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Autore: admin_samu

Sento diverse persone dire che cercano la felicità, che non la trovano, che è difficile, ecc, ecc, ecc.. Nella maggior parte dei casi si accontentano poi di cantare qualcosa di Vasco, tipo "uhuhuhuhuhuu dov’è questa felicitàààà", senza preoccuparsi del fatto che in realtà quella canzone fa cagare. Ne riporto fedelmente il ritornello:

 

basta che sia facile
basta che sia semplice
basta farsi fottere
basta che sia
Una storia semplice
Cielo senza nuvole
Un amore utile
Sempre alla ricerca
DOV’E’??
Uhòòòòò dov’è? Fin là!!
Dov’è?…uhuhuhuhuh! dov’è…
Questa felicità!!…

Oppure urlare "felicitààààààà" a squarciagola pensando a quanto sia bello il suo ultimo, fantastico singolo, ignorando che in realtà sia una canzone di un certo Lucio Battisti.

La mia personalissima posizione è che cercare affannosamente la felicità sia un po’ come andare in bicicletta prima dell’invenzione della ruota: una fatica della madonna e, quando scendi, la sensazione di averlo preso -e forte- nel culo. E mentre ti massaggi le chiappe  guardare l’orologio e pensare : Cazzo. Ci avrei messo meno a piedi.

bibi ruote quadrate

Annuncio con piacere il primo dio della settimana di sesso femminile:
Anziana con 670 piante di marijuana
A gestire la serra una donna
di 60 anni assieme al figlio
VENEZIA
Una coltivazione consistente di marijuana, ricavata in una terrazza di una villa di Dolo, è stata sequestrata dalla guardia di finanza di Mirano.

L’attico dell’abitazione era stato trasformato in un imponente serra, celata agli occhi dei passanti e dei vicini con teli in tessuto e siepi, nella quale erano presenti 670 piante di varia altezza di marijuana. Un buon quantitativo dello stesso stupefacente essiccato, già pronto per l’uso, è stato trovato nell’abitazione. A gestire la serra una donna di 60 anni, ex bibliotecaria dell’università di Padova, denunciata assieme al figlio, di 28 anni, nell’ambito dell’operazione coordinata dal pm Stefano Buccini.

Secondo quanto si è appreso, la donna si sarebbe vantata di avere il ’pollice verdè dichiarando che il suo prodotto, coltivato per uso esclusivamente privato, era il migliore della zona in quanto lei dedicava all’attività gran parte del suo tempo e della sua passione. La stessa ha poi riferito ai finanzieri di aver smesso di fumare grazie alla marijuana che le causa un senso di allegria e un leggero «sballo». Il figlio avrebbe rimproverato la madre per l’attività, ma questa avrebbe risposto di non vederci alcun male perchè questa passione la coltivava da molti anni. «Vedi? – ha detto il ragazzo alla madre – ti hanno scoperto. Te l’avevo detto di stare più attenta».

Risulta oltremodo superfluo specificare che il premio è assegnato solamente alla madre, non al figlio.
Segnalo inoltre che alcuni testimoni della zona hanno dichiarato di essere stati infastiditi, nei giorni seguenti al maxi-sequestro in casa della donna, dalla musica reggae ad alto volume proveniente dalla caserma della guardia di finanza..

Abbiamo un nuovo, fantastico dio della settimana:

Il protagonista della vicenda un 49enne di Manchester, nel New Hampshire
          Il malvivente è stato identificato grazie a una segnalazione anonima

Usa, rapina una banca travestito da albero
Smascherato, viene arrestato

<B>Usa, rapina una banca travestito da albero<br>Smascherato, viene arrestato</B>

MANCHESTER (New Hampshire) – Gli olmi si sono fatti più poveri in Olm Street, a Manchester, nel New Hampshire. Sì, perché alcuni rami sono stati strappati e attaccati con un nastro adesivo al corpo di un uomo, James Coldwell. Il 49enne americano aveva pensato di travestirsi da albero per rapinare la locale Citizens Bank. Ma non gli è bastato: è stato arrestato, dopo una segnalazione anonima.

Il piano di Coldwell è scattato sabato mattina, verso le 9, all’apertura della banca. L’uomo, di corporatura magra, capelli scuri, jeans, t-shirt bluastra e occhiali spessi, si è ricoperto di foglie, ha preso la sua macchina e ha percorso Elm Street fino a raggiungere la Citizens Bank. Poi, senza mostrare armi, si è avvicinato allo sportello e ha chiesto candidamente del denaro. Nessuno è intervenuto. Alla fine, Coldwell se n’è andato, con una somma imprecisata e con la maschera intatta, come ha dichiarato il capo della polizia locale, Ernie Goodno.

