hai qualche idea, eh?
–  Beh, prof, potrebbe provare con questo (estraendo dalla tasca un piccolo sacchetto).
–  Che roba è?
–  Lo lanci, prof.
–  Ma…
–  Lo lanci.
–  Ok, ok.
(l'insegnante lancia il sacchetto e, in men che non si dica, compare un pullman)
–  Ma che diavolo… Gesù! Che cazzo è 'sta roba?
–  É un pullman della Quechua: tu lo lanci, e  lui in due secondi si monta da solo. É un tantino complicato rimetterlo nel sacchetto, poi, ma date le circostanze credo ci si possa permettere di pensarvi in un secondo momento.
–  E dove l'hai preso?
–  Alla Decathlon di Nazareth. 199,90 soldi.
 
Fu così che si partì per la famigerata gita. Tra una birretta (ma anche due, tre, diciotto) e una saltuaria mezz'ora di intrattenimento con signorine compiacenti (ma maggiorenni), la gita scivolava via come sabbia tra le mani, con quella leggerezza che solo da adolescenti si riesce ad avere, quando tutto è scoperta e non temi che giunga domani, persino se sei figlio di Dio.
La mattina del terzo giorno, Gesù si svegliò di soprassalto, convinto di essere in ritardo per la resurrezione. Contattò così il padre che, come spesso accadeva, non era in casa. Rispose Jeffrey, il domestico, riferendo che al momento Dio si trovava alla bocciofila di Pumenengo (BG) per i quarti di finale del torneo interprovinciale a coppie.
Dio era in coppia con QuandoSiFaBuio, di appletini.it, il che era praticamente una garanzia di vittoria. L'unico che poteva rappresentare un qualche tipo di problema era Satana, che però era finito in coppia con Mata, che faceva pure lui parte del team di appletini.it ma era una sega clamorosa a bocce: erano quindi da considerarsi tagliati fuori dalla corsa alla vittoria finale.
Insomma, Dio e QSFB erano assolutamente favoriti.
Fu così Jeffrey a spiegargli che quello era si il terzo giorno di gita, ma che ciò non significava che Gesù dovesse risorgere: quello sarebbe successo più avanti, al momento opportuno, durante “un altro terzo giorno”. Anche perché Gesù era attualmente vivo: va da sé che per  risorgere avrebbe dovuto prima morire. Tipo Mike Bongiorno.
 
–  Cioè, Jeffrey, fammi capire. Mi stai dicendo che morirò?
–  Tutti muoiono, signore.
–  Ma io non sono tutti, cazzo! E come dovrei morire, di grazia?
–  Chiodi. Del dieci, presumibilmente.
–  Certo che potevate dirmela prima, 'sta cosa. E se io non fossi d'accordo?
–  É scritto, signore. Ma quando torna suo padre la faccio chiamare, se lo desidera.
–  Lascia stare. Che cazzo… io manco volevo farlo, il figlio di Dio, Jeffrey.
–  Beh, anche io ero più contento quando facevo il maggiordomo in Willy il principe di Bel Air, signore. Ma non si può sempre avere tutto, nella vita.
–  Beh, insomma, dipende. Lo spartano superbrutto che in “300” si inginocchia davanti a Serse, tutto sommato  non se la passa male.
–  In effetti mi risulta se la passi bene, signore. So che in questi giorni avrebbe partecipato ad una festa ad Arcore.
–  Si, guarda, non me ne parlare. Ciao, Jeffrey, salutami il vecchio.
–  A presto, signore.
–  A presto un cazzo!!
–  Intendevo: spero di sentirla presto, signore.
–  Ah, ecco. Ciao.
 
