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Mese: Febbraio 2011

“Appletini night V edition: Carnival party!!”

Ok, gente: vi avevo avvertito del fatto che questo sarà un periodo pieno di sorprese. La prima è il concerto degli HOBOCOMBO di Venerdi 25 Febbraio; la seconda è questa:

APPLETINI NIGHT V EDITION: CARNIVAL PARTY! (Batman special edition)

Ci siamo, gente: l’appletini night è tornata! Siete pronti a partecipare al party di carnevale meno apprezzato dal ministero della difesa?
Sabato 05 Marzo, dalle 22.00, al “Dito e la luna” di Coccaglio: le birre sono in fresca, i dischi sono pronti, i membri dello staff appletini sono già provvisti dei rispettivi costumi (e che costumi!) . Ma visto che vi vogliamo infintamente bene (il motivo di ciò rimane a tutt’oggi ignoto), c’è una novità assoluta:

Il live degli “ITALIAN FARMER” , strepitosa compagine rap “nostrana”.

È una festa di carnevale, amici ascoltatori: ovviamente vi aspettiamo tutti quanti in costume. Non c’è un tema particolare, quindi date libero sfogo alla vostra fantasia e presentatevi ancora più belli dell’anno scorso, anche se è quasi impossibile. Ma è il “quasi” a fare la differenza!
Nonostante siate tutti liberi di travestirvi da quel cacchio di diavolo vi pare, appletini.it, nella sua infinita idiozia, ha deciso di premiare tutti coloro i quali si presenteranno vestiti da Batman. Non c'è un motivo particolare: è solo che siamo degli idioti.
Quindi, chi si presenterà travestito in tal modo godrà dei seguenti privilegi:

– 3 free drink;

– limone libero con il leader spirituale di appletini.it, QuandoSiFaBuio (lui si è opposto categoricamente, ma il Consiglio di Amministrazione ha votato, e in appletini vige un regime democratico, anche se ora QuandoSiFaBuio pensa di soppiantarlo a favore di una dittatura assoluta ed indiscutibile);

– Durante il Djset, a sorpresa, partirà la musica di Batman: quando succederà, un membro di appletini sarà lieto di passare in pista a rifornire gratuitamente tutti i Batman di “specialino”, la verde mistura brevettata da QuandoSiFaBuio, a base di alcol etilico.
L’ingresso è, come sempre, assolutamente libero: l’unica cosa che vi chiediamo è di organizzarvi con le auto, perché il posto per tutti non c’è. Riempitele prima di partire oppure lasciatele ai piedi del monte, e salite con una soltanto.
Tutte le info sulla serata le trovate su www.muovildito.info

Su facebook potete iscrivervi all'evento QUI, mentre QUESTA è la pagina di appletini.

PROGRAMMA:

Dalle 21.00:

Livello 0: Italian farmer LIVE! + Linvidia Djset (indie-rock); birra, chupitos, specialino di QSFB

Livello 1: Escondida DJset (reggae, ska); mojito, chupitos, coca&rum

INGRESSO LIBERO (come sempre!!)

Vi vogliamo bellissimi!! Tipo lui:

assorbente
E, visto che Marzo è notoriamente pazzerello, se dovesse nevicare magari evitate di fare una roba del genere:

auto neve

Appletini night: chi c'è, c'è; chi non c'è, si arrangia!
 

A Judas life: rotta per casa di Dio (prima parte)

(Riassunto delle puntate precedenti: Giuda scopre di chiamarsi Lodato Sicario Mazzotti, e al termine di una battuta di pesca in compagnia di Gesù inventa accidentalmente la bestemmia. Una Domenica pomeriggio, durante la classica festa delle medie, conosce in senso biblico Maria Maddalena, che per intercessione di Gesù resta incinta. Poco tempo dopo Giuda, Gesù e la loro classe si ritrovano in partenza per la gita a Praga, durante la quale, tra le altre cose, Gesù umilia Giuda a poker)

