Skip to main content

ATTENZIONE!!ATTENZIONE!!

Il Sarto esiste. Finora era stata una figura ambigua, tipo Babbo Natale (ma più magro), una presenza sfuggevole (tipo Riccardino Fuffolo), e invece ora è qui, nelle vostre case, sui vostri schermi, a testimoniare che in fondo in fondo non è mai troppo tardi, come nell’amore, come nella vita. Che quando meno te l’aspetti senti un colpo sulla spalla, ti giri ed è il destino che ti guarda con venti euro in mano, sorride e ti dice "Sei appena passato dal Via, bello. Tieni. Adesso comincia. E vediamo cosa sai fare."

Lo so, lo so, non è mia abitudine postare cose serie o quasi (a parte l’esilio di Meneguzzi, lì sono serissimo) ma in fondo al Sarto voglio bene, che ci volete fare?

E’ che questo blog è nato con l’intento di scrivere cazzate, per divertirsi e, magari, far divertire. Ma essendo il Sarto persone seria e notoriamente morigerata, si limita ad occuparsi della parte grafica.

A beneficio di quanto appena affermato, riporto una nostra breve conversazione che si ripropone spesso nella modalità, anche se con temi differenti.

(Q = QuandoSiFaBuio       S = Il Sarto)

(QuandosiFaBuio ha da poco visionato quella che sarà la nuova veste grafica del blog. Gli piace. I due si incontrano al bar)

Q: We, strabella la nuova grafica del blog. Bravo!

S: BirraBirraBirraBirraBirraBirraBirraBirraBirra..

Q: Anche l’omino che ciondola..Mimmo. Bellissimo, cazzo! Come cavolo hai fatto a farlo?

S: BirraBirraBirraBirraBirraBirraBirraBirraBirra..

Q (perplesso): Ehm.. pensi ci vorrà molto prima di poterlo mettere online?

S: BirraBirraBirraBirra..

Q (rivolgendosi al barista): Scusa..portaci due birre,va. Medie. Grazie.

S (visibilmente sconvolto): 

Q: …

S: ..CeresCeresCeresCeresCeresCeres..

Q (al barista): Scusa.. intendevo una media e una Ceres.

S: Ah, ecco. Dicevi?

 

Non vorrei sembrare troppo insistente, però riguardatevi ancora il video del post precedente. Cioè, guardategli i denti, cazzo.  E’ un incrocio tra Max Pezzali e Ronaldinho.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=TrL-RK-vA1g]

Lo so, lo so.. siete commossi..

Ora riguardatelo, e ditemi se il dentista del tizio non è da querelare.

 

 

IMPLICAZIONI PSICOANALITICHE PRE-LAUREA

Potendo ormai definirmi un quasi-psicologo (dopo anni passati ad omettere a chiunque, compreso me stesso, quale fosse la data o perlomeno l’anno della mia laurea), mi esamino e scruto dentro me da quasi-professionista del settore. Quello che ho scovato è stata soprattutto birra, ma tra le altre cose c’è questa voglia (o curiosità) mai soddisfatta di recarmi, per l’appunto, da uno psicologo, giusto per rendermi conto di cosa dovrei o potrei fare io, un giorno, per guadagnarmi una birra.

Proseguendo con gli studi questo desiderio si è progressivamente modificato, arrivando a desiderare di incontrare non uno psicologo, ma uno psicanalista (la “frangia Freudiana” del settore).

Cosa che non ho fatto, ovviamente, anche perché in realtà come si sarebbe svolto il colloquio lo immagino abbastanza bene, a tal punto da elaborare diverse opzioni.

 

(Q = QuandoSiFaBuio       P = Psicanalista)

 

 

 

ESEMPIO 1:

 

Q: Ho fatto diversi sogni strani, nell’ultimo periodo. In uno di questi c’erano nuvole di fuoco e meteore che si schiantavano sulla terra.

 

P: Beh, è palese. Le meteore rappresentano dei testicoli, e le nuvole infuocate dei peni. La terra sulla quale si schiantavano è lei. Siamo di fronte ad un tipico caso di omosessualità latente.

 

Q: Capisco. Immagino quindi che quel grosso fungo che hanno portato a casa i miei da Merano rappresenti il glande.

 

P: Beh, veramente..

 

Q:  Lo sapevo.

 

 

ESEMPIO 2:

 

Q: Ho sognato di fare ses..