L'ultimo giorno di gita rischia di lasciarti un sapore talmente amaro in bocca da convincerti di dover fare in quella mezza giornata tutto ciò che non hai fatto fino a quel momento, soltanto per il puro gusto di non doversi pentire, un giorno, di non averlo fatto. Dovremmo vivere tutti come fossimo perennemente in gita, senza preoccuparci di quanti chiodi del dieci un giorno ci uccideranno.
Così, dopo esperienze sessuali multiple, sbronze clamorose, bong, e Gesù che si diverte a sgamare i tizi che per strada fanno il gioco delle tre carte,una sola cosa mancava all'appello, prima di tornare a casa. La partita a poker.
Che è finita così, in un tempo troppo breve per essere considerato reale.

giuda poker


Potete trovare ottime informazioni sulla storia del poker QUI

A tribute to…

Finalmente un tributo per il quale non potevamo più attendere, dedicato agli agenti di Tecnocasa e al loro bellissimo musical.
Che inizio settimana accattivante, eh?

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=rYIA6z_Ss3g]

“Lista della spesa #28: come ritrovare Mike Bongiorno

 

A seguito dello strepitoso successo riscosso dal post di ieri (se non l'avete letto, vi consiglio di sopperire a questa mancanza prima di proseguire nella lettura di questo post, cliccando QUI) appletini non poteva, eticamente e moralmente parlando, sottrarsi dall' affrontare nuovamente la questione Mike Bongiorno.
Ieri è stata una giornata dedicata alla riflessione.
Come ritrovare l'amato presentatore?
Ma soprattutto: riusciremo a trovarlo prima dell'ascensione?
E poi: che lo ritroviamo a fare?
L'assioma, ribadendo il concetto, è il seguente:
Gesù non viene ritrovato nel sepolcro. Gesù è figlio di Dio.
Mike Bongiorno non viene ritrovato nel sepolcro, neppure lui. É quindi figlio di Dio.
Detto questo, essendo Dio trino (no, non è una parolaccia), e cioè padre, figlio e spirito santo, per la proprietà transitiva Gesù risulta essere in un certo qual modo Dio.
Essendo Mike Bongiorno paragonabile a Gesù, per quella storia del sepolcro, Mike Bongiorno può essere parimenti considerato in qualche modo Dio.
Da ciò si evince che per ritrovarlo è sufficiente dotarsi del fantastico oggetto che vi presentiamo oggi nella nostra rubrica "lista della spesa": il rilevatore di Dio!!

Il rilevatore di Dio per pecorelle smarrite

Avete per caso perso la fede, o sentite che ultimamente vacilla? Niente paura!
Da qualche tempo è in circolazione un gadget che ci permette di rientrare in contatto con Dio e ritrovare così la giusta strada.
No, non è uno scherzo. L'oggetto strano in questione, si chiama God Detector, e si tratta di un rilevatore in grado di dare un segno della presenza di Dio.

Attualmente ce ne sono ben 4.000 in circolazione, ma pare che le richieste stiano aumentando di giorno in giorno. Solo in Italia ce ne sono 80.

Gli acquirenti fedeli, dovranno collegarsi al sito del venditore e segnalare la manifestazione di Dio avvenuta attraverso il God Detector, ogni volta che ne riscontrano la presenza.
Insomma, un oggetto davvero divino!

 

P.S: Vi ricordiamo la festa ska in programma questa sera sul montorfano, presso l'associazione "Il dito e la luna", dalle 22.00. L' ingresso è assolutamente libero!
Per info cliccate
QUI
Su facebook la trovate QUI

Mike Bongiorno come Gesù

In questi giorni ho pensato molto a Gesù.
Il ragionamento è questo: Gesù muore. Gesù viene sepolto. Gesù non viene più ritrovato nel sepolcro. Gesù è figlio di Dio.
Ora, parliamo di Mike Bongiorno.
Mike Bongiorno muore. Mike Bongiorno viene sepolto. Mike Bongiorno non viene più ritrovato nel sepolcro.
Mike Bongiorno è figlio di Dio? Assolutamente no. Secondo i media, è stato rapito.
La differenza tra lui e Gesù? Mike Bongiorno non è mai andato in giro a sostenere di essere il figlio di Dio.
Che poi, voglio dire, con tutto il bene che si possa volere a Gesù (alla fine era un bravo ragazzo), andare in giro a sostenendo  di essere il figlio dell' Onnipotente mi pare un tantino da sborone. No?
E poi, ve le immaginate certe scene narrate nei Vangeli, ma con Mike Bongiorno al posto di Gesù?