L’uomo-albero ha ovviamente suscitato la curiosità dei passanti e dei clienti mattinieri della banca. Uno di questi l’ha smascherato. Più dei cani che hanno "sniffato" foglie d’albero per identificarlo, ha potuto infatti un anonimo personaggio che ha segnalato il suo nome alla polizia. E il rapinatore a mano disarmata, dorme ora in un carcere. 

 

(Ogni volta mi propongo di commentare brevemente le imprese del dio della settimana, ma puntualmente  mi rendo conto che le parole, in questi casi, servono davvero a poco. Pochissimo.
Grazie a Nicko per la segnalazione!)

Il fatto che questo blog sia stato creato con scopi sostanzialmente idioti non significa che io sia necessariamente idiota, anche perchè questo implicherebbe una rivoluzione filologico-terminologica atta a coniare un aggettivo adatto a definire chi ascolta i gemelli diversi (ho scoperto che in realtà si chiamano Gemelli DiVersi, abbreviato con GdV. Che genialità. E quanta ignoranza, da parte mia.)

In realtà ho diverse qualità, ad esempio il dono della sintesi. E la lapidarietà.

A questo proposito riporto un breve dialogo intercorso tra me e mia nonna la scorsa Pasqua a proposito di vestiario :

Nonna : Ma nemmeno a Pasqua, il giorno del Signore, ti vesti un po’ bene?

Io : Non accetto imposizioni sul vestire da uno che andava in giro in tunica.

Ecco il dio della settimana:

Un uomo nel Sud della Francia è stato condannato a 3 mesi di carcere: riconosciute attenuanti emozionali

MONTPELLIER – Era alla guida dell’auto quando ha visto Bin Laden in strada, così non ci ha pensato molto e ha cercato di investirlo. Solo che il malcapitato non era affatto il leader di al Qaeda e l’uomo – un artigiano 35enne che si chiama Pierre – è stato condannato a 3 mesi con la condizionale e 500 euro di risaricmento danni. Il fatto è accaduto nel Sud della Francia, a Montpellier.

Il giudice gli ha riconosciuto ampie attenuanti considerandolo colto da un «accesso delirante» causato dalle stragi di Madrid. Madame Mendel, avvocato del condannato, si è detta soddisfatta: «Una pena eccellente. I giudici hanno accettato la richiesta di riconoscere l’alterazione delle facoltà mentali del mio cliente». Erano infatti già una quindicina di giorni che l’uomo accusava dei malesseri.

Non credo di dover aggiungere alcunché..

Vagavo in rete (il classico passatempo degli studenti universitari: in effetti, se non esistesse internet, si laureerebbero tutti molto più in fretta. Non trovate anche voi che la parola ‘laureerebbero’ sia terrificante?Ah, pure se non ci fosse la playstation in effetti si laureerebbero tutti molto più in fretta.. Cazzo, non trovate anche voi che la parola ‘laureerebbero’ sia terrificante?) e mi è sovvenuta una cosa: presente la famosa idea che prima di morire ti passa davanti tutta la vita in un istante? Io immagino che sia una selezione: cioè, ok che è un concetto astratto e inverificabile (chiedilo tu a un morto, se ce la fai),però razionalizzando il concetto stesso presumo che la vita che ti passa davanti mentre schiatti sia un’accurata scelta del meglio del meglio. Un greatest hits. Insomma, elucubravo su ciò e ho pensato, semplicemente:

Se prima di morire non mi passa davanti questa immagine, sono proprio un coglione.

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Sul complesso di Edipo traslato

Avendo (mio malgrado?) a che fare con la psicologia (la facoltà che uno comincia pensando di arrivare a capire le persone e finisce continuando a non capire un cazzo, ma con un sacco di teorie della madonna in testa) ho ovviamente avuto a che fare con l’Egr.Sig. Freud (il ‘Sig’ sta per ‘Sigmund’,ovviamente). Non proporrò certo un compendio riguardante questo curioso personaggio, mi limiterò invece a poche e semplici considerazioni. La concettualizzazione della persona in Freud ricalca sostanzialmente una perfetta verità: l’uomo vuole scopare. In realtà non è una gran scoperta, ma se non altro è stato il primo ad avere il coraggio di ammetterlo, visto che nell’800 a sentirli parlare nessuno scopava e i bambini li costruivano col legno aspettando che passasse la fatina.

Ciò che invece mi ha sempre attanagliato è l’esasperazione della tendenza a scoparsi i propri familiari.

E’ il famoso complesso di Edipo : il bambino si rende conto che la madre non riversa tutto l’affetto su di lui, ma anche sul padre, e così desidera di ucciderlo e scoparsi la mamma. Questo fino ai 5 anni. A quell’età il bimbo riesce invece ad identificarsi con il genitore dello stesso sesso e risolve il conflitto (se non l’ha ucciso prima, ovviamente). Nel caso il conflitto edipico non venga invece risolto si ripresenterà sotto forma di nevrosi in età adulta, il che vi porterà a dover spendere qualche migliaio di euro dallo psicanalista.