 

P: Beh, è un palese esempio di omosessualità latente.

 

Q: ..so con una donna bellissima.

 

P: Ah. Strano.

 

Q: Alta, mora. Con due seni prorompenti.

 

P: Lo immaginavo. I seni prorompenti rappresentano i testicoli, la chioma mora sono i peli pubici, e il resto della donna non rappresenta altro che un gigantesco pene. E’ un palese esempio di omosessualità latente.

 

Q: Lei è sposato?

 

P: Certo!Ma che c’entra quest..

 

Q: E quanto è alta sua moglie?

 

P: Un metro e ottanta. Ma non capisc..

 

Q: Ti piace grosso, eh?frocione!

ESEMPIO 3:

 

Q: Gneeek.Tum! (QuandoSiFaBuio apre la porta e la richiude dietro di sé, quindi si accomoda.)

 

P: Lei sta seduto a gambe incrociate. Si sente forse freddo nei miei confronti?

 

Q: No. Sono semplicemente comodo.

 

P: Non ne sono convinto. Apra le gambe, vedrà che si sentirà più disponibile al dialogo.

 

Q: Lei è gay, vero?

 

P: Si. Le crea qualche prob..

 

Q: Gneek.Tum!

Viviamo un un mondo che guarda molto all’estetica, intesa come bellezza esteriore, fisica. Certo non è una novità, e credo saremmo ipocriti se, guardandoci in faccia, non ammettessimo che è così, o perlomeno che esistono dei canoni di riferimento ben precisi. Che poi ognuno abbia una sua personalissima scala di valori e dia importanza a svariate cose è altrettanto vero, e va comunque considerato.

E qui voi starete pensando qualcosa del tipo :

1 _ Eh?

2 _ Quindi?

3 _  Questo è un idiota.

(nota: il punto 3 è applicabile anche ad altri post.)

Il mio ragionamento è semplice: potenzialmente, a fini amorosi e/o riproduttivi, basterebbe piacere ad una sola persona: quella "giusta". Potenzialmente, ribadisco. Ma è così.

E’ fantastico quindi per me rendermi conto che piaccio alla bellezza di due persone di sesso femminile: mia nonna e mia madre.

Anche se, in effetti, mia nonna ci vede poco.

E mia madre non mi sembra molto convinta.

L’inaspettato successo del post ‘esilia Paolo Meneguzzi’ (sia chiaro: non inaspettato in quanto poco interessante, inaspettato perchè non mi fido di voi) mi porterebbe, d’istinto, a scegliere un ulteriore buffone da prendere di mira (cosa che, soprattutto in Italia, è estremamente facile). Ma siccome la mia è una mente fervida ma soprattutto, come dicono gli afterhours, ‘se c’è una cosa che è immorale è la banalità’, racconterò un piccolo aneddoto dalla mia ultima vacanza in Puglia (per chi mi conosce: no, non racconterò del gay che toccandosi il pacco mi ha fatto cenno di andare con lui dietro la cabina elettrica).

In vacanza ho ‘smarrito’ un marsupio con portafogli e cellulare all’interno. Che sfiga, penserete voi. Cazzo, ho pensato io. Ma comunque. Risparmierò le miserie del viaggio (è stato ‘smarrito’ in un’area di sosta dell’autostrada, con conseguente impossibilità di pagarla, senza bancomat, senza telefono e con la macchina in riserva). Passerò direttamente al dialogo intercorso tra il sottoscritto e il carabiniere della caserma nella quale ho sporto denuncia:

(Q = QuandoSiFaBuio       ;        C = Carabiniere)

Q: Salve. Dovrei fare una denuncia di smarrimento/furto di documenti, bancomat e telefono.

C: Furto o smarrimento?

Q: Non ho più trovato il marsupio e quando ho chiamato il mio telefono era misteriosamente spento.

C: Era per caso scarico?

Q: Smarrimento. Diciamo smarrimento.

(Viene quindi compilata la denuncia)

C: Per quanto riguarda la patente non è un grosso problema. Deve fare delle fototessere e tornare qui, noi le stampiamo un permesso di guida provvisorio e contemporaneamente parte la richiesta per il nuovo documento che le arriverà a casa entro 90 giorni. Nel frattempo se le verrà chiesto di esibire la patente lei mostrerà il permesso provvisorio.

Q: Ottimo!