Esempio 1 – Gesù

Folla: Lapidiamo l' adultera!

Gesu: Chi è senza peccato, scagli la prima pietra.

Esempio 2 – Mike Bongiorno

Folla: Lapidiamo l'adultera!

Mike Bongiorno: Signora Longari, mi è caduta sull'uccello, eh?

Esempio 3 – Gesù

Gesù prese il calice e disse: prendete e bevetene tutti. Questo è il calice del mio sangue, versato per voi e per tutti…

Apostoli: Che menata, quando si beve?

Esempio 4 – Mike Bongiorno

Mike Bongiorno prese il calice e disse: Allegriaaaaa!!

Apostoli (facendo il trenino): PEpePEpePEpe PEpePEpePEpe PEpePEpePEpe Pepe!!

Mike Bongiorno: AH! Ma è Ronco!

SimonPietro: Tòcc i dè. É buonissimo!!

Apostoli: PEpePEpePEpe PEpe!!

Dai, è un'altra cosa.

 p.s: Gli amici di Escondida, in collaborazione con noi e con "Il dito e la luna" ha organizzato per domani sera QUESTA serata ska. Ovviamente siete obbligati ad esserci, anche perché, oltre ad essere di per sé una figata, è anche in programma un CdA di appletini durante la festa stessa.
L'ingresso è libero, è c'è anche una sontuosa voglia di fare casino.

 

Pubblicità progresso

Ultimamente si è parlato parecchio dello spot sul nucleare. C'è chi dice non sia per niente imparziale (io sono tra questi) e c'è chi dice che ormai, semplicemente, siamo diventati talmente diffidenti che in qualunque cosa ci capiti di vedere leggiamo un tentativo di raggirarci.
In realtà, se vogliamo essere precisi, la pubblicità esiste proprio per questo.
Ad esempio, seguendo un ragionamento assolutamente logico, è da coglioni non prendere due fustini di detersivo in cambio di uno, come dimostra l'esimio Renato Pozzetto in questo studio scientifico.

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=Oj6SWs_uubU]

Non aggiungerò altro, poiché mi pare sufficientemente chiaro.
Detto questo, esistono anche spot molto diretti: è il caso, soprattutto, di alcune campagne di "pubblicità progresso".

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=i_pWfh3UZwI]

 
Nel caso delle pubblicità "cartacee" , poi, l'immediatezza del messaggio è spesso condensata in uno slogan preciso, accattivante ed assolutamente chiaro. Tipo questo.
Ed io apprezzo molto la chiarezza.

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God of the week (e altro)

In pochi giorni è diventato una star, nonostante sia morto. Anzi, lo è diventato proprio per quello, in un certo senso. Ma nonostante sia già conosciuto ed affermato, non possiamo esimerci dal premiare come God of the week il grande Adriano alloni, il cui rimpianto più grande è quello di essere morto prima di Berlusconi.
La cosa che mi inquieta è che ho paura di morire pure io, prima di lui, nonostante la quarantina di anni in meno.

necrologioalloni

 

E una piccola menzione speciale al papa, che in occasione della giornata mondiale delle comunicazioni sociali (della quale tutti noi sentivamo l'esigenza), ha parlato di social network. Ciò che mi ha colpito in modo particolare è questa parte:

Un invito preciso è rivolto ai cattolici perché esercitino una presenza attiva in rete: esiste, secondo Benedetto XVI, uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale, che "si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell'altro".

Presumo sia questione di terminologia: lui lo chiama "uno stile cristiano di presenza nel mondo digitale". Io l'ho sempre chiamata semplicemente "educazione".