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Autore: admin_samu

Giappone&dintorni: modi alternativi di sbucciare le banane

Soventemente si usa, da queste parti, mandare la gente ad un determinato paese con l’espressione “vai a raddrizzare le banane col culo”: oggi invece, per la nostra consueta rubrica “Giappone&dintorni”, proponiamo un tizio che non si cura tanto di raddrizzarle ma si prende la briga di sbucciarle, che già non è cosa da poco. Presumo siano necessari mesi (forse anni) di allenamento, oltre ad un’innata elasticità chiappale. Ah, una cosa importantissima: non dimenticate di passare a visitarci anche domani. Abbiamo un anniversario di incommensurabile importanza da festeggiare!

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=OW_mxiuzUIo]

Compiere miracoli quando non ti sta guardando nessuno

In questi giorni sono un po’ indaffarato, ma non vorrei mai lasciar passare troppo tempo senza aggiornare il blog, che poi voi smettete di seguirlo e io mi deprimo e mi ritrovate sul ciglio di una strada coperto di cenci mentre tento di vendere le stalattiti che mi si sono formate sotto la barba a cinquanta centesimi al pezzo, spacciandole per ghiaccioli (al gusto di barba, per l’appunto). A proposito di ghiaccioli: ieri il mio micio Walker Texas Zolfanello Boomerang Gesù D.B. Olyfield Lupin era a spasso per i vigneti, così prima di uscire gli ho lasciato la ciotola di fuori, sotto il portico. Avete presente quelle ciotole doppie in cui da una parte metti il cibo e dall’altra l’acqua? Ecco, quella. Al mio ritorno scopro che alcune crocchette erano finite nello scomparto dell’acqua, che nel frattempo si era ghiacciata, e trovo il gatto che sta leccando questa sottospecie di ghiacciolo al gusto crocchetta con un’aria non troppo felice. Una scena di una tristezza inenarrabile.

La sera, poi, mi reco all’allenamento e, al termine di questo, mi soffermo un minuto più degli altri in palestra. Nel fare stretching (nel fingere di farlo, più che altro) steso per terra con il viso rivolto verso l’alto noto un pallone incastrato tra le travi, sul tetto. E qui, come ben potete immaginare, scatta il delirio di onnipotenza: prendo un secondo pallone, lo tengo tra le mani e lo colpisco al volo con un destro di collo pieno. Risultato: centro in pieno la palla incastrata tra le travi, che come per magia si sgancia e cade al suolo, ringraziandomi per averla liberata da quel pluriannuale supplizio. Ora, se c’è una cosa che il gioco del calcio ci ha insegnato è che dopo un gol bisogna esultare come degli imbecilli, indipendentemente dalll’importanza della partita, fosse anche Pedesina-Morterone (se questi due nomi non vi dicono nulla abbiate la compiacenza di andare a sbirciare la lista dei comuni più piccoli d’Italia, che potete trovare QUI, e scoprirete che hanno rispettivamente trentaquattro e trentasette abitanti: praticamente giocano tutti a calcio. Il Morterone, ad esempio, ha in porta la signora Clotilde, novantotto anni portati discretamente. Un paio d’anni fa, durante una partita, una pallonata la colpì al petto centrando in pieno il tastino del Salvalavita Beghelli, che cominciò a far partire telefonate d’aiuto a parenti ed amici, tra i quali figurava anche Batman).

Così, seguendo alla lettera il copione del ho-fatto-gol-sono-un-gran-fico-quindi-devo-esultare-come-un-pirla  mi sono girato alzando le braccia al cielo e urlando “vi lascio la pace, vi do la mia pace” e, perdio, non c’era nessuno. Nessuno, cazzo. Solo un’eco di risate proveniente dallo spogliatoio.
Allora ho preso in mano il pallone che avevo appena disincastrato dal tetto, ho mirato nuovamente verso l’alto, ho tirato un destro secco a sorprendere la trave e l’ho fatto incastrare esattamente nello stesso punto di prima; infine, ho raccolto i miei stracci e mi sono levato dai coglioni, senza farne parola con nessuno.  Che cazzo.

(la parte in cui faccio incastrare nuovamente il pallone sul tetto potrebbe essere inventata, ndr)

 

God of the week: sobri si nasce, ubriachi si diventa

Quando appletini sarà al governo questa sarà la normalità, e nessuno ci farà più caso. Saremo tutti nella merda (ma del resto lo siamo già, no?), però almeno ci faremo quattro risate, durante l’approvazione dell’emendamento sulla birra gratuita per tutti. God of the week!!