(QuandoSiFaBuio si reca dal fototesseraio a fare le fototessere, quindi torna in caserma fiducioso, a parlare nuovamente col carabiniere di prima)

Q: Salve.

C: Buongiorno. Mi dica.

Q: Ehm..sono stato qui prima per una denuncia di smarrimento. Ho portato le fototessere.

C: Fototessere?

Q: Eh.. per il permesso di guida provvisorio.

C: Ah, certo..ok. Mi dia un minuto. Nel frattempo mi dà un documento, per favore?

Q: ……

C: ……

Q: ……

C: ……

Q: Non ce l’ho, il documento. L’ho smarrito. Guardi, ho fatto anche una denuncia..

C: Ah. Beh, mi spiace ma se non ha un documento non posso farle il permesso provvisorio di guida. Se non vedo un documento non posso attestare la sua identità, lei potrebbe essere chiunque e dire di essere qualcun altro.

Q: Beh, anche quando ho fatto la denuncia sarei potuto essere chiunque.

C: …..

Q: Quindi che posso fare?

C: Non ha il passaporto?

Q: No. Non ce l’ho.

C: Eh.. se l’avesse avuto sarebbe stato perfetto..

Q: Eh..se mio nonno avesse pisciato gasolio avrebbe fatto il benzinaio..

C: Prego?

Q: Niente, niente. Sa com’è, credevo che la Puglia facesse parte della Comunità Europea.

C: Deve recarsi nel suo comune di residenza, farsi fare la carta d’identità, poi viene qui e le facciamo il premesso provvisorio.

Q: Ehm.. non so se ha notato l’accento, ma non sono propriamente della zona. Sono di Brescia. Ottocentocinquanta chilometri da qui.

C: Ah. Allora non so proprio cosa dirle.

Q: L’avevo intuito.

C: Se la fermano mostri la denuncia e spieghi la situazione.

Q: Lo farò. Grazie e arrivederci.

C: Arrivederci. Esca dal cancellino, glielo apro.

(QuandoSiFaBuio esce dalla porta. Arriva sulla soglia del cancellino, si ferma un istante, poi improvvisamente si gira e torna di buon passo verso l’ingresso della caserma.)

Q: Scusi..

C: Si?

Q: Mi apre il cancellino, per favore?

C: Certo.

Q: GRAZIE.

Sento diverse persone dire che cercano la felicità, che non la trovano, che è difficile, ecc, ecc, ecc.. Nella maggior parte dei casi si accontentano poi di cantare qualcosa di Vasco, tipo "uhuhuhuhuhuu dov’è questa felicitàààà", senza preoccuparsi del fatto che in realtà quella canzone fa cagare. Ne riporto fedelmente il ritornello:

 

basta che sia facile
basta che sia semplice
basta farsi fottere
basta che sia
Una storia semplice
Cielo senza nuvole
Un amore utile
Sempre alla ricerca
DOV’E’??
Uhòòòòò dov’è? Fin là!!
Dov’è?…uhuhuhuhuh! dov’è…
Questa felicità!!…

Oppure urlare "felicitààààààà" a squarciagola pensando a quanto sia bello il suo ultimo, fantastico singolo, ignorando che in realtà sia una canzone di un certo Lucio Battisti.

La mia personalissima posizione è che cercare affannosamente la felicità sia un po’ come andare in bicicletta prima dell’invenzione della ruota: una fatica della madonna e, quando scendi, la sensazione di averlo preso -e forte- nel culo. E mentre ti massaggi le chiappe  guardare l’orologio e pensare : Cazzo. Ci avrei messo meno a piedi.

bibi ruote quadrate

Il fatto che questo blog sia stato creato con scopi sostanzialmente idioti non significa che io sia necessariamente idiota, anche perchè questo implicherebbe una rivoluzione filologico-terminologica atta a coniare un aggettivo adatto a definire chi ascolta i gemelli diversi (ho scoperto che in realtà si chiamano Gemelli DiVersi, abbreviato con GdV. Che genialità. E quanta ignoranza, da parte mia.)

In realtà ho diverse qualità, ad esempio il dono della sintesi. E la lapidarietà.

A questo proposito riporto un breve dialogo intercorso tra me e mia nonna la scorsa Pasqua a proposito di vestiario :

Nonna : Ma nemmeno a Pasqua, il giorno del Signore, ti vesti un po’ bene?

Io : Non accetto imposizioni sul vestire da uno che andava in giro in tunica.