Cioè: è una boiata. Non  basterebbe allora scoparsi la mamma per far cessare lo stato di nevrosi?

La mia personalissima teorizzazione è invece che il bimbo  a 5 anni abbia la capacità di rendersi conto che il papà ce l’ha molto più grosso di lui (salvo pietosi casi umani, suppongo) e capisce che ha perso. Fine del discorso.

Essendo innegabile che a livello prettamente scientifico (si parla di metodo scientifico) le concettualizzazioni di Freud valgono più o meno come una puntata dei Teletubbies (e non potete dire di aver vissuto finché non ne avete vista una), e considerato che esiste una schiera di studiosi che hanno fatto soldi a palate rivisitando (a caso) le sue teorie, propongo anch’io una mia personale interpretazione del complesso di Edipo che, non avendo nessun valore scientifico, non è falsificabile e quindi indiscutibile: l’ho denominata Complesso di Edipo traslato. Questa teoria parte dalla definizione classica sopra illustrata, ma si avvicina radicalmente al sentimento più puro dell’essere umano.

La sostanza è questa: non è vero che voglio scoparmi mia mamma. Io voglio scoparmi le mamme degli altri.

Questa tendenza (che non nascondo ai miei amici più cari) si dimostra risolutiva, risolvendo nevrosi, evitando scabrosi incesti, e permettendo di orientare le proprie scelte all’interno di uno spettro potenzialmente infinito  (va bene qualsiasi mamma).

Non ho ancora sviluppato completamente la teoria: in effetti rimangono alcune questioni in sospeso, riguardo al perché, ad esempio, le mie scelte ricadano sostanzialmente sulle mamme dei miei amici, cosa che studierò e proporrò come corollario del mio teorema.

Ma non ora, che devo andare a casa di un mio amico.

Tanto lui non c’è.

God Of The Week

 

Inauguro questo blog con la rubrica ‘God Of The Week’. Settimanalmente verrà segnalato colui che, secondo il nostro insindacabile giudizio, sarà proclamato ‘Dio della settimana’. In realtà considero la settimana stessa una misura assolutamente arbitraria e solo convenzionalmente riconosciuta (come dimostrato da diversi studi sulle civiltà ottomane): non escludo (anzi auspico) che il ritmo circadiano di questa rubrica non segua le leggi convenzionali del tempo. Tradotto: questa rubrica verrà fatta quando cazzo ci gira, o perlomeno quando ci sarà qualcosa degno del riconoscimento ‘God Of The Week’.

Ma passiamo al nostro primo vincitore:

Vestito da ‘ninja’ rapinava agricoltori con arco e frecce
Arrestato russo 31enne, agiva nel Rodigino e nel Ferrarese
(ANSA) – ROVIGO,12 GIU – Quando scendeva la sera si abbigliava come un ninja e armato di arco e frecce depredava gli agricoltori della campagna rodigina e ferrarese. Le razzie pero’ per Igor Vaclavic, 31 anni, russo, si sono concluse quando i carabinieri di Rovigo l’hanno arrestato. Le sue rapine avevano creato un allarme sociale tra gli agricoltori. Agiva con l’imbrunire e, secondo le denunce, aveva gia’ colpito cinque volte. Ieri sera ha riprovato, ma due anziani agricoltori hanno reagito facendolo fuggire.

Aggiungo che il bottino totale del nostro nuovo Dio comprendeva poche centinaia di euro, alcune caciotte e un paio di prosciutti. Aggiungo altresì la dinamica dell’arresto:

Dio si presenta in casa vestito da ninja con arco e frecce: il primo nonnetto si spaventa e strilla. Il secondo nonnetto che sta al piano superiore sente le grida, si arma di fucile e scende velocemente la scala: arrivato all’ultimo gradino, però, inciampa e accidentalmente fa partire un colpo di fucile verso l’alto. Dio si spaventa e fugge in bicicletta. I nonnetti chiamano i carabinieri. I carabinieri trovano Dio. Lo arrestano.

Invitiamo tutti, con effetto immediato e fino all’elezione di un nuovo Dio, a sostituire nella vostra vita quotidiana il termine ‘Dio’ con il termine ‘Ninja’.

Propongo un paio di esempi che ritengo esemplificativi.

Esempio 1

Tizio 1: Ehy, quel tipo si sta buttando dal balcone!

Io : Oh mio Ninja!

Esempio 2

Tizio 1: Finalmente ho passato l’esame di latino!

Io: Ninja gratias..