In quel tempo, Gesù camminava con i suoi discepoli seminando amore, fede e semi di marjuana in tutta la Palestina. Questo però non poteva non essere notato e disprezzato dai potenti a capo di un vero e proprio regime nazionalista, quale era quello palestinese nell'anno 33d.c. Anche questa cosa del contare gli anni a partire dalla nascita di Gesù creava qualche problema: ogni volta che qualcuno chiedeva al Nazareno in che hanno fossero, lui rispondeva “33 dopo me”, e la cosa lo inquietava parecchio, più che altro perché il “dopo me” gli dava un senso come di… come se fosse già morto, insomma.
In realtà mancava ancora qualche giorno.
Il Giovedi mattino i discepoli si presentarono chiedendogli dove volesse celebrare la Pasqua ebraica.
“Non so, io pensavo una cosa tranquilla, tipo alla Bella Napoli”, rispose lui, placidamente.
Così mandò Pietro e Giovanni a prenotare.
Nel frattempo, Giuda era stato contattato dai PR del governatore, tale Ponzio Schwarzenegger, con una proposta molto interessante: tradire Gesù e consegnarlo alla giustizia, in cambio di trenta denari.
“E quanto fanno trenta denari in moneta unica europea?”, chiese lui.

“Mah, siamo sui 400euri”, risposero i due PR.

“Non male: ci sto!”, esclamò l'Iscariota, pregustandosi una seratona a base di pesce e puttanoni.

La sera, come erano usi fare ogni giorno, si ritrovarono, Gesù e tutti i discepoli, da Fausto, uno dei pub più gettonati della zona.

– Pietro, Giovanni, avete prenotato il ristorante?

– Certo Gesù, c'è un tavolo a tuo nome prenotato per domani

– A mio nome? Ma siete rincoglioniti?

– Ma… ma… perchè? Noi pensavamo…

– Mi state veramente dicendo che NON avete prenotato a nome Maradona?

– Beh… no.

– Cazzo ma devo insegnarvi tutto io? Alla Bella Napoli si prenota sempre a nome Maradona! E poi ho gli sbirri alle calcagna per quelle storie con l'erba, vi pare intelligente lasciargli il mio vero nome? Dai, che cazzo.

– Sc… scusa, Gesù, noi non… non ci abbiamo pensato.

-Coglioni.

L'occasione per Giuda era ghiotta: non esitò a contattare via mail i PR di Schwarzenegger per segnalargli dove e a che nome trovare Gesù, l'indomani sera. Contemporaneamente, Fausto spillava della rossa doppio malto per tutti quanti. A Gesù quel barista stava molto simpatico, e non perdeva occasione per riempire di complimenti lui e tutto ciò potesse far parte del suo mondo.

– Ehy, Fausto, non sapevo avessi un cane, che bello! Come si chiama?

– Dio.

Fu il loro ultimo scambio di parole.
Al nazareno quella storia della prenotazione non piaceva per niente: non poteva più disdire perché il ristorante era chiuso, e non poteva nemmeno rinunciare alla cena, perché così stava scritto sul copione.
Decise allora di interpellare il Padre.

– Si, pronto?

– Ciao, Jeffrey. Sono Gesù. Posso parlare con l'Onnipotente, per cortesia?

– Veramente, al momento non è in casa. É stato invitato a un aperitivo a casa di Ronaldinho. Devo lasciar detto qualcosa?

– No, lascia perdere. Mi arrangio. Chissà in che stato tornerà.

– Come vuole, signore. A Domenica, allora! La aspettiamo!

– Che cazzo, Jeffrey! Me lo devi proprio ricordare ogni volta che mi aspettate?

– Mi scusi, signore. Sono stato inopportuno.

– No, non sei stato inopportuno. Sei stato solamente UN GRANDISSIMO CAZZONE!

– Chiedo venia, signore.

– Click.

(Nel caso non l'aveste intuito, in quei giorni Gesù si sentiva un tantino nervoso)

Fu così che si ritrovarono tutti quanti a cena, la sera dopo, alle venti precise, alla Bella Napoli, tutti col vestito della festa e i capelli lavati, ignari (a parte Giuda, ovviamente) di cosa sarebbe successo di lì a poco. Gli apostoli erano gasatissimi: in genere il massimo che si potevano permettere come cena era il McDonald's di Gerusalemme, del quale peraltro si vociferava cucinasse le nutrie che abitavano il letto ormai completamente asciutto del vicino torrente.