Vagavo in rete (il classico passatempo degli studenti universitari: in effetti, se non esistesse internet, si laureerebbero tutti molto più in fretta. Non trovate anche voi che la parola ‘laureerebbero’ sia terrificante?Ah, pure se non ci fosse la playstation in effetti si laureerebbero tutti molto più in fretta.. Cazzo, non trovate anche voi che la parola ‘laureerebbero’ sia terrificante?) e mi è sovvenuta una cosa: presente la famosa idea che prima di morire ti passa davanti tutta la vita in un istante? Io immagino che sia una selezione: cioè, ok che è un concetto astratto e inverificabile (chiedilo tu a un morto, se ce la fai),però razionalizzando il concetto stesso presumo che la vita che ti passa davanti mentre schiatti sia un’accurata scelta del meglio del meglio. Un greatest hits. Insomma, elucubravo su ciò e ho pensato, semplicemente:

Se prima di morire non mi passa davanti questa immagine, sono proprio un coglione.

goonies%20sloth

Sul complesso di Edipo traslato

Avendo (mio malgrado?) a che fare con la psicologia (la facoltà che uno comincia pensando di arrivare a capire le persone e finisce continuando a non capire un cazzo, ma con un sacco di teorie della madonna in testa) ho ovviamente avuto a che fare con l’Egr.Sig. Freud (il ‘Sig’ sta per ‘Sigmund’,ovviamente). Non proporrò certo un compendio riguardante questo curioso personaggio, mi limiterò invece a poche e semplici considerazioni. La concettualizzazione della persona in Freud ricalca sostanzialmente una perfetta verità: l’uomo vuole scopare. In realtà non è una gran scoperta, ma se non altro è stato il primo ad avere il coraggio di ammetterlo, visto che nell’800 a sentirli parlare nessuno scopava e i bambini li costruivano col legno aspettando che passasse la fatina.

Ciò che invece mi ha sempre attanagliato è l’esasperazione della tendenza a scoparsi i propri familiari.

E’ il famoso complesso di Edipo : il bambino si rende conto che la madre non riversa tutto l’affetto su di lui, ma anche sul padre, e così desidera di ucciderlo e scoparsi la mamma. Questo fino ai 5 anni. A quell’età il bimbo riesce invece ad identificarsi con il genitore dello stesso sesso e risolve il conflitto (se non l’ha ucciso prima, ovviamente). Nel caso il conflitto edipico non venga invece risolto si ripresenterà sotto forma di nevrosi in età adulta, il che vi porterà a dover spendere qualche migliaio di euro dallo psicanalista.

Cioè: è una boiata. Non  basterebbe allora scoparsi la mamma per far cessare lo stato di nevrosi?

La mia personalissima teorizzazione è invece che il bimbo  a 5 anni abbia la capacità di rendersi conto che il papà ce l’ha molto più grosso di lui (salvo pietosi casi umani, suppongo) e capisce che ha perso. Fine del discorso.

Essendo innegabile che a livello prettamente scientifico (si parla di metodo scientifico) le concettualizzazioni di Freud valgono più o meno come una puntata dei Teletubbies (e non potete dire di aver vissuto finché non ne avete vista una), e considerato che esiste una schiera di studiosi che hanno fatto soldi a palate rivisitando (a caso) le sue teorie, propongo anch’io una mia personale interpretazione del complesso di Edipo che, non avendo nessun valore scientifico, non è falsificabile e quindi indiscutibile: l’ho denominata Complesso di Edipo traslato. Questa teoria parte dalla definizione classica sopra illustrata, ma si avvicina radicalmente al sentimento più puro dell’essere umano.

La sostanza è questa: non è vero che voglio scoparmi mia mamma. Io voglio scoparmi le mamme degli altri.

Questa tendenza (che non nascondo ai miei amici più cari) si dimostra risolutiva, risolvendo nevrosi, evitando scabrosi incesti, e permettendo di orientare le proprie scelte all’interno di uno spettro potenzialmente infinito  (va bene qualsiasi mamma).

Non ho ancora sviluppato completamente la teoria: in effetti rimangono alcune questioni in sospeso, riguardo al perché, ad esempio, le mie scelte ricadano sostanzialmente sulle mamme dei miei amici, cosa che studierò e proporrò come corollario del mio teorema.

Ma non ora, che devo andare a casa di un mio amico.

Tanto lui non c’è.