Belgio, lo show del ministro ubriaco in aula

Scandalo ed imbarazzo nel parlamento belga. Durante una seduta in aula il ministro Michael Dardin si è presentato in aula visibilmente ubriaco. L’episodio ricorda quello analogo del ministro giapponese delle finanze Shoichi Nakagawa al G7 di Roma, poi costretto dal governo nipponico alle dimissioni.

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=GGDZhx3kZL0]

(fonte: Il messaggero)

Angolo letterario: “Scritti scelti male”

Per il nostro angolo letterario, che finora ha presentato solamente libri inventati dal sottoscritto (i memorabili “1001 modi di sopprimere Laura Pausini” e l’altrettanto apprezzato “è facile smettere di fumare se muori“) si apre oggi un nuovo ciclo: non ci limiteremo ad inventare boiate e recensirle, ma vi proporremo testi – esistenti, una volta tanto – che vale la pena leggere, perché perfettamente in linea con lo stile appletini (ma fatti meglio di quanto non potremmo fare noi, ovviamente). Il libro che presentiamo oggi è “Scritti scelti male” (Bompiani, 2008), di Rocco Tanica, il tizio che suona la pianola negli Elio e le storie tese. Non faremo recensioni, o meglio: recensiremo nel miglior modo possibile, cioè dandovi un piccolo assaggio di ciò che troverete al suo interno (all’interno del libro, s’intende, non all’interno di Rocco Tanica).

                             Immagine in copertina: Piero Costa 2005.                                          La fucina di Vulcano visitata dalla finanza. Olio su tela 80X65

 

La posta dei vip

A Carlo Rubbia (Premio nobel per la fisica)                                                                                                                da un gruppo di punkabbestia, Milano

Caro dottor Rubbia, siamo un gruppo di punkabbestia e le scriviamo dal marciapiede davanti all’Oviesse dove ci troviamo con alcuni cani. Seguimmo con interesse l’evoluzione della sua teoria sulla fisica delle particelle elementari. Fummo da subito entusiasti della sua proposta di convertire il superprotosincrotrone del CERN in un anello di collisione per protoni e antiprotoni; l’osservazione di eventi in cui si producono i bosoni intermedi W e Z0 diversamente non sarebbe stata possibile. Pure l’International Center Of Theoretical Physics di Trieste che lei dirige è parecchio forte. Ma veniamo alla nostra domanda: ha della moneta?

Risponde Carlo Rubbia:

Credo che anche lo studio dei neutrini cosmici, l’analisi della stabilità del protone, il progetto di una fusione nucleare controllata siano una felice conseguenza di quell’esperienza. Vicino a dove abitvoo io anni fa c’era un’Oviesse, poi ha cambiato, è diventata un’altra cosa, non ricordo cosa, forse un Coin (il dubitativo è d’obbligo). No, mi spiace, sono uscito senza portamonete.

A Krishna (divinità)                                                                                                           da Domenico Lepore, 40 anni, Reggio Emilia:

Gentile dottor Krishna, sono un invalido civile e le faccio innanzitutto tanti complimenti per la Sua attività divina. Secondariamente: non trova ambigui certi comportamenti di Valeria Marini? Prima stette con Cecchi Gori, poi lo lasciava, poi lo ha ripreso, poi lo rilascia, poi dice che sono restati amici. Credo che lui abbia molto sofferto per questa situazione. cosa ne pensa?

Risponde Krishna:

Sì, è vero, Valeria è un po’ tira-e-molla, ma cosa vuoi fare, ammazzarla? Ciao, e scrivimi ancora.

 

A Sbirulino (personaggio di Sandra Mondaini)                                                                                                       da Confusa ’96, arma di Taggia (IM)

Caro Sbirulino, giochi con me a morra cinese? Aiutami, sono disperata.  PS: io ho buttato forbici.

Risponde Sbirulino: Io sasso. ho vinto.