– Dai, Gesù!! Dis-cor-so!! Dis-cor-so!!

– Calma, ragazzi, calma. Prima c'è una sorpresa.

– Una sorpresa? Figata!! Che sorpresa?

– Toglietevi scarpe e calzini, orsù.

– Ci hai regalato un pedicure?

– Stai zitto, SimonPietro, idiota che non sei altro. Garçon, chiama Wanda, per cortesia.

– Ci hai preso un puttanone? Una spogliarellista?

– SimonPietro, ti ho detto di stare zitto. Porca. Di. Quella. Troia.

– Ok, ok, capo. Non ti alterare.

Wanda non era affatto una prostituta: era una donna piuttosto avanti con l'età (e nemmeno molto piacente) che, in quel tempo nel quale il genere umano era molto poco avvezzo all'igiene e molto più propenso alla coltivazione di strane forme di vita negli angoli più reconditi del proprio corpo, si dedicava a pulire i piedi delle persone con spugna, paglietta di ferro, dei delicati sali al mughetto e dei raudi: questi ultimi, però, solamente per i casi più impegnativi.
A causa di questo suo curioso lavoro, tutti la chiamavano “la Wanda dei piedi”.
Terminata la lavanda (la lavanda della Wanda), Gesù riprese posto a tavola.

– “Stanotte, uno di voi mi tradirà”, sentenziò.

– “Eehh?”, risposero scioccati gli apostoli.

– Già. Per colpa di uno di voi, stanotte verrò catturato.

– “Ma… ma per colpa… per colpa di chi… di chi… per colpa di chi, chi, chi, chi, chichichirichi?”, chiese SimonPietro.

– LA PIANTI DI FARE IL CAZZONE?

– “I'm a hootchiee cootchiee man,
hootchiee cootchiee man yeaaah!”

– Questo si è completamente rincoglionito.

– “Tieni il tempo
non ho tempo
I WANNA DANCE ALL NIGHT!”

– A proposito di galli, visto che fai tanto lo spiritoso: prima che il gallo canti due volte, tu mi rinnegherai. Quindi cerca di fare poco il figo e, già che ci siamo, vedi anche di andare a fare in culo, funky gallo del cazzo.

Fu la loro ultima conversazione.

Nel frattempo, Giuda si era allontanato accampando scuse poco plausibili, del tipo “c'ho i quarti di finale di un torneo di tennis alla Wii”: ma Gesù, conscio che così era scritto, lo lasciò andare. Così riprese il suo sermone: prese il pane e rese grazie, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, etc etc. Poi prese il calice del vino e rese grazie, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, i quali lo guardarono con aria stranita e gli chiesero, testualmente:

– E che cazzo ci facciamo con un calice spezzato?

– Si, beh… ok, cazzo, non vi sbagliate mai, voialtri? Berremo a canna! Ma guarda te se devo invitare a cena della gente che mi rompe pure i coglioni! Tanto è San Crispino, non è mica Brunello!

Terminata la cena, Gesù si recò presso il Getsemani, un piccolo centro commerciale appena fuori Gerusalemme. Fu qui che Giuda lo raggiunse, accompagnato dai gendarmi, mentre lui stracciava un povero malcapitato in una partita di bowling.

Lo catturarono.

-fine prima parte-

God of the week

Non mi pare ci sia molto da commentare.
God of the week!!

 

Si fa amputare la gamba perché non gli piaceva

C'è chi detesta il proprio naso, chi il seno, chi le labbra, facendo fronte alle proprie inperfezioni fisiche attraverso la chirurgia plastica. Ma cosa potrebbe succedere se la parte del corpo che proprio non riusciamo a tollerare fosse una gamba?
Al quesito potrebbe rispondere il signor David Openshaw, un 28enne australiano che dall'età di 4 anni non sopporta il suo arto destro.
Il giovane si è più volte rivolto a vari specialisti affinchè gli amputasserro la gamba, ma per fortuna tutti si son sempre rifiutati.

Convinto a far fuori l'arto di troppo, il giovane ha allora escogitato un piano: immergere la gamba nel ghiaccio secco. Una volta recatosi al pronto soccorso, i medici non si son più potuti opporre, e hanno dovuto procedere con l'amputazione dell'arto assiderato.

Ora David si sente realizzato, e anche il rapporto con la moglie è migliorato. Contento lui!

“Eh, già”: basta la parola

"Bene o male, l'importante è che se ne parli".
Ma se tutti ne parlassimo male sarebbe un mondo decisamente migliore.

Sto ovviamente facendo riferimento a Vasco Rossi e al suo ultimo accattivante singolo "Eh, già", che già dal titolo lascia trasparire quali vertici lirici riesca a raggiungere l'autore nel dipanarsi di strofe e ritornelli che compongono la suddetta porcata musicale (nella frase che avete appena letto, l'utilizzo del termine "musicale" ha la stessa valenza dell'utilizzo del termine "onesto" in politica).

Questa volta però il nostro paladino si è superato proponendo un conturbante video nel quale si notano soprattutto due cose:

1_ É osceno;

2_ Stranamente gli inquadrano la pelata: in genere tagliavano la fronte per evitare questa cosa (a    parte ovviamente quando indossa il cappellino tipo Alvin rock n' roll).

Il costo complessivo del video non deve essere di molto superiore a quello di una mia spesa settimanale al LIDL: fin qui niente di male, ci sono un sacco di artisti che hanno fatto video geniali spendendo poco o niente.
Quelli però hanno una cosa che nell'arte risulta un tantino utile: le idee. Buone, ottime idee.
Comunque mi ci vedo: passeggiare per le strade di Los Angeles (dove mi dicono abiti ora Vasco), le stesse strade nelle quali, a suo tempo, camminò Mauro Repetto (le coincidenze non sono sempre casuali: qualcosa, in qualche modo, li accomuna), incontrarlo ed imbastire la seguente conversazione.

QSFB: Vasco, ho sentito il tuo singolo. Semplicemente: grazie. Era una settimana che non andavo al cesso. Io l'avrei intitolato "Falqui".

Vasco: Eh… già.

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=1CydZtP_XlA]

Lista della spesa #30

La lista della spesa di questa settimana è un qualcosa di assolutamente imperdibile: a tutti è capitato di trovarsi in qualche luogo più o meno sconosciuto e provate l'impellente necessità di andare in bagno. Spesso e volentieri sarà capitato di provare, congiuntamente a questa impellenza, il desiderio di trovarsi a casa propria, faccia a faccia col proprio sito di decenza.

Certo, si fa di necessità virtù e ci si adegua, ma non sarebbe fantastico poter accedere in qualunque modo e qualunque momento al proprio cesso?

Ora è possibile!!

 

Il bagno portatile giapponese

Oggi vi proponiamo una novità dal Giappone: il bagno portatile.

E' ormai risaputa la vita frenetica degli uomini d'affari giapponesi, ed è per questo che ne hanno inventata un'altra delle loro, adatta proprio alle loro esigenze.

E da questa 'preoccupazione' che la Niban Too Corporation ha dato vita alla Gotta Go Briefcase (tradotta suona più o meno come Valigetta 'Devo Andare…'), la prima valigetta da lavoro, comprensiva di bagno.

In che cosa consiste? L'immagine di suo rende giustizia all'idea, ma più nello specifico, consiste in un vero e proprio water dentro una valigetta, comprensivo di carta igienica.

Ma quali sono le funzioni di questo oggetto, forse più utile di altri?
Innanzitutto può contenere tutto l'occorrente per il lavoro, dai documenti alle penne.
Come abbiamo detto, è dotata di rotolo di carta igienica, ed ha addirittura il "pannetto privacy" alla sinistra dell'utilizzatore (anche se qui, la parola privacy risuona come una grassa risata!).
Ed ancora: salviette profumate e specchio. Il tutto può arrivare a pesare al massimo 80 Kg.

Lo so, qualcuno si starà chiedendo che fine farà tutto ciò che entra nel water. Un pratico serbatoio in acciaio a tenuta stagna è la risposta alla domanda più imbarazzante!


Lo so, lo so, vi avevo anche promesso grosse sorprese, questa settimana.
Beh, la prima è questa.

Appletini.it in collaborazione con Il dito e la luna ed Escondida
presenta:

Venerdì 25 Febbraio 2011 ore 21.00

presso l'associazione "Il dto e la luna", via Pianora 6, Coccaglio (BS)

 

HOBOCOMBO live!


Hobocombo è un trio formato da Andrea Belfi (ex-Rosolina Mar) alla batteria e voce, Rocco Marchi (Mariposa) alla chitarra, sintetizzatore e voce e Francesca Baccolini (ex-Urania) al contrabbasso e voce.
Il progetto nasce come tributo a Louis Thomas Hardin, in arte Moondog, eccentrico compositore americano vissuto nel secolo scorso, e precursore delle tendenze minimaliste degli anni 60 e 70 della musica di Philip Glass e Steve Reich.
Hobocombo ricontestualizza i brani senza tempo di Moondog in una luce contemporanea, dove la batteria delinea movimenti ritmici coinvolgenti, i suoni di chitarra tracciano temi e atmosfere di psichedelica memoria e le linee di contrabbasso creano calore e danno all'impasto sonoro un sapore orchestrale.
Il risultato è una sorta di rock minimalista, a tratti delicato e malinconico e a tratti profondamente energico e ironico.

 
INGRESSO LIBERO (come sempre!)
www.muovildito.info
Su facebook lo trovate QUI

Chi ben comincia…

Il Lunedi è sempre complicato, soprattutto per il team appletini che, invece di dedicare il fine settimana al riposo più totale, preferisce rifugiarsi in quelli che Baudelaire denominerebbe "paradisi artificiali".
A volte però l'inizio settimana può non essere così tragico. Stamattina di buonora , per esempio, mentre mi trovavo in un piccolo market della bassa bresciana, all'improvviso in radio è passata "Weekend" degli 883.
Per chi non la ricordasse, è questa.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=3mwUObS-KTY]

Il testo è magnifico, come tutti quelli prodotti dal duo Pezzali/Repetto. Ma la parte che preferisco in assoluto è:

Cena a casa pizzerie tutte piene
e noi non abbiam prenotato
pasta in brodo o forse minestrone
ad andar bene un po' d'affettato

Cioè, poesia.
Che insieme alla frase  "quando il lesso non lo vuoi" contenuta in S'inkazza (sempre da "Hanno ucciso l'uomo ragno")  contribuisce a ricostruire l'anamnesi mangereccia di Pezzali ed aiuta a comprendere come, con tanta fatica e sudore, sia divenuto negli anni (gli anni d'oro del grande Real, presumibilmente) un discreto ciccione.
Che stavo dicendo? Ah, si. Insomma, basta poco per cominciare bene la settimana.

Continuate a seguirci, mi raccomando. Intendo dire: seguiteci sempre, ma soprattutto questa settimana: ci sono grosse novità in arrivo per tutti voi perché, come sapete, vi amiamo tutti (per motivazioni assolutamente ignote, tra l'altro)!!.

CDA Appletini

 

ecco a tutti VOI, fedeli lettori & affini , in tutta la sua idiozia, il resoconto dell'ultimo CDA di Appletini. :p
 
elenco i punti essenziali, tralasciando di postare la scansione dell'atto ufficiale e risparmiandovi un
sacco di peni&linguaggi scurrili che solo certe mamme apprezzano:

 
– il 5 marzo BATMAN spacca di brutto

– il Fede (aka off-topic) è il nuovo responsabile del progetto spaziale di Appletini

– Nico ha l'accendino di Vasco (e se ne vanta..)

– Ali ha un gancio per collaborare con [ curiosi?!?? 🙂 ]..  AYE!

– per la festa dobbiamo trovare la console del Dj, perchè Nico sostiene di non essere ancora in grado
  di riprodurre quelle 5-6 ore di canzoni coi peti (male male male, ravvediti figliuolo!)

– il 20 Marzo suoneranno (suonerà?!) Fausto e i suoi ukulele al CS di Rovato. (in forse la presenza di Fausto)

– presto Appletini organizzerà il primo corso di Ballo Fausto Tradizionale per principianti
  qui una diapositiva:

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=skYHAfoAXg8]

  in cui io & QSFB insegneremo la nobile arte di come rompersi le ginocchia a gente troppo fumata per
  accorgersene, seguirà un fantastico saggio in data da destinarsi.
 
– trepidante attesa per il primo canale televisivo di Appletini: Scaispiedo24
 
 
– presto cena sociale e gita sociale, ad Arcore.

that's all folks! 🙂


 

 

lista della spesa #29

Ultimamente parlo molto di Dio, Gesù, Giuda, lapidi e affini. Sarà che con l'avvicinarsi della terza età sento la morte più vicina, e scruto oltre la curva del tempo per guardare al di là della vita e curiosare voyeuristicamente il da farsi dell' Onnipotente. Osservando attentamente noto semplicemente quello che Mauro Repetto già cantava (e cantare è una parola grossa, sia chiaro) in uno dei suoi pezzi più rappresentativi ed emotivamente devastanti, fiori o formiche?, e cioè che Dio è un bambino che sta giocando a Subbutèo (no, l'accento non è messo a caso).
Va da sé che l'oggetto selezionato per la nostra apprezzatissima rubrica settimanale "lista della spesa" abbia ancora a che fare col fantastico mondo dei decessi.
Che poi pensavo: in un'epoca in cui tutto è apparenza e l'importante è solamente esserci senza dare sostanza alcuna alla propria presenza, un'epoca in cui è importante andare dove tutti vanno e fare quello che tutti fanno, senza preoccuparsi del cosa e soprattutto del perché, dovrebbe essere una cosa molto fica morire, se non altro perché i morti sono molti più dei vivi e quindi, come dire, dovrebbero far tendenza; e  poi l'inferno, si sa, è il posto più frequentato dell'universo. Inoltre è sempre molto fico colui il quale riesce a stagliarsi dalla massa zoticona anticipando le mode: per le prime settimane ti pigliano tutti per il culo, ma quando finalmente la moda del momento arriva alla plebe, tu diventi automaticamente uno che ha fatto scuola.
La morale, se non si fosse intesa, è la seguente: se davvero siete così modaioli, morite in fretta.
Voi sarete dei fichi inimmaginabili, ed io metterò il naso fuori di casa con molta più serenità.
Comunque, l'articolo di oggi è utile proprio a questa causa: morire fichi.

 

 

OGGETTI STRANI: ecco l'urna a immagine e somiglianza del deceduto

Da oggi, è possibile scegliere la propria urna cineraria prima del decesso e personalizzarla a propria immagine e somiglianza, così che amici, conoscenti e generazioni a venire possano sempre avere un ricordo lucido del proprio caro morto.
Non è una genialata tutto ciò?
Ad offrire questo impeccabile servizio è la Cremation Solutions, una società che realizza le urne personalizzate, copiandole da una semplice fotografia.

Con soli 2.600 dollari offrono l'urna completa, e con meno della metà (600 dollari), una in versione mignon, per conservarne il ricordo.

Unico neo, di cui sopratutto le donne dovranno fare a meno, e che viene citata dallo stesso produttore, è la mancanza di capelli.
Ma questa è solo una piccola pecca a cui si può mettere rimedio con una parrucca (non in dotazione) a nostra scelta!

In tal modo, anche da deceduti, possiamo cambiare capigliatura, taglio e colore, a nostro piacimento!

Lo trovate QUI.

God of the week

Il trend del momento è quello di utilizzare la propria lapide per esprimere dissensi vari: il God of the week della scorsa settimana sentenziava "dispiace solamente andarsene prima del Berlusca". Quello odierno, invece…

"Vita sessuale sofferta": l'accusa di un 83enne sulla sua lapide


Provare astio nei confronti della compagna di tutta una vita, anche dopo la sua morte, è possibile? Per un uomo 83enne della provincia di Padova, pare proprio di si.
L'uomo, ancora in salute, ha messo già le mani avanti e ha deciso di realizzare in anticipo la sua lapide, incidendovi sopra di essa anche una sonora accusa proprio nei confronti della moglie defunta, scomparsa nell'aprile del 2008, nei confronti della quale dice: vita sessuale sofferta, non perdono Flavia, Ceneri sue no qui.
La lapide, sembra essere già pronta, con tanto di foto, data di nascita ma data di morte ovviamente ancora da riempire. Al suo posto, la frase"Attendo o decido io". La lapide è stata già sistemata in un loculo della tomba di famiglia, in attesa della sepoltura a data da destinarsi.

La strada giusta

Che strana sensazione, così dissimile da qualunque altra. Come quando parti per il viaggio che hai sognato tutta una vita, arrivi a destinazione, con lo zaino e tutto, estrai gli occhiali da sole dal taschino della camicia, li indossi, alzi lo sguardo e inquadri le strade di fronte a te.
Due, soltanto due.
Sono due e sono simili, per certi versi, ma estremamente diverse. In fondo questo lo sai, lo capisci. Quella su cui l’occhio cade per primo sembra più comoda, forse più scontata. È una strada agevole, costellata di piccoli arbusti: non ne vedi la fine, ma sai che da qualche parte arriverà. Lo sai.
La seconda è lì, altrettanto vicina. Ti guarda e credi ti stia sfidando, tanto è impervia: stretta, spoglia, non certamente comoda. Non ne vedi la fine, e non sei affatto  certa possa portare in un qualche posto che sia da considerarsi sensato.
Per questo la scegli. La scegli e ti lasci andare; non hai certo percorso tutti quei chilometri per prendere la via più semplice.
Ti lasci andare, dicevo. La percorri e ti lasci percorrere, ti abbandoni e capisci che quello che non sai può farti male. Che quello che non sai è come una ferita. Ma che fare ora ciò che non hai mai fatto ti rende viva, consapevole. Regina incontrastata della tua vita, una volta tanto.  Consapevole di essere tu, solamente tu, e che sarai più forte del dolore che senti. Che devi esserlo. Che è maledettamente bello, ed eccitante, esserlo.
E poi, e poi c’è quella sensazione. Immensa. E quella è come… quella è come quando ti tagli per la prima volta: fa un male del diavolo cane, ma in fondo non è poi così terribile. Anzi. I
l dolore fisico ha sempre un qualcosa di affascinante, non trovi? Ti osservi, vedi il sangue sgorgare e pensi che non tornerà più, che quel sangue, quello che fa capolino ora, adesso, dalla tua  prima ferita, quello che rivisita di rosso la tua pelle, poco a poco, come un pittore folle su una tela che ha la tua forma, non tornerà. Ci sarà altro sangue, certo. Ma lui, lui, non tornerà.
Lo guardi, e lo senti: fa male, ma è di una bellezza devastante. È tuo, è lì. Era dentro, e ora non lo è più. E mai più lo sarà. E allora dimentichi tutto, tutto quanto. Non c’è nessuna logica e nessun timore. Sei sola. Quel dolore  contro quella sensazione bellissima. E devi solamente capire, ora, capire quale di queste due cose è la più forte. Se è il dolore, forse puoi ancora ripensarci, e tornare indietro.
Ma se è quell’altra sensazione ad essere più forte, quella sensazione incredibile, e bellissima, non ti resta altro da fare che proseguire, fino alla fine, fino a capire quanto cazzo può essere forte, quella cosa, e se può davvero portarti a smettere per un istante di pensare, ed annullarti completamente, in quel secondo in cui la strada finisce e non capisci dove sei, in quel  secondo in cui tutto diventa rosso, come il sangue della tua prima ferita e come quel sangue  dipinge tutto e tu, tu davvero non capisci più nulla.
E quando ritorni in te, soltanto allora puoi guardarti le mani, asciugarti lentamente il viso, girarti verso il suo volto soddisfatto e sussurrargli: “Però, mica male il sesso anale”.

Ieri appletini ha ricevito la bellezza di novantotto visite. Com'è quella parola… uhm… ah, si. Grazie.