 

A Paolo Crepet (psichiatra)

Da Gianna Bulgarelli, 41 anni, Merano (BZ):

Gentile dottor Crepet, ho un figlio sedicenne che mi dà continui problemi. Frequenta compagnie discutibili e sono quasi certa che si droghi. Assilla me e mio marito con richieste di denaro, e quando non ottiene ciò che vuole passa alle minacce e alle mani addosso. Ieri ci ha colpiti nel sonno con un martello, uccidendoci. In questo momento è seduto in stato confusionale davanti al televisore acceso su un canale non sintonizzato (sa, il cosiddetto “effetto neve”, detto anche “sassolini”). Sono un po’ preoccupata perché ha sul volto l’espressione del soldato Facciadilardo in Full Metal Jacket quando è seduto sul gabinetto col fucile e dice: “Io sono già nella m***a”.”

Risponde Paolo Crepet:

Lo ignori. Alla lunga perderà interesse a provocarvi.

Lista della spesa #61: sopravvivere alle rigide giornate invernali (e non solo)

Una lista della spesa “multipla” per affrontare le rigide giornate invernali:

1) Bisogni mattutini

 

2) Recarsi al lavoro (con la neve)

3) Lavorare (opzione “edilizia”)

4) Lavorare (opzione “agricoltura”)

 

5) Relax post-lavorativo

6) Doccia corroborante

7) Farsi belli per la serata

8 ) Fine serata (se va bene)

9) Fine serata (se va come al solito)

10) Rientro a casa

Sorridete: così, se dovesse venirvi una paresi, già siamo abituati

Oggi nonc’hotempononc’hovogliaec’hoinballounesperimento, quindi poche parole e passiamo ai fatti. Stampatevi un sorrisetto su viso, molleggiatevi un po’ sulle vostre sgangherate giunture (non è bellissima la parola “sgangherato”?) e muovete il capo avanti e indietro a mò di piccione.

Insomma, e fatevela, ‘na ballata.

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=JwVr712-_Do]

Le ricette alcoliche dello chef Lorenz: pennette ubriache

Dopo un periodo di pausa, il nostro chef Lorenz torna per proporci una ricetta alcolica altamente consigliata per il periodo invernale. A seguire, come sempre, i consigli di QuandoSiFaBuio per usufruire al meglio della ricetta appena presentata. Vi riporto la mail che lo chef Lorenz mi ha inviato la  scorsa Domenica.

Scusate mio ritardo ma io ora essere in Russia, io insegnare cucina Italiana e Russi insegnare a me cucina Russa. Io a Mosca stare bene lavorare, bere Vodka e fare amore con ragazze Russe, molto belle molto gnocche.
Qui in Russia io avere imparato piatto Italo-Russo io chiamato Pennette Ubriache.
Scusate se io scrivo sempre io e voi capire poco ma io non capire più molto bene Italiano o forse io mai imparato Italiano.
Io vi voglio bene e mi mancate tanto.Tanti saluti da Mosca.

                                           Pennette Ubriache 

Ingredienti per 4 persone

– 400 gr di penne rigate
– 50 gr di burro
– 100 gr di salmone affumicato
– 100 ml di Vodka
– 200 ml di panna fresca da cucina
– 2 cucchiai di erba cipollina tritata

Imbiondire il burro (come il colore dei miei capelli),rosolate il salmone affumicato tagliato a striscioline per due minuti e poi innaffiate con la Vodka. Attenzione a non strinarvi i peli del naso o del vostro culo. Fate evaporare e aggiungete la panna fresca,un pizzico di sale e l’erba cipollina tritata.
Cuocere le pennette in abbondante acqua salata ,scolate la pasta al dente e mescolatela con la salsa preparata. Guarnire il piatto prima di servirlo con alcuni pezzettini di salmone affumicato.
Consigliamo di bere con questo piatto solo Vodka.

I consigli di QuandoSiFaBuio
Siamo assolutamente certi che voi, assidui visitatori di appletini.it, teniate molto alla vostra salute, e quindi certamente saprete come viene prodotto ciò che ingerite più o meno quotidianamente. Partendo da questo assunto risulta superfluo dirvi che la vodka è un distillato di cereali, ma anche di polpa di patata.
Questo, come avrete già intuito, significa una sola cosa: che in qualunque ricetta siano presenti le patate, queste ultime possono essere sostituite con della vodka. Patate al forno? et voilà, vodka al forno. Patate lesse? Vodka lessa. Purè di patate? Vodka e latte (che è la versione russa della grappa con il latte che, come dice sempre mia nonna, “fa passare tutto”. Le nonne russe, invece, dicono qualcosa del tipo “проходит все”, se il traduttore di Google funziona correttamente). Provare per credere.

God of the week: the show must go on

“The show must go on”, cantava Freddie Mercury nel 1991. Perché la musica dal vivo, quella dei grandi gruppi, è uno spettacolo, uno show, un grosso carrozzone nel quale (come in ogni grande spettacolo che si rispetti) tutto deve procede secondo quanto prestabilito. E se qualcosa, per caso, non dovesse funzionare come previsto, è indispensabile continuare come se nulla fosse.

(Mi è venuta in mente una cosa. Sapete cosa mi fa incazzare? le tribute band. Cioè, non in generale: mi riferisco a quelle che si vestono come la band originale, fanno le mossette come la band originale, e nel dubbio si tromberebbero le mogli della band originale. Voglio dire: che una band faccia un tributo, che ne so, ai Queen, ci può stare. Che si concino come Freddie Mercury in alcune occasioni, un po’ meno; che però ci vogliano far credere che il cantante si chiama Ferdinando Mercurio mi pare un tantino esagerato. Cioè, magari ha origini tunisine e si chiama Taoufik Saadhi Bin Laden El Alamein Hussein. E allora ditelo, cazzo. Magari trovate un diminutivo, però ditelo: non pigliateci per i fondelli, orsù).

Comunque the show must go on, si diceva, e questo ragazzino cerca di mettere in pratica il motto (sebbene con estrema fatica). God of the week!

 

 

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Lista della spesa #60: vi piace la tecnologia? Scopatevela.

É da tempo che desiderate comprarvi un iPad ma siete sempre rimasti dubbiosi? Beh, è ora di fugare i suddetti dubbi: ora non potete più rinunciarvi!

Avete mai pensato di fare l’amore con un iPad?

fleshlight case ipad

Ok, questa è una cosa per pervertiti o onanisti professionisti.
E’ schockante la capacità dell’uomo di ridurre ogni cosa al sesso, o in questo caso al porno. Che poi di gente che farebbe sesso con qualsiasi cosa toccata o inventata da Steve Jobs credo ne conosciamo un po’ tutti. Però questo è troppo. Veramente troppo. Eppure Fleshlight, da sempre produttrice di aggeggi vari destinati ai giochi di coppia (o in solitaria), sembra voler creare qualcosa per l’iPad.

Che imbarazzo.

fleshlight_ipad_holder_2

(fonte: www.bonsai.itv)

God of the week: l’importante è partecipare?

Ecco finalmente il giorno della settimana che tutti aspettavate! No, non intendo il Venerdì: quello è domani. Intendo il giorno dedicato al nostro God of the week!

“Ma come fate a trovare ogni settimana un idiota (un vero idiota) da insignire dell’ambito premio?” vi chiederete voi. Non ve lo state chiedendo? Beh, io ve lo spiego comunque. Mio padre tempo fa si recò in Friuli per una fiera: in tale occasione acquistò un topolino. Portatolo a casa il gatto tentò subito di mangiarlo ma, resosi conto che codesto piccolo ratto presentava una forma di Parkinson, decise di desistere (il Parkinson non si trasmette mangiando chi ne è affetto ma i gatti, si sa, non sono particolarmente ferrati in medicina). Poi venne il cane, che morse il gatto, che non si mangiò il topo, che al mercato mio padre comprò. Il resto è storia: il bastone, il fuoco, l’acqua, ecc ecc ma (e questo è importante) non il topo, che è rimasto nella sua stanzetta a svernare in compagnia del suo formaggio, della sua acqua e del suo Parkinson. Ora: cosa se ne fa una persona, nella vita, di un topo col Parkinson? Ovvio: lo collega all’USB e lo utilizza per cercare cazzate in rete a tempo record.

Questa è l’accattivante storia di ciò che si cela dietro l’organizzazione della nostra rubrica “God of the week”: ci teniamo a precisare che il piccolo ratto è anche munito di regolare diritto di voto per quanto riguarda la scelta dell’idiota da premiare.

Oggi il protagonista è ancora lo sport: ciclismo, nella fattispecie (sì, forse parlare di ciclismo in questo caso è un tantino esagerato).

Ma poi: il god of the week è il tizio che spinge o quello che picchia? Perché io mica l’ho deciso